mercoledì 12 dicembre 2012

Tradizioni :Aspettando Santa Lucia

Il 13 dicembre si festeggia Santa Lucia.



Tra storia e leggenda

La prima e fondamentale testimonianza sull'esistenza di Santa Lucia ci è data da un'iscrizione greca scoperta nel 1894 nella catacomba di San Giovanni, la più importante di Siracusa.L'iscrizione ci mostra che, già dalla fine del quarto secolo o all'inizio del quinto, si nutriva una forte devozione per questa fanciulla, il cui anniversario era già commemorato da una festa liturgica. Di Santa Lucia esiste a Siracusa il "loculo", cioè la tomba primitiva, sulla quale fin dai tempi antichi sorse una chiesa, rifatta poi nei Seicento.
Sulla base di un canovaccio certamente storico, la devozione dei fedeli ha ricamato una leggenda che narra di una giovane , orfana di padre,appartenente ad una ricca famiglia di Siracusa, che era stata promessa in sposa ad un pagano.
La madre di Lucia, Eutichia, da anni ammalata, aveva speso ingenti somme per curarsi, ma nulla le era giovato. Fu così che Lucia ed Eutichia, unnendosi ad un pellegrinaggio di siracusani al sepolcro di Sant'Agata, la pregarono affinchè intercedesse per la guarigione della donna.
Durante la preghiera Lucia si assopì e vide in sogno Sant'Agata che le diceva: "Lucia, perchè chiedi a me ciò che puoi ottenere tu per tua madre?"Nella visione Sant'Agata le preannunciava anche il suo patronato sulla città di Siracusa.
Ritornata a Siracusa e constatata la guarigione di Eutichia, Lucia comunicò alla madre la sua ferma decisione di consacrarsi a Cristo. Il pretendente a cui era stata promessa, insospettito e preoccupato nel vedere la desiderata sposa vendere tutto il suo patrimonio per distribuirlo ai poveri, verificato il rifiuto di lucia, la denunciò come cristiana. Erano in vigore i decreti di persecuzione dei cristiani emanati dall'Imperatore Diocleziano.
Il processo che Lucia sostenne dinanzi all'Arconte Pascasio attesta la fede ed anche la fierezza di questa giovane donna nel proclamarsi cristiana. Minacciata di essere esposta tra le prostitute, Lucia rispose "Il corpo si contamina solo se l'anima acconsente". Il proconsole allora ordina che la donna sia costretta con la forza , ma lei diventa così pesante, che decine di uomini non riescono a spostarla. Il dialogo serrato tra lei e il magistrato vede addirittura quasi ribaltarsi le posizioni, tanto da vedere Lucia quasi mettere in difficoltà l'Arconte che , per piegarla all'abiura, la sottopone a tormenti.
Lucia esce illesa da ogni tormento fino a quando, inginocchiatasi, viene decapitata. Prima di morire annuncia la destituzione di Diocleziano e la pace per la Chiesa.
Privo di ogni fondamento, ed assente nelle molteplici narrazioni e tradizioni, almeno fino al secolo XV, è l'episodio di Lucia che si strappa gli occhi. L'emblema degli occhi sulla tazza, o sul piatto,è da ricollegarsi semplicemente con la devozione popolare che l'ha sempre invocata protettrice della vista a causa del suo nome Lucia (da Lux, luce).
 
 

La figura di Santa Lucia, nel corso dei secoli,è stata fonte di ispirazione non soltanto sul piano strettamente religioso e teologico, o artistico, ma anche nell'ambito della letteratura colta e di quella legata alla tradizione popolare di questo o quell'ambiente in cui si è, in varia misura, radicato il culto della martire siracusana.
Nell'ambito della tradizione letteraria propriamente detta, la figura della Santa ispirò Dante Alighieri che nel Convivio afferma di aver subito in gioventù una lunga e pericolosa alterazione agli occhi a causa delle prolungate letture, ottenendo poi la guarigione per intercessione di Santa Lucia. Gratitudine, speranza e ammirazione indussero quindi il sommo poeta ad attribuirle un ruolo fondamentale non solo nella sua vicenda personale, ma anche ,allegoricamente e simbolicamente, in quella dell'umanità intera nel suo viaggio oltremondano descritto nella Divina Commedia.
Santa Lucia, nelle tre cantiche, diventa il simbolo della grazia illuminante, per la sua adesione al Vangelo sino al sacrificio di sè, dunque strumento per la salvezza eterna di ogni uomo.




 
Antecedentemente all'introduzione del calendario gregoriano (1582), la sua festa liturgica cadeva in prossimità del solstizio d'inverno (da cui il detto "Santa Lucia il giorno più corto che ci sia") e nei paesi nordici, che adottarono il calendario gregoriano circa duecento anni più tardi, il solstizio continuò a cadere il 13 dicembre.
Santa Lucia è considerata dai devoti la protettrice degli occhi,dei ciechi,degli oculisti,degli elettricisti e degli scalpellini e viene spesso invocata nelle malattie degli occhi.
 
 
Nella tradizione popolare
 
Santa Lucia è amata soprattutto dai bambini perchè in molte regioni d'Italia nella notte tra il 12 e il 13 dicembre porta doni con il suo asinello.
 

 
 
 
A Bergamo il culto di Santa Lucia risale a molto lontano; nel 1337 fu posta, presso le mura fuori della cinta della città verso Broseta, la prima pietra della chiesa e del convento che venne denominata con il nome di Santa Lucia Vecchia.
Oggi, nel centro della città, nella chiesa dello Spasimo c'è un altare dedicato alla santa e sotto l'altare, dentro un'urna di vetro, riposa la statua che la rappresenta.
Già dai primi giorni di dicembre i bambini si recano in visita alla santa e lasciano in un cesto le letterine in cui esprimono i loro desideri ed elencano i doni che vorrebbero ricevere e chissà come e perchè, molto spesso i loro desideri vengono esauditi...
 
 
 
 
 
Si racconta che Santa Lucia scenda dal cielo con il suo asinello per portare i suoi doni ai bambini buoni.
Quand'ero bambina, la sera della vigilia si andava a letto molto presto e si lasciava fuori dall'uscio di casa un po' di paglia e mazzetti di carote per l'asinello. Alcuni dicevano che ai bambini disubbidienti, ancora svegli per cercare di vederla, Santa Lucia gettava cenere negli occhi e passava oltre senza lasciare doni.
 
 
 
Un tempo nei paesi di montagna si usava lasciare fuori dalla finestra uno zoccolo di legno chiuso davanti con un po' di crusca per l'asinello ed un bicchiere di legno pieno d'acqua per dissetare Santa Lucia, accanto a un lume acceso per indicare  la presenza di bambini. Al risveglio si trovavano pastafrolle,castagne bollite, noci, nocciole, cachi, mandarini, fichisecchi e qualche zuccherino, bambole di pezza per le bambine e giocattoli di legno per i bambini.Certo era  poca cosa,ma loro ne erano ugualmente felici.
Tutto il paese era in festa e con l'avvicinarsi del 13 dicembre i ragazzi andavano nei boschi a raccogliere rami secchi per accendere alla vigilia un grande falò che illuminava la notte.
Il giorno di Santa Lucia era famoso anche per la grande fiera che si teneva in città, detta anche "Il Mercante della neve" perchè quasi sempre in quei giorni nevicava. Ancora oggi nella settimana di Santa Lucia nelle vie del centro si possono trovare tante bancarelle dove si vendono articoli di ogni genere.
 



 

  In Svezia e in Danimarca è abitudine che la mattina del 13 dicembre la figlia primogenita si vesta con una tunica bianca e una sciarpa rossa in vita e, con il capo coronato da un intreccio di rami verde e sette candeline,porti caffè, latte e dolci ai famigliari ancora a letto, accompagnata dalle sorelle più piccole vestite con tunica e cinture bianche.
Per le strade i ragazzi indossano grandi cappelli di carta e portano lunghi bastoni con stelline , mentre le ragazze indossano corone di candele e ornano i capelli con lustrini.


Non so come vivano oggi i nostri bambini la festa di Santa Lucia; io spero che provino le stesse emozioni, le stesse trepidazioni, le stesse gioie che ho vissuto nella mia infanzia e che conservo tra i ricordi più cari, insieme alle filastrocche e alle canzoncine che hanno accompagnato quella stagione.



 

 
 
                  Santa Lucia bella
                 dei bimbi sei la stella
                 pel mondo vai e vai
                e non ti stanchi mai

Con l'asinello alato
e il cestellin fatato
porti confetti e doni
a tutti i bambini buoni

                  Tutte le finestrine
                 anche le più piccine
                 anche le più lontane
                 sui monti e nelle piane

in questa notte d'oro
tutti i bimbi hanno il loro tesoro.








 



 

 

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