Io conoscevo questa bella leggenda sul pettirosso:
Mamma uccello, come ogni giorno,
lasciò nel nido i suoi piccoli
per andare a procurare loro il cibo.
Mentre era in volo,
vide sulla cima di un monte
tre croci e tanta gente.
Curiosa, si avvicinò
e sulla croce centrale vide inchiodato un uomo
con una corona di spine in testa : era Gesù.
Fu presa da tristezza nel vedere tanta cattiveria
e cercò il modo di alleviare una sofferenza così grande.
Si posò allora vicino alla testa di Gesù
e col becco cercò di staccare la spina più grande.
Ci riuscì, ma il suo petto si macchò di sangue.
Tornò al nido,
raccontò ai figli la triste visione e,
mentre li abbracciava,
macchiò di rosso anche il loro petto.
Da quel giorno in poi,
quegli uccellini si chiamano " pettirosso ",
in ricordo del gesto generoso di quella mamma.
ma ce n'è un'altra, relativa al Natale ( non l'avevo mai sentita):
Un piccolo uccellino marrone divideva la stalla a Betlemme con la Sacra famiglia.
La notte, mentre la famiglia dormiva, notò che il fuoco si stava spegnendo.
Così volò giù verso le braci e tenne il fuoco vivo con il movimento delle ali per tutta la notte, per tenere al caldo Gesù bambino.
Al mattino, era stato premiato con un bel petto rosso brillante come simbolo del suo amore per il neonato re.
http://www.ilnatale.org/leggende/presepe.htm
La slitta di Babbo Natale
Questa leggenda è nordica: originariamente si
diceva che la slitta fosse trainata da una sola renna, poi la versione è
cambiata, ed apparivano otto renne. Infine se ne è aggiunta una nona, Rudolph
appunto. Questo numero spiega la velocità con cui Babbo Natale riesca a far
fronte alle innumerevoli richieste provenienti da ogni parte del
mondo.
storia di “ Rudolph, la renna con il naso rosso“.
Rudolph non era uguale alle altre renne di Babbo Natale che trainavano la sua slitta, trainavano la sua slitta, Prancer, Vixen, Donner, Dixen, Dasher, Cupid, Dazzle, Comet, non aveva il naso nero, ma purtroppo aveva un grosso naso rosso che si accendeva e per questo difetto veniva presa in giro, era solita nascondersi per non farsi vedere e non subire così continue offese.
Ma una Vigilia di Natale la nebbia era fittissima e non si riusciva a vedere, Babbo Natale era preoccupato perché non sarebbe sicuramente riuscito a portare i doni, ma vide Rudolph con il suo naso luminoso e subito la prese con sé perché facesse da guida alla sua slitta.
Fu proprio grazie al grosso naso rosso di Rudolph che le notti, in cui le strade erano colme di neve e di nebbia, furono illuminate per sempre al passaggio della slitta.
http://guide.supereva.it/usa/interventi/2010/11/usa-leggende-di-natale
La leggenda di San Silvestro
A Poggio Latino. in provincia di Rieti, la celebrazione dell'ultimo dell'anno ha un significato particolare. La leggenda narra infatti che San Silvestro liberò il paese da un drago che viveva in una caverna alla quale si accedeva percorrendo 365 scalini, tanti quanti i giorni dell'anno. Il drago rappresentava il paganesimo e i 365 gradini l'anno romano che San Silvestro consacrò al Signore uccidendo il mostro
Gli animali
Si dice che allo scoccare della
mezzanotte tra il 24 e il 25 dicembre, gli animali - in special modo gli animali nelle
fattorie acquistino il
meraviglioso ed inusuale dono della parola. Buoi, mucche, cavalli, maiali e
polli iniziano a parlare tra di loro e si scambiano strani segreti sul genere
umano, in particolar modo sui loro padroni. Ma non tentati di ascoltarli di
nascosto! La leggenda dice che potrete attirare su di voi la sfortuna, la cecità
o addirittura la morte se tenterete di spiarli!
L'Asino e il
Bue
Mentre Giuseppe e Maria
erano in viaggio per Betlemme,
un angelo radunò tutti gli animali
per scegliere i più adatti
ad aiutare la Santa Famiglia nella stalla.
Per primo, si presentò il leone:
" Solo un re è degno di servire il Re del mondo " ruggì.
" Mi metterò all'entrata della stalla e sbranerò
chiunque tenterà di avvicinarsi al Bambino !"
" Sei troppo violento !" disse l'angelo.
Subito dopo si avvicinò la volpe.
Con aria furba e innocente, disse:
" Io sono l'animale più adatto.
Per il Figlio di Dio, ruberò ogni mattina
il miele migliore e il latte più profumato !"
" Sei troppo disonesta !" disse l'angelo.
Tronfio e splendente arrivò il pavone.
Aprì la sua ruota color dell'iride:
" Io trasformerò quella povera stalla
in una reggia più bella del palazzo di Salomone !"
" Sei troppo vanitoso !" disse l'angelo.
Uno dopo l'altro, gli animali passarono,
ciascuno magnificando il suo dono, ma invano.
L'angelo non riusciva a trovarne uno che andasse bene.
D'un tratto vide l'asino e il bue,
che a testa bassa,
continuavano a lavorare, sul campo del contadino.
L'angelo li chiamò:
" E voi non avete niente da offrire ?"
" Niente !" Rispose l'asino,
e afflosciò mestamente le lunghe orecchie.
Noi non abbiamo imparato niente
oltre all'umiltà e alla pazienza ".
Ma il bue, timidamente, senza alzare gli occhi disse:
" Però, potremmo di tanto in tanto,
cacciare le mosche con le nostre code."
L'angelo finalmente sorrise:
" Voi siete quelli giusti !"
http://digilander.libero.it/giardinodegliangeli/DolcissimiPensieri/AsinoBue.html
Mentre Giuseppe e Maria
erano in viaggio per Betlemme,
un angelo radunò tutti gli animali
per scegliere i più adatti
ad aiutare la Santa Famiglia nella stalla.
Per primo, si presentò il leone:
" Solo un re è degno di servire il Re del mondo " ruggì.
" Mi metterò all'entrata della stalla e sbranerò
chiunque tenterà di avvicinarsi al Bambino !"
" Sei troppo violento !" disse l'angelo.
Subito dopo si avvicinò la volpe.
Con aria furba e innocente, disse:
" Io sono l'animale più adatto.
Per il Figlio di Dio, ruberò ogni mattina
il miele migliore e il latte più profumato !"
" Sei troppo disonesta !" disse l'angelo.
Tronfio e splendente arrivò il pavone.
Aprì la sua ruota color dell'iride:
" Io trasformerò quella povera stalla
in una reggia più bella del palazzo di Salomone !"
" Sei troppo vanitoso !" disse l'angelo.
Uno dopo l'altro, gli animali passarono,
ciascuno magnificando il suo dono, ma invano.
L'angelo non riusciva a trovarne uno che andasse bene.
D'un tratto vide l'asino e il bue,
che a testa bassa,
continuavano a lavorare, sul campo del contadino.
L'angelo li chiamò:
" E voi non avete niente da offrire ?"
" Niente !" Rispose l'asino,
e afflosciò mestamente le lunghe orecchie.
Noi non abbiamo imparato niente
oltre all'umiltà e alla pazienza ".
Ma il bue, timidamente, senza alzare gli occhi disse:
" Però, potremmo di tanto in tanto,
cacciare le mosche con le nostre code."
L'angelo finalmente sorrise:
" Voi siete quelli giusti !"
http://digilander.libero.it/giardinodegliangeli/DolcissimiPensieri/AsinoBue.html
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