mercoledì 12 dicembre 2012

Racconti sconvolgenti

Poichè in questi giorni ricorrono i 150 anni della casa Editrice Salani, sono andata un po' a curiosare nel web.
Ho scoperto che al Castello Sforzesco di Milano c'è in questi giorni una mostra delle immagini dall'archivio delle illustrazioni della casa. Molto interessante!

Dal sito della casa Editrice, ormai chiuso definitivamente e assorbito dal sito:
http://www.letteraturadimenticata.it/index.html,

 ho  letto il racconto che copio qui di seguito e che mi ricordato le parole che Emanuela scriveva sul blog di Paolo Tasini (http://attraversogiardini.it/2006/09/05/la-fatina-dei-fiori/) quando facevamo ricerche su Mariapia:




          " Ho lavorato alla casa editrice Piccoli dal 1972 al 1986. Progettavo, acquistavo diritti ed ero art director. Quando sono arrivata, mi chiamavano la nuova Maria Pia e ero spesso a caccia di suoi libri da ripubblicare. Così ho fatto, con alcuni libri li ho ripubblicati. L’archivio di questa casa editrice, tra cartoline e libri, era immenso. Venni via dopo che la casa editrice fu venduta ad una finanziaria (veramente!!!!) e iniziò a declinare perché non faceva abbastanza “numeri”. La sigla venne venduta alla Capitello, casa editrice torinese di scolastica e l’archivio, udite udite… venne accumulato sotto una tettoia a Conca Fallata. Credo sia andato totalmente distrutto. Il dolore per me è stato enorme. Il senso di impotenza anche. Ecco la storia."
 
Questo quello che ho trovato oggi:


La fine di un'epoca


"Era il 1958, avevo dieci anni.
Andando e tornando da scuola, passavo di fronte alla Tipografia Salani, in via dei Mille, che fino al 1910 si era chiamata Viale Militare e dove Salani aveva costruito il suo grande "Stabilimento Tipografico" nel 1887. Conoscevo bene la Salani: adoravo quei suoi libri coloratissimi e divertenti, ne avevo pochi, ma per quei pochi andavo matto, mi facevano sognare. Un giorno di quel 1958, mentre tornavo a casa, di fronte allo stablimento, vidi un gran trambusto. Mi fermai incuriosito. Un via vai di gente portava fuori tanta roba, mobili, supellettili, macchinari che caricavano su dei camion e libri... tantissimi libri, che buttavano via a bracciate senza riguardo, per terra, sul marciapiede. Stavano sgomberando l'immobile, che doveva venire demolito. Mi chinai a guardare i libri e istintivamente cominciai a raccoglierne quanti più potei, e li ficcai nella cartella, nelle tasche, sotto un braccio; nessuno mi fermò e così, carico di quell'inaspettato tesoro, andai a casa, camminando più in fretta possibile. Depositai i libri sotto le scale dell'atrio e con la cartella vuota tornai di corsa da Salani. Nel frattempo arrivarono altri bambini che fecero come me, ma riuscii a raccoglierne un bel po'. In casa non avevamo molto posto: li sistemai un po' dappertutto nella mia camera, persino sotto al letto. Non dimenticherò mai quel giorno. Il mio babbo mi sgridò perchè feci tardi per pranzo!" Con queste nostalgiche e commoventi parole, il signor M.P. di Firenze ci ha raccontato la fine di un'epoca. Dopo di allora infatti la gloriosa Casa Editrice Adriano Salani non è più stata la stessa. Nata come semplice tipografia, col tempo, Salani diventa un nome, si trasforma in Casa Editrice, l'editore dei libri per le masse, l'inventore delle collane dedicate ai ragazzi. Ma nel 1958 con la chiusura della Stabilimento Tipografico di via dei Mille, Salani cambia: anche se nel 1962 ritornano in un formato "moderno" e più grande, le ristampe della favolosa Biblioteca dei Miei Ragazzi, e dei popolari Romanzi della Rosa e arrivano nuove collane, i libri li stampano altri. Pochi anni dopo, l'alluvione del 1966 che sommerge Firenze segna la fine della Casa Editrice così come la ricordiamo noi, i vecchi e affezionati lettori, rimasti un po' bambini."
 
 
C'è bisogno di commentare???
Io mi chiedo: Perchè distruggere??
Questo è incivile indifferenza, incuria, vandalismo!

2 commenti:

  1. Ho letto ora ..Oddio ..che flagello !
    rileggo meglio ..ma si può contattare questa persona M P . Dopo le virgolette c'è il tuo commento ... Si firma o no ?

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  2. Quanto li ho amati. A forza di rileggerli li sapevo a memoria.
    Sono andati persi, ma guardo sempre sui banchetti dei libri usati, e qualche volta qualcosa trovo. Quelle illustrazioni.... provo ancora le stesse emozioni. Ogni libro era un viaggio, un'avventura. Che infanzia favolosa......

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