Nel 1939 nasceva una canzone in dialetto meneghino intitolata "Lassa pur ch' el mund el disa" musicata dal maestro Giovanni D'Anzi con parole di Alfredo Bracchi, nella quale si affermava, senza ombra di dubbio, che Milan l'è on gran Milan. Da allora nessuno ha mai potuto sostenere il contrario, perché quella non era una semplice affermazione campanilistica. Milano era ed è davvero una grande città e non solo da un punto di vista estetico e artistico perché, dalla nascita di quella canzone in poi ,ha continuato a crescere, ad espandersi, a creare, dal momento che, come diceva sempre quella canzone, a Milano se sta mai cui man in man.
Negli anni '80, lasciandosi alle spalle ogni eventuale residuo di provincialismo, il capoluogo lombardo diventò la Milano da bere, chiamata così come uno slogan pubblicitario creato da Marco Mignani per un liquore, l'Amaro Ramazzotti. Lo slogan accompagnava le immagini di una tipica giornata milanese, di una città ottimista, attiva, con un benessere diffuso e tante opportunità di successo, una città da vivere, sognare , conquistare: una città da bere...
Tra le diverse attività finanziarie, industriali, scientifiche ed economiche sviluppatesi nel tempo sotto l'ala protettrice della Madonnina, Milano si è sempre più distinta, tra l'altro, nel settore della moda in cui si confronta alla pari ogni anno con città come Londra, Parigi e New York.
Pochi giorni prima di Natale ho fatto una breve escursione con Dindi nelle vie del centro di Milano, dove abbiamo potuto percepire e apprezzare l'eleganza incredibile dei suoi palazzi, delle strade, delle vetrine dei negozi, perfino dei dolciumi, complice l'atmosfera natalizia: un mondo incantato di fantasia, creatività, sogno....
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