I risultati della danza classica sono grazia, leggerezza, potenza, portamento e precisione e per ottenerli servono disciplina, impegno, dedizione e costanza. Ingredienti necessari anche per ottenere grandi risultati in qualsiasi sport.
Soprattutto le bambine amano la danza classica, forse perchè accende nelle loro menti immagini impalpabili di levità e gioia mentre tutù e scarpette contribuiscono al fascino della disciplina.
leggo qui: http://www.movimentodanza.org/danza-classica-5-cose-da-sapere/ alcune notizie al riguardo:
L’uso delle scarpe da punta si diffonde tra le ballerine nel 19°secolo. Le donne sfidano le leggi dell’anatomia e come creature sovrannaturali danzano eteree in punta di piedi: un’immagine perfetta per gli ideali del Romanticismo che proprio allora influenzava le arti in Europa. Fu l’italo-svedese Maria Taglioni ad eseguire il primo balletto interamente sulle punte, con La Sylphide, nel 1832. Da allora le scarpe da punta si sono evolute parallelamente all’evoluzione dei passi di danza, secondo le scuole delle varie nazioni, portando sempre più virtuosismo nella Danza Classica e poi Neoclassica.
Altra curiosità: secondo alcuni studiosi, il ballo sulle punte fu sperimentato per la prima volta da danzatori napoletani già durante il 18° secolo.
Perché si usa il tutù? Perché si usano calze e calzamaglie?
Insieme alle scarpette da punta è il simbolo più forte della Danza Classica: il tutù. Quella nuvola vaporosa di tulle che le bambine sognano di indossare per “volare” leggiadre danzando.
La forma di tutù più usata e famosa, la cui lunghezza non supera il ginocchio, fu introdotta per la prima volta sempre con il balletto La Sylphide, per poi affermarsi definitivamente con Giselle, uno dei balletti più celebri della Danza Classica, interpretata da Carlotta Grisi nel 1841.
Ovviamente il tutù si usa quasi esclusivamente per gli spettacoli. Durante l’allenamento si usano body e calze per le donne, calzamaglie per gli uomini. Calze e calzamaglie sono perfettamente aderenti per non limitare i movimenti e consentono di mettere in evidenza i muscoli in azione.
Insieme alle scarpette da punta è il simbolo più forte della Danza Classica: il tutù. Quella nuvola vaporosa di tulle che le bambine sognano di indossare per “volare” leggiadre danzando.
La forma di tutù più usata e famosa, la cui lunghezza non supera il ginocchio, fu introdotta per la prima volta sempre con il balletto La Sylphide, per poi affermarsi definitivamente con Giselle, uno dei balletti più celebri della Danza Classica, interpretata da Carlotta Grisi nel 1841.
Ovviamente il tutù si usa quasi esclusivamente per gli spettacoli. Durante l’allenamento si usano body e calze per le donne, calzamaglie per gli uomini. Calze e calzamaglie sono perfettamente aderenti per non limitare i movimenti e consentono di mettere in evidenza i muscoli in azione.
Personalmente non amo il balletto in modo particolare e confesso che assistere ai saggi della mia nipotina non mi ha elettrizzato più di tanto. A parte l'amore per la mia bambina, che al mio cuore di nonna sembrava bellissima e bravissima, non mi piacevano proprio le ballerine più adulte che, con i loro movimenti stereotipati mi davano l'impressione di manichini fuori posto, annullando in me l'idea di grazia e leggerezza.
Naturalmente questa è un'opinione strettamente personale, ma sono contenta che Beatrice sia passata ad una scuola di musical che mi pare molto più divertente, meno impegnativa e più adatta come passatempo per una ragazzina che desidera esprimersi col movimento.
Ritengo che le bambine, comunque, con i loro tutù siano bellissime e più sono piccole, più sono belle.
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