giovedì 10 gennaio 2019

Journal des dames et des modes

 
 
 
 
 
 
 
 
 
La Rivoluzione, in Francia, aveva rappresentato un periodo di rottura e di semplificazione dell'abbigliamento, specialmente di quello femminile. Durante il Terrore tutte le manifestazioni di lusso e di ricercatezza avrebbero potuto essere interpretate come segno di provocazione; le parrucche incipriate, ad esempio, sparirono completamente.

Le cose cominciarono a cambiare con il Direttorio che consentì il ritorno di una certa frivolezza e libertà nel modo di vestire. Le ispiratrici più note di una nuova moda femminile furono Madame Tallien e Joséphine de Beauharnais, da poco moglie del Generale Bonaparte.


 
Le elezioni del 1797 avevano indicato il ritorno di un certo apprezzamento per la nobiltà e, di conseguenza, per la libertà di vestire in maniera tale da evidenziare le differenze sociali. A questo ritorno alla libertà si accompagnò l'apparizione di alcune riviste specializzate, tra cui Le Journal de Dames et de Modes lanciato dal libraio editore Jean Baptiste Sellèque.








 
In realtà non era più la nobiltà che aveva frequentato i palazzi del re e partecipato alla vita di corte a fare la moda. Ora la moda si faceva nei salotti, nei teatri, nei balli e a dettare le regole erano i couturiers et le couturières, le modiste e chi creava le tavole che comparivano sulle riviste di moda.




 
 
Le Journal de Dames et des Modes raggiunse il massimo del successo nel periodo del Consolato e poi dell'Impero ; pare che fosse lo stesso Napoleone a suggerire alle signore di consultare la rivista per conoscere tutte le novità sull'argomento. Un ampio pubblico di lettori, ma soprattutto di lettrici, era avido di consigli e riferimenti.




 La rivista era rivolta a un pubblico prevalentemente femminile, ma si prendeva cura anche di quello maschile; soprattutto dava largo spazio agli accessori come  cappelli, scarpe , scialli...



Era diventata così famosa da essere imitata in paesi come la Germania e l'Inghilterra.

Tuttavia, a seguito della mancanza di stabilità politica che caratterizzò la Francia degli anni 30 del XIX secolo, unita ad una serie di alti e bassi e al cambio frequente dei redattori , la rivista fu costretta a cessare la  pubblicazione  nel 1839. 
 
 

 
 
 Nel mese di giugno del 1912, lo scrittore italiano Tom Antongini (1877-1967), tra l'altro segretario di Gabriele D'Annunzio, pubblicò la  prima edizione del suo giornale Parisian Fashion Magazine - Journal des dames et des modes. Era la continuazione della celebre rivista francese che portava lo stesso nome. Il giornale veniva pubblicato 3 volte al mese fino alla cessazione a causa dello scoppio della Prima Guerra Mondiale. Il giornale conteneva bozzetti di alta moda, disegnati dai più celebri illustratori dell'epoca.




 









 
 
 
 
 













 
 


La consuetudine di proporre modelli di abiti , disegnati o stampati su schede  che ne potessero anticipare l'effetto finale, continuò fino agli anno '50 del secolo scorso. Io stessa ricordo che prima di farsi confezionare un abito dalla sarta, mia madre sfogliava i "figurini".
E poi arrivarono gli anni '60 che cambiarono il mondo.






 

1 commento: