Ai miei tempi imparare a scrivere poteva essere davvero drammatico! In prima elementare si usava la matita e questo non era difficile, ma poi bisognava destreggiarsi a scrivere con l'inchiostro, cannuccia e pennino. Ahi ahi ahi! Per chi era mancino il problema era enorme, visto che con la mano passavano sullo scritto trascinando l'inchiostro e creando pasticci a non finire. Ma anche per i destri la vita non era facile: si intingeva il pennino nel calamaio e bisognava prestare molta attenzione alla quantità di inchiostro che si prelevava perchè nella strada dal calamaio al foglio era quasi inevitabile che cadesse una goccia...che non si poteva cancellare! Ricordo ancora come un incubo certi fogliacci strappati dal quaderno! Però i pennini mi sono sempre piaciuti e amavo andare dal cartolaio a scegliere quelli che mi servivano.
Dal XVII secolo si iniziarono a vedere sulle penne d'oca i primi pennini, dato che a lungo andare l'asta della penna d'oca si consumava e bisognava tagliarla e poi cambiare penna, si incominciò a inserire sulla punta della penna una copertura in metallo con un taglietto centrale verticale, il pennino appunto.
Le prime ad utilizzarli furono le religiose di Port Royal, alla fine del 1600, che usavano pennini di rame che fabbricavano da sé. Si svilupparono poco all'inizio perchè erano molto costosi e fatti a mano.Essi erano montanti su cannucce di legno che sostituivano le penne d'oca.
In seguito con la rivoluzione industriale nacquero i pennini fatti in serie, in particolare nel 1820 l'inglese Gillot, grazie al suo apprendistato con il celebre coltellinaio Skinner,apprese i segreti del procedimento industriale di fusione, tempra e laminazione dei metalli e iniziò a produrre industrialmente i pennini con prezzi molto inferiori a quelli fatti a mano.
Da quel momento si diffuse anche nel resto d'Europa mentre in Italia ed in America arriverà solo nel XX secolo.
Parallelamente all'industria del pennino, nacque quella delle scatole per contenerli, che erano realizzate principalmente di latta o cartone impreziosite da serigrafie, etichette colorate, disegni.
Il pennino necessitava sempre di calamaio per contenere l'inchiostro con cui scrivere.
Verso la fine del 1800 comparvero anche le prime penne stilografiche che ebbero grande successo.
Le prime ad utilizzarli furono le religiose di Port Royal, alla fine del 1600, che usavano pennini di rame che fabbricavano da sé. Si svilupparono poco all'inizio perchè erano molto costosi e fatti a mano.Essi erano montanti su cannucce di legno che sostituivano le penne d'oca.
In seguito con la rivoluzione industriale nacquero i pennini fatti in serie, in particolare nel 1820 l'inglese Gillot, grazie al suo apprendistato con il celebre coltellinaio Skinner,apprese i segreti del procedimento industriale di fusione, tempra e laminazione dei metalli e iniziò a produrre industrialmente i pennini con prezzi molto inferiori a quelli fatti a mano.
Da quel momento si diffuse anche nel resto d'Europa mentre in Italia ed in America arriverà solo nel XX secolo.
Parallelamente all'industria del pennino, nacque quella delle scatole per contenerli, che erano realizzate principalmente di latta o cartone impreziosite da serigrafie, etichette colorate, disegni.
Il pennino necessitava sempre di calamaio per contenere l'inchiostro con cui scrivere.
Verso la fine del 1800 comparvero anche le prime penne stilografiche che ebbero grande successo.
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