I coriandoli sono piccoli ritagli di carta colorata usati nelle festività per essere lanciati in aria o su persone. Tipici del Carnevale e di altre festività come il Capodanno. Spesso il loro uso è abbinato a quello delle stelle filanti.
Coriandolo risulta essere una traduzione in italiano dalla lingua sbraica per una metafora della manna.
Nella maggior parte delle lingue, anche non indo-europee, i coriandoli sono stranamente noti come "confetti". L'origine della confusione linguistica ha origine nel Rinascimento quando ai matrimoni o durante il carnevale si usava lanciare veri e propri dolcetti, i confetti appunto. È attestato che già prima del 1597 i confetti stessi erano anche chiamati coriandoli «cuopronsi i coriandoli di zucchero per confetti», ovvero si utilizzassero talora i semi della pianta del coriandolo al posto delle mandorle nei piccoli dolci.
Successivamente i confetti vennero rimpiazzatida piccole monete che spesso venivano arroventate prima del lancio giocando, così, un brutto scherzo a chi li avesse raccolti per strada.
I coriandoli di carta nacquero però solo nel 1875 grazie ad un'idea dell'ingegner Enrico Mangili di Crescenzago (Milano). L'ingegnere li realizzò a partire dalle carte traforate usate per l'allevamento dei bachi da seta. La moda dei coriandoli di carta si diffuse poi da Milano in tutta l'Italia.
L'ingegnere milanese divide però la partenità dell'invenzione con un altro ingegnere di Trieste, Ettore Fenderlche, durante i festeggiamenti del Carnevale del 1876, ritagliò dei triangolini di carta in alternativa a quelli di gesso che erano troppo cari.
Sull'origine delle stelle filanti non ho trovato notizie.
In rete, invece, c'è una ricetta per fare le stelle filanti dolci,ma io la trovo un po' troppo complicata per le mie doti culinarie.
Chi la volesse leggere vada qui: http://www.misya.info/2016/01/29/stelle-filanti-dolci.htm
Mi è tornata in mente, in questa occasione, una ricetta della zia Lina, che faceva dei dolcetti gustosissimi e non complicati da fare:
Si prepara la pasta, come per le tagliatelle: solitamente con un uovo ogni etto di farina, ma il trucco che ho imparato da un cuoco di ristorante, è quello di utilizzare, per esempio, solo 4 uova per mezzo chilo di farina. Questo perchè le uova del giorno d'oggi sono molto più grosse di quelle di un tempo.
Comunque: tirare la pasta ben sottile.
( confesso: io compro la pasta fresca in fogli già pronta e mi evito tanto lavoro)
Poi prendere un hg. di zucchero ogni uovo utilizzato e mescolarlo con la buccia grattuggiata di tanti limoni quanti sono gli etti di zucchero. Cospargere il composto sulla pasta e arrotolarla su se stessa in modo da formare un rotolo che andrà poi tagliato a fette di circa 1 centimetro.
Friggere in olio bollente e scolare raccogliendo anche il caramello che fuoriesce dalla pasta e buttarlo sulle stelle filanti così preparate.
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