http://libreriamo.it/libri/9-lezioni-di-vita-tratte-da-piccole-donne-di-louisa-may-alcott/
9 lezioni di vita tratte da “Piccole donne” di Louisa May Alcott
Ecco le 9 grandi lezioni di vita che possiamo imparare dal grande classico “Piccole donne” rileggendolo in età più matura. Perché i classici non finiscono mai di insegnare…
1) L’importanza delle parole
L’aspirante scrittrice Jo afferma di voler usare parole belle, che siano forti ed efficaci, e che soprattutto significhino qualcosa. Per il suo tempo, Jo usava effettivamente una lingua che poteva essere recepita come forte, esplosiva. Il suo personaggio è un monito per ricordarci l’importanza del nostro linguaggio: le parole che scegliamo influenzano il modo in cui gli altri ci percepiscono. Usare parole forti, efficaci, di senso compiuto può aiutare a sentirsi più coraggiosi, fiduciosi in se stessi e maggiormente in grado di relazionarsi con il mondo.
2) Bisogna saper lasciare andare chi non ci apprezza
Amy invita Laurie, per anni innamorato di Jo ma mai ricambiato, a non lasciare che quest’unica delusione d’amore possa rovinare tutte le altre cose belle che possono succedere – o magari sono già presenti – nella sua vita. Questa è un’importante lezione di vita da tenere sempre presente. A molte lettrici sarà successo di innamorarsi e di non essere ricambiate. Il dolore di questi momenti è tale da impedirci di proseguire nel nostro percorso, rinunciando a occasioni e incontri perché ancora perse dietro a una storia che non può avere futuro. Bisogna saper lasciare andare chi non ci ama, o non ci ama più, e apprezzare quanto di bello e di buono abbiamo nelle nostre vite. Non sempre possiamo avere ciò che desideriamo, ma non bisogna lasciare che questo rovini il resto delle nostre esistenza. C’è molta bellezza in noi e anche intorno.
3) Apprezziamo le Beth nelle nostre vite
Da “Piccole donne” impariamo che ci sono molte Beth nel mondo: timide e silenziose, siedono nei loro angolini finché necessario, vivendo e dandosi da fare per gli altri in maniera così delicata e amorevole che nessuno si rende conto dei loro sacrifici fino a non ci sono più, e ci lasciano così in un mondo più buio e freddo. Tutte noi abbiamo delle persone così nelle nostre vite: persone che fanno moltissimo per noi, ma che noi non apprezziamo quanto dovremmo. Non dimentichiamoci delle nostre Beth. Sono dei tesori rari, da proteggere, perché se non lo facciamo potrebbero non esserci sempre, per noi.
4) La prima impressione conta, ma non tanto quanto pensiamo
Soprattutto in materia amorosa, molte di noi hanno permesso ad alcune persone di trattarci male solamente per il loro bel sorriso, per i loro occhi e per l’attrazione fisica che esercitavano su noi povere fanciulle indifese. Ma “Piccole donne” ci insegna che niente come l’amore sa rendere più bella una persona ai nostri occhi, ed è assolutamente vero. Se al primo appuntamento il nostro cavaliere non ci attrae proprio visceralmente, ma in compenso è divertente, simpatico, premuroso e intelligente, perché non concedergli un’altra possibilità? Ci sono molti modi per innamorarsi di una persona, e non tutti iniziano con un’intensa attrazione fisica.
5) Assicuriamoci di trovare il tempo per divertirci e rilassarci
Il monito di Marmee deve essere di lezione per noi tutte: nelle nostre giornate occorre trovare il tempo sia per lavorare sia per divertirsi, per fare cose utili e cose piacevoli. Dobbiamo dimostrare di avere ben compreso il valore del tempo impiegandolo nel modo migliore. Quindi, sia che siate delle studentesse che studiano 10 ore al giorno per preparare gli esami e non finire fuori corso, sia che siate delle stagiste sovrasfruttate e sottopagate, sia che siate delle madri che cercano di tenersi in equilibrio tra lavoro, casa e figli, cercate di trovare del tempo per voi stesse: anche i vostri cervelli meritano una tregua.
6) Sì significa sì. No significa no
Noi donne siamo spesso complesse e contorte: vorremmo che gli uomini arrivassero da soli a capire cosa ci turba e cosa ci urta, e quando non lo fanno per prima cosa ci restiamo male, e per seconda diventiamo ancora più criptiche. Perfino il povero Laurie, in questo romanzo dell’Ottocento, afferma che le ragazze sono strane, che non c’è modo di capire cosa vogliano davvero, dicono di no quando intendono sì e fanno uscire gli uomini di senno. Louisa May Alcott ci conferma che già 200 anni orsono esisteva lo stereotipo della donna che dice di sì per dire di no e viceversa. Cerchiamo di tenerlo a mente e di essere più chiare. Può rendere migliore le nostre vite e anche quelle di chi ci sta attorno.
7) Siamo molto più di quello che appariamo
La moda e le riviste ci insegnano che il culmine della nostra bellezza lo raggiungiamo tra i 20 e i 30… Ma cosa ce ne importa? Teniamo a mente cosa ci insegna Marmee! Con saggezza, quest’amorevole e assennatissima madre insegna alle sue figlie che non sono oggetti fatti per decorare, ma sono persone con molto altro da esprimere. Va bene cercare di curarsi per piacere di più a noi stesse e di conseguenza anche agli altri, ma bisogna tenere presente che siamo molto altro oltre a questo. Il tempo eroderà in ogni caso la nostra bellezza, ma quello che non può scalfire è la nostra intelligenza, la nostra sagacia, la nostra gentilezza, il nostro coraggio. C’è molto altro ad ammirare in noi, più del trucco, più dei capelli…
8) A volte le cose belle succedono davvero, soprattutto quando ormai non ci credevamo più
Un’importante lezione che ci insegna la Alcott è che le cose belle possono capitare nella vita di tutti i giorni, ed è molto confortante che ciò accada. Infatti è verissimo! Bastano davvero pochi gesti per migliorare la giornata di una persona: ricevere un sorriso o un gesto gentile, un apprezzamento per il suo impegno e il suo lavoro, incontrare qualcuno che non si sentiva da moltissimo tempo… Non bisogna mai perdere la speranza e bisogna sempre fare del nostro meglio. La bellezza e la gentilezza del mondo sono dietro l’angolo, e potrebbero sorprenderci da un momento all’altro.
9) I nostri 20 anni non dureranno per sempre
Per fortuna! Sono pesanti, emozionanti, pieni di ansie e paure come di gioia ed entusiasmo. Dobbiamo prenderli col massimo della positività, facendo del nostro meglio per realizzarci ma anche per non avere rimpianti. “Piccole donne” ci insegna a non viverli con sconforto, con il timore di perdere tempo e di non venire a capo di niente. Se tra dieci anni saremo anche solo un po’ più vicini a realizzare i nostri sogni, sarà grandioso.
.
.
.
Nessun commento:
Posta un commento