Da Wikipedia:
Frank Russell Capra, nato Francesco Rosario Capra (Bisaquino 18 maggio 1897- La Quinta 3 settembre 1991)– , è stato un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico italiano naturalizzato statunitense.
È stato uno dei registi più importanti dell'epoca d'oro di Hollywood, fra gli anni trenta e e gli anni quaranta, autore di alcuni film memorabili, commedie e apologhi morali, caratterizzati da un ottimismo utopistico, consolatorio, ma non banale, capaci di divertire ed insieme commuovere il pubblico.
Esempio perfetto del self made man, umile emigrante diventato celebrità internazionale, «un'ispirazione per chi crede nel Sogno Americano» (John Ford), è stato il massimo cantore dell'american way of life, ma anche un vero e proprio "mythmaker", perché con il suo cinema non ha solo interpretato e rappresentato lo spirito dei tempi, ma ha anche contribuito in maniera determinante a produrre e plasmare una mitologia sociale, un immaginario collettivo popolare: in questo senso, l'artista del Novecento a lui più vicino è Walt Disney.
Dopo gli studi di ingegneria chimica, Frank svolge diversi lavori per approdare al cinema con le mansioni più disparate dal trovarobe ,allo scrittore di gag, al regista vero e proprio.
Finalmente Capra approda alla Columbia ed è un incontro perfetto, destinato a lasciare il segno nella storia del cinema. Entrambe le parti ne ricavano la massima soddisfazione: la Columbia, in cerca di affermazione su un mercato dominato dalle "Big Five" ( MGM, Warner Bros, Paramount, 20th Century Fox, RKo), concede a Capra, in cerca di una legittimazione professionale, un'autonomia impossibile da ottenere in una delle majors, e ne ottiene una serie di film che costano poco (con l'unica eccezione dell'esotico Orizzonte perduto, dal budget superiore ai 2 milioni di dollari) e rendono molto e sono fra i maggiori successi cinematografici degli anni trenta; Capra può raggiungere la piena maturità registica e poi conquistare la fama e la consacrazione definitiva, rappresentata dai tre Premi Oscar al miglior regista nel giro di cinque anni (1935,1937,1939).
È questo un periodo d'oro per Capra, che nei suoi film riesce a rappresentare come nessun altro quel complicato decennio caratterizzato dalla Grande Crisi, ma anche dal New Deal di Franklin Delano Roosvelt, vissuto dalla gente con disperazione ma anche speranza, fra conflitti e solidarietà, e riesce a raggiungere il cuore del pubblico.
Frank Capra, malgrado il successo popolare dei suoi film (o proprio a causa di questo), ha sempre avuto una buona schiera di detrattori, che ne hanno criticato il populismo, lo stucchevole ottimismo, la demagogia paternalistica, il democraticismo superficiale tendente ad un atteggiamento reazionario e hanno coniato per il suo cinema il termine "capracorn", in senso dispregiativo. È stato a lungo snobbato dai teorici della cosiddetta "politica degli autori" ed escluso dal novero dei grandi.
Non ha aiutato il fatto che lo stesso Capra accreditasse una lettura conservatrice del suo cinema e della sua vita, recitando un ruolo volutamente naif e legittimando una visione qualunquista dei suoi film, basati sui buoni sentimenti e sulla semplicità.
Secondo altri critici l'ottimismo di Capra, a una lettura più profonda, ha invece risvolti più disincantati e amari.
Non ha aiutato il fatto che lo stesso Capra accreditasse una lettura conservatrice del suo cinema e della sua vita, recitando un ruolo volutamente naif e legittimando una visione qualunquista dei suoi film, basati sui buoni sentimenti e sulla semplicità.
Secondo altri critici l'ottimismo di Capra, a una lettura più profonda, ha invece risvolti più disincantati e amari.
Ad una prima lettura, i film di Capra sono apologhi ottimisti, che trovano la loro massima espressione in La vita è meravigliosa, ma non si può ridurre il loro senso alla retorica "populista" della commedia a rigoroso lieto fine. Se si va oltre una visione ovvia, superficiale, traspare un mondo più conflittuale, meno rassicurante. Sono messi in scena drammi individuali, familiari e sociali, che non possono essere cancellati dal sorriso o dalla lacrima finali.
Pur realizzando delle fiabe moderne, anche con elementi fantastici, Capra è mosso costantemente dall'intento di riprodurre la realtà contemporanea, non di crearne una fantastica, per permettere al pubblico di identificarsi nei personaggi e nelle storie.
Per arrivare al pubblico, la via migliore è quella della commedia, perché «quando la gente si diverte, è più disponibile, crede in te. Non puoi ridere con qualcuno che non ti piace. E quando ridono, cadono le difese, e allora cominciano ad essere interessati a quello che hai da dire, al "messaggio".» Capra comunque rifugge le ideologie, il suo messaggio è semplice, essenziale:
Pur realizzando delle fiabe moderne, anche con elementi fantastici, Capra è mosso costantemente dall'intento di riprodurre la realtà contemporanea, non di crearne una fantastica, per permettere al pubblico di identificarsi nei personaggi e nelle storie.
Per arrivare al pubblico, la via migliore è quella della commedia, perché «quando la gente si diverte, è più disponibile, crede in te. Non puoi ridere con qualcuno che non ti piace. E quando ridono, cadono le difese, e allora cominciano ad essere interessati a quello che hai da dire, al "messaggio".» Capra comunque rifugge le ideologie, il suo messaggio è semplice, essenziale:
Sarò una sempliciotta, ma questi film mi divertono ancora, ogni volta che li vedo.
Mi piacciono tantissimo questi film. Arsenico e vecchi merletti è spassoso e per niente noioso. Colleziono vecchi film, sono i migliori! Ciao, grazie del post.
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