Giovedì la nave attracca nel porto di san Pietroburgo. Il cielo non promette niente di buono, ma per fortuna le mie scarpe sono utilizzabili.
La città è molto grande e ci sono moltissime cose da vedere, mentre noi abbiamo una sola giornata e ce ne vorrebbero molte di più!
Giorgio ci è già stato, ha già visto parecchio e mi aiuta nella scelta delle escursioni da fare. Sa che desidero vedere la camera d'ambra, che mi ha sempre affascinato, come idea, e che mi è stata tanto decantata da Paola, quindi la mattina andiamo a Puskin, a visitare il palazzo di Caterina.
Siamo fortunati perchè c'è una piccolissima fila per entrare e sembra che questa sia una cosa eccezionale.
La costruzione di questa città fu iniziata da Pietro il grande per Caterina I nel 1713 e, dopo la rivoluzione di ottobre, divenne un museo. La camera d'ambra ha le pareti completamente rivestite di pannelli di questo materiale, con decorazioni in foglia d'oro e specchi che ne moltiplicano l'effetto là dove mancano. Costruita all'inizio del 18° secolo, è stata saccheggiata dai tedeschi nella seconda guerra mondiale. E' stata poi restituita ai russi e ricostruita pezzo per pezzo da artigiani russi nel 2003.
Il palazzo è imponente, veramente imperiale. Le sale sono grandissime ed erano riscaldate da stupende stufe in maiolica
Usciamo per vedere qualcosa del magnifico parco che circonda il palazzo, prima che riprenda a piovere. La nostra guida ci spiega che lì da loro, ormai è autunno e che la pioggia ci sarà quasi ogni giorno, finchè incomincerà a nevicare.
Di tutto quello che ho visto in questa splendida residenza estiva degli zar, la cosa che mi è piaciuta di più è stata una stanza di cui non ho trovato fotografie ( farne noi era vietato). Le pareti sono completamente rivestite di seta color avorio dipinta a mano da un'artista che ha partecipato al restauro del palazzo. Il soggetto sono dei fiori delicati, in colori smorzati. L'effetto è bellissimo e immagino quanto e quale lavoro sia stato per la pittrice, di cui non conosco il nome, ma che secondo me andrebbe valorizzata molto meglio.
Torniamo alla nave per il pranzo e nel pomeriggio usciamo per un'altra escursione: tour panoramico della città, attraverso le sue strade, dove non sappiamo più da che parte girarci, tanti sono gli splendori da ammirare. La Neva è gonfia di un'acqua irruente e scura: fa paura! Dicono che spesso, in passato, è esondata, ma ora è stata costruita una diga che impedisce al vento di spingere l'acqua del mare controcorrente nel fiume.
Visitiamo la chiesa della fortezza di San Pietro e Paolo, dove sono sepolti gli ultimi Romanov, ma questo posto non mi piace per niente: le tombe, tutte allineate ad altre, sono pesanti, alte, di marmo bianco. Non hanno nulla di aggraziato o dolente; sono solo imponenti.
Le altre soste previste sono abbreviate a causa della pioggia che ha ripreso a cadere fitta fitta, quindi la nostra impressione della città rimane per forza di cose, una panoramica superficiale. Pazienza!
Non posso negare che San Pietroburgo sia una città bellissima, imponente e imperiale. Ma posso dire che non è il genere che mi tocca il cuore. E' tutto troppo sfarzoso e io preferisco luoghi più raccolti e spartani. Probabilmente mi piacciono quelli più antichi, meno ricchi di ori e di orpelli, ma più carichi di storia.
Il venerdì è giornata di navigazione. Una giornata piuttosto noiosa, perché anche se c'è sole, sul ponte tira un vento gelido che costringe i temerari che vogliono rimanerci a stare avvolti nelle coperte dai piedi alla punta del naso. Io, per fortuna, ho la settimana enigmistica e poi ci sono le nuove conoscenze, con cui fare quattro chiacchiere.
Il giorno dopo la Fortuna attracca nel porto tedesco di Warnemunde.
Da qui la scelta era tra un'escursione a Berlino, una ad Amburgo, una a Lubecca e un paio di gite minori in paesini dei dintorni dove c'è qualcosa di caratteristico che può interessare.
Scegliamo Lubecca perchè meno lontana e più piccola, così possiamo sfruttare meglio il tempo che abbiamo a disposizione.
Lubecca mi sorprende, me l'aspettavo tutta diversa! E' sì una città medievale, ma perfettamente integrata nella vita moderna, con palazzi antichi e nuovissimi uno accanto all'altro e negozi di abbigliamento ricchi di articoli sorprendentemente di ottimo gusto.
Schiviamo la manifestazione del gaypride e ci inoltriamo nelle vie del centro, stando bene attenti alle biciclette, che hanno la loro corsia preferenziale e cui non siamo abituati, e che sfrecciano ad alta velocità.
Andiamo a vedere tutti e 7 i campanili per cui la città è famosa, la bellissima piazza del comune, la casa di Thomas Mann, un hotel dieu che, però, dopo aver visto quello di Beaune, ci sembra alquanto misero ed infine il museo dei dolci di marzapane, dove facciamo incetta di regali da portare a casa.
La sera, accidenti, un'altra serata di gala! Ma si vede che gli ospiti, soprattutto uomini, sono stufi di eleganza, infatti molte coppie sono decisamente "scoppiate", in quanto la moglie indossa un abito lungo, mentre il marito porta bermuda e camicia a scacchi. Io mi sento a mio agio vestita come al solito: ormai ho capito che a bordo, ognuno fa quello che vuole, anche se stasera abbiamo l'onore di avere in sala con noi il capitano e tutto lo staff degli ufficiali di bordo.
E finalmente domenica si sbarca a Copenhagen. L'aereo è nel pomeriggio, quindi abbiamo il tempo per una gita in battello ed avere un'idea di come sia questa città una parte della quale è chiusa al traffico perchè è in corso una gara di triatlon ( a cui partecipa anche il principe Eric).
Nel medioevo le persone che si odiavano indossavano un cilicio e si flagellavano per espiare i peccati del mondo. Nell'ottocento Masoch ha raccontato che c'è chi ama soffrire. Oggi quelli che non si amano si abbruttiscono partecipando a gare al limite della resistenza fisica umana.....il mondo è bello perchè vario, non è vero?
Anche di questa città abbiamo una visione fuggevole e molto superficiale, ma sufficiente a farci capire che è molto bella e che varrà la pena ritornarci per visitarla con calma e, possibilmente, con il sole.
Conclusioni: crociera sì o crociera no? Decisamente sì. Non è il tipo di vacanza che preferisco, perchè essere intruppata è sempre limitativo di libertà di movimento e comprensione di quello che si vede. Però questo modo di viaggiare consente di raggruppare diverse mete distanti fra loro e di avere un'idea di quello che si vuole tornare a vedere per un approfondimento.
Magari l'anno prossimo potremmo andare a vedere i fiordi norvegesi....il nord è affascinante e ne abbiamo visto troppo poco!
Ciao!!!!! Ho letto con piacere ed interesse il tuo reportage. Bellissimi posti. Come dici tu, ci vorrebbe piu' tempo a disposizione, anche solo un giorno in piu' per tappa.
RispondiEliminaè proprio così...si vedono molte cose e si comincia a progettare un viaggio in quei posti che ti hanno colpita di più. Infatti io ho un elenchetto di sogni da realizzare...
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