martedì 30 aprile 2019

Turismo letterario in Italia

C'è un genere di turismo che si definisce letterario e che porta i viaggiatori a visitare i luoghi dove si svolge un romanzo, i luoghi dove hanno vissuto scrittori famosi o i luoghi dove si trovano le più belle biblioteche. Mianna ne aveva accennato qui: https://ilclandimariapia.blogspot.com/2018/08/turismo-letterario-kelmscott-manor.html

Ci sono parecchi di questi itinerari interessanti, sia in Inghilterra, che in America, io voglio parlare di quello che si può fare in Italia
perchè per noi, probabilmente e se interessati, è più facile raggiungere queste mete, piuttosto che quelle in altri paesi del mondo.


Cominciamo con la più famosa: il Vittoriale





GABRIELE D’ANNUNZIO – La dimora di Gabriele D’Annunzio sul lago di Garda è forse la casa di scrittore più conosciuta d’Italia. La vita mondana, clamorosa e aristocratica di Gabriele d’Annunzio e la sua opera piena di squisitezze formali sono state un modello che ha largamente influito sul costume italiano. A parte il valore poetico della sua produzione migliore, d’Annunzio ha grande importanza perché, superando le consuetudini della poesia tradizionale ha collegato la letteratura italiana alle più avanzate espressioni europee. Il ‘Vittoriale degli Italiani’ è la Cittadella monumentale che d’Annunzio allestisce dal 1921 al 1938, trasferendosi a Gardone Riviera: non soltanto una casa ma un insieme di edifici, vie, piazze, teatri, giardini, parchi, corsi d’acqua, e un grande mausoleo che ospita il grande scrittore.








DANTE ALIGHIERI– La casa natale di Dante Alighieri è ovviamente a Firenze, in pieno centro storico. La troviamo in via Santa Margherita 1, vicino alla Torre della Castagna. Migliaia di scolaresche sono state in gita in questa celebre casa museo riedificata all’inizio del Novecento, peraltro in maniera piuttosto ardita, sui resti dell’abitazione originale medievale.








ALESSANDRO MANZONI – Il museo manzoniano ha sede nella casa di Via Morone 1 a Milano, nella quale lo scrittore visse con la sua famiglia dal 1814 al 1873, anno della sua morte. Vi sono esposti documenti, fotografie, oggetti personali, lettere autografe che raccontano la trama dei suoi affetti e dei suoi interessi letterari. Alcune delle prime e rare edizioni delle opere manzoniane trovano posto accanto ad antiche illustrazioni che hanno commentato visivamente la sua opera più celebre: ‘I Promessi sposi’. Visitando le stanze austere dell’appartamento ed entrando nello studio dello scrittore, si percepisce un’atmosfera raccolta e signorile che aiuta a comprendere il suo atteggiamento riservato e schivo della vita pubblica.








GIOVANNI PASCOLI – La villa di campagna dei Cardosi-Carrara, situata ai Caproni di Castelvecchio, è la sistemazione che Giovanni Pascoli scelse come residenza nel 1895. A Castelvecchio il Poeta trascorse gli anni più tranquilli della sua esistenza, dal 1895 al 1912, anno della morte. In questa casa hanno visto la luce Myricae, i Primi Poemetti, i Canti di Castelvecchio, i Poemi Conviviali. Questo periodo di grande produzione poetica coincide con i riconoscimenti ufficiali tributati al Pascoli dalla critica, quale innovatore della poesia italiana. La casa conserva la struttura, gli arredi, la disposizione degli spazi, che aveva al momento della morte di Giovanni Pascoli, avvenuta a Bologna il 6 aprile 1912. Dopo la morte del Poeta l’edificio è stato dichiarato monumento nazionale e comprende un archivio che conserva circa 76.000 carte e una biblioteca con circa 12.000 volumi.



FRANCESCO PETRARCA – Francesco Petrarca fu uno dei più grandi poeti lirici italiani della storia, che portò a perfezione stilistica la forma poetica del sonetto. Ebbe un ruolo di primo piano nello sviluppo del volgare come lingua letteraria ed esercitò un’influenza determinante su numerosi autori, non solo italiani. Arquà, dimora trecentesca ampliata attorno alla metà del XVI secolo, fu casa del poeta che qui trascorse la vecchiaia e concretizzò il suo ideale di vita solitaria. Morì nel 1374 nel suo studio. Manomessa nel corso dei secoli, la casa è stata restaurata dal comune di Padova agli inizi del ‘900. All’interno stanze affrescate con scene ispirate alle sue opere e all’esterno il giardino interpretato dal poeta come paradiso della mente, luogo sacro alla poesia in cui raccogliersi in solitudine.








GIACOMO LEOPARDI – L’antica dimora dei Leopardi era fin dalle origini a Montemorello, uno dei tre castelli nei quali Recanati era un tempo divisa. L’attuale palazzo proviene dall’unione di vari edifici attuata verso la meta’ del ‘700 dal canonico architetto Carlo Orazio Leopardi, il quale modificò anche la facciata e lo scalone interno. Il Palazzo Leopardi, oltre alla Biblioteca storica, ospita periodicamente mostre dedicate ad aspetti meno conosciuti della vita e dell’opera del Poeta che qui ebbe i natali e qui passò gran parte della sua breve esistenza.



GIOSUE’ CARDUCCI – Giosué Carducci era toscano, ma nel 1904 andò ad insegnare all’Università di Bologna e in questa città restò per il resto della sua vita. La sua bella casa bolognese si trova al civico 5 di una piazza a lui intitolata, sulla circonvallazione delle mura, tra Porta Mazzini e Porta Santo Stefano. Un museo, un giardino, un luogo incantevole per innamorarsi dei suoi capolavori.








GIOVANNI BOCCACCIO – Certaldo Alto sorge sulla strada che da Empoli porta a Siena; Al numero 13 di via Boccaccio c’è l’abitazione trecentesca dell’autore del Decameron. All’interno di questa casa museo troviamo la biblioteca, la Stanza del Poeta, gli abiti delle dame ritratte nelle novelle, misteriose scarpette del XIV secolo e una fresca atmosfera letteraria.








LUIGI PIRANDELLO – Grazie all’opera di Luigi Pirandello, la letteratura italiana dei primi decenni del ‘900 esce dai confini ristretti della nazione ed acquista dimensione e respiro mondiale, come attesta il premio Nobel conferitogli nel 1934. La Casa natale è una costruzione rurale di fine Settecento, posta in una contrada di campagna. Le stanze ospitano una vasta collezione di fotografie, recensioni e onorificenze, prime edizioni di libri con dediche autografe, quadri d’autore dedicati a Luigi Pirandello, locandine delle sue opere più famose rappresentate nei teatri di tutto il mondo. Percorrendo un vialetto attraverso la campagna in prossimità della Casa si arriva ad un pino pluricentenario. Sotto questo grande albero Pirandello amava soffermarsi a pensare, a dipingere, a riposarsi, a scrivere agli amici. Ed è qui che ha voluto essere sepolto, secondo le sue ultime volontà.







GIUSEPPE TOMASI DI LAMPEDUSA

Qui, a un passo dal mare di Sicilia, in un'atmosfera sontuosa e decadente, incontriamo Tomasi di Lampedusa, che trasse ispirazione dal palazzo della sua famiglia per l'ambientazione del suo romanzo più noto, il Gattopardo . Ecco allora Villa Lampedusa, a San Lorenzo Colli (fuori Palermo), la piana in cui nel settecento l'aristocrazia locale costruiva le proprie dimore fuoriporta. Il maestoso edificio, coi suoi riti mondani e il suo sfoggio di opulenza, diviene lo spunto per il principesco Palazzo Salina del romanzo, un tempio di ricchezza e privilegio impermeabile ai rovesci della Storia. Oggi solo i muri esterni tengono in vita quella dimora in cui l’autore passava le estati, ma il fascino è rimasto immutato.






CASA DI CARLO GOLDONI VENEZIA
A Venezia si trova la casa del grande commediografo, autore della celebre opera "La locandiera", ed oggi è visitabile.






CASA DI SALVATORE QUASIMODO

La vecchia casa natale del poeta italiano nobel per la letteratura nel 1959 si trova a Modica, in provincia di Ragusa.


Per quanto mi riguarda, io il turismo letterario l'ho praticato andando a vedere, da fuori, la casa di famiglia di Brunella Gasperini, una scrittrice che ho amato moltissimo, più per le sue cronache famigliari, che per i romanzi, ma soprattutto una donna che ritengo eccezionale.

La casa è a San Mamete, in Valsolda, sul lago di Lugano.






















In questi stessi luoghi si svolgono anche i fatti narrati in Piccolo Mondo Antico di Fogazzaro, che nelle descrizioni della casa si rifà alla casa materna di Oria.




domenica 28 aprile 2019

Athelhampton House and Gardens

Siete in cerca di una casa più spaziosa ? Avete intenzione di investire i vostri risparmi nel mattone? Desiderate immergervi nel verde ? Credo di avere quello che fa per voi...
 
Leggo su facebook che proprio in questi giorni  è stata messa in vendita una delle dimore più prestigiose del Dorset, Athelhampton House ; l'offerta sembra essere conveniente (parchi  e giardino sono inclusi), perciò armatevi di carta, penna, un metro e controllate il saldo del vostro conto corrente.




Il nucleo originale dell'edificio risale al XIII secolo, ma dal momento che il proprietario dell'epoca, sir William Martyn, ottenne  nel 1492 l'autorizzazione ad includere nelle proprietà 160 acri di terreno per farne un parco per cervi e a fortificare gli edifici, Athelhampon House è oggi classificata ufficialmente come dimora illustre del XV secolo; allo stesso tempo anche i suoi giardini sono inseriti nel Registro dei Parchi e Giardini storici.






Ovviamente nel corso dei secoli sono state apportate diverse variazioni al complesso da parte dei numerosi proprietari che si sono succeduti fino al 1891 , quando fu acquistato dall'antiquario Alfred de Lafontaine che non sole mise mano agli interni, ma si propose anche di dare prestigio al parco.





Sotto la guida dell'architetto Inigo Thomas furono allestiti 8 walled gardens in pieno stile rinascimentale, oltre a fontane, padiglioni, obelischi, statue  e una deliziosa  dovecote a pianta circolare. 
 













 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Anche gli interni testimoniano la lunga storia di questa prestigiosa dimora :
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Dopo aver avuto nel corso della sua lunga storia 62 diversi proprietari ora  Athelhamptom House con i suoi stupendi giardini si prepara ad accogliere il 63° e, perché no?, potrebbe essere proprio uno di voi.
 

venerdì 26 aprile 2019

Little free library

https://www.lenius.it/little-free-library-cosa-sono-e-come-funzionano/:

La storia delle Little free library comincia nel 2009 negli Stati Uniti, su idea del signor Todd Bol di Hudson, Wisconsin. Il nostro, con indubbio fiuto imprenditoriale, si associa con il signor Rick Brooks (peccato quella r di troppo) e mette in piedi una vera e propria impresa sociale.

Il primo prototipo di Little free library apre lungo una pista ciclabile a Hudson, tra un caffè e una galleria d’arte. È il passaparola (e come poteva essere altrimenti?) a decretare il successo dell’iniziativa: in pochi anni l’idea si diffonde in tutti gli States e naviga oltre l’Atlantico per approdare alle letterarie sponde della vecchia Europa.

Attualmente le Little free library ufficialmente registrate nel mondo sono circa 10.000, ma le loro mission sono rimaste le stesse: la promozione della lettura e la costruzione del senso di comunità.


La cavalcata imprenditoriale di Todd&Rick (ottimo brand per calzaturifici, peraltro) viene formalizzata nel 2012, quando diventa un’impresa non-profit, con tanto di consiglio di amministrazione e regime fiscale agevolato.



In concreto le Little free library sono casette di legno artigianali che contengono collezioni di libri in continuo cambiamento. I libri possono essere presi e depositati da chiunque, anche se solitamente la casetta è pensata soprattutto per le persone del quartiere.

I luoghi più gettonati per l’installazione di una Little free library sono parchi, giardini, cortili, spazi comuni di condomini, anche se ci sono anche versioni “più pubbliche”, nei bar o nei ristoranti.

In ogni caso la regola, non sanzionata ma fondamentale per far funzionare il tutto, è “libro che prendi, libro che doni”. Il presupposto invece è che la comunità coinvolta partecipi, e questo mi sembra il vero nodo. Se alla fine a scambiarci libri siamo io e l’entomologo del piano di sopra il giochino rischia di diventare un attimino noioso.

Il pericolo che la casetta pomposamente registrata come Little free library diventi una discarica letteraria è dietro l’angolo: incomprensibili disegni fanciulleschi, manuali di fisica nucleare del terzo anno di Università, poesie in dialetto lucano di uno sdolcinato prozio, infiniti noir della collana “colli spezzati” rischiano di popolare le innocenti casette e gli incubi dei loro frequentatori.

La Little free library può tuttavia innescare processi socialmente interessanti (tra parentesi una traduzione dal sociologhese):

– ha un’influenza positiva sul capitale sociale (le persone si incontrano);

– ha un’influenza positiva sul capitale culturale (le persone leggono);

– sviluppa legami di reciprocità (le persone prendono e danno);

– favorisce le relazioni intergenerazionali, interculturali e interclassiste (bambini e anziani, locali e stranieri, ricchi e poveri si incontrano fisicamente e “letterariamente”).

Veniamo infine al punto più delicato: per essere ufficialmente definita una Little free library un’esperienza di libero scambio di libri deve essere registrata sul sito e riportare sulla casetta il logo ufficiale dell’organizzazione e il numero di registrazione.

Le Little free library in Italia, per ora sono circa 20. Loro tracce sono state rinvenute a Trento, Udine, Milano, Modena, Roma, Lecce, Cagliari.