sabato 29 giugno 2019

Il loden

Quando sono passata dalle scuole medie alle superiori, la divisa di ogni studentessa, per essere alla moda, era: gonna grigia, camicetta a fiorellini, calzettoni di lana tinta unita con una riga di colore diverso sul risvolto, stivali di gomma neri, sciarpa scozzese e un cappotto di loden verde.
Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti e le mode sono passate e ritornate più volte. Quello che è sempre rimasto un classico, anche se non sempre decisamente "in", è il loden.






Il loden è un tessuto di lana concepito dai contadini delle zone del Tirolo e dell'Alto Adige già del Medioevo.
È il risultato di una lunga lavorazione artigianale della lana grezza, che diventa impermeabile, calda e resistente.
Il loden è ideale per realizzare soprabiti invincibili contro le basse temperature, tanto che la parola “loden” identifica sia il tessuto che il capospalla confezionato con lo stesso.
Il tipico cappotto loden è in genere lungo al ginocchio, con un colletto dalla linea dritta e pulita, una piega a V rovesciata sulla schiena che si estende fino all'orlo e l'abbottonatura perfetta per proteggersi dal vento.







Se, ai suoi albori, giacche e cappotti in loden erano appannaggio dei contadini di montagna, lo status symbol del cappotto in loden cambia radicalmente quando diventa il soprabito-feticcio dell'imperatore Francesco Giuseppe, marito della splendida principessa Sissi, nel 1882.







È la fabbrica Möessmer a confezionarlo: è bianco, a mantella, con quella morbidezza in più data dall'aggiunta di lana merinos. Vedendolo indosso all'imperatore, tutti gli uomini eleganti della buona società se ne innamorano.
Quel capo semplice nato tra le montagne diventa “di moda” tra i personaggi e i capifamiglia più eleganti, ideale per le battute di caccia invernali, specialmente nell'emblematica sfumatura mimetica monocromo di verde bosco.  


Il cappotto di loden classico ha sempre mantenuto la linea originaria, ma nel tempo con la stoffa di loden, sono stati costruiti nuovi modelli di giacche, cappotti, cappelli, borse, scarpe....



















La stoffa di loden, poi, oltre che per il vestiario viene utilizzata ad altri scopi.
A seconda del tipo di filato si possono ottenere pesantezze di tessuti molto differenti adatti a diverse situazioni. Possiamo andare infatti da un prodotto leggero adatto per il tendaggio decorativo, fino ad una struttura molto più grossa con la quale fare addirittura dei tappeti.
Grazie alla sua alta resistenza all’usura, alla sua morbidezza e alle sue caratteristiche tecniche questo tessuto è perfetto per la realizzazione di imbottiti, divani, poltrone, testiere letto, cuscini per giripanca.




Per uso domestico sono state invece concepite le coperte: colori giocosi e vivaci e una sensazione morbida e avvolgente combinati a una qualità di prim'ordine - cashmere, lana merino, alpaca e angora -, tessuti che accompagneremmo i loro proprietari per tutta la vita e un calore assolutamente naturale risultato di una lana pura al 100%.





giovedì 27 giugno 2019

Piccole cose

E' da parecchio tempo ormai che aghi, ditale e fili colorati giacciono inoperosi in fondo al cestino da lavoro, ma il mio interesse per il ricamo non è del tutto sopito...a volte si risveglia e torna a solleticare la fantasia, specialmente quando sto per addormentarmi o al mattino presto, quando indugio un po' tra le lenzuola prima di buttarmi nella routine quotidiana.
 
Forse sarà il caso o forse l'alternarsi delle mode, ma da qualche tempo mi capita di vedere, su riviste o nella rete, piccoli ricami su colletti, borse, abiti per bambini, che credevo del tutto scomparsi e che trovo molto graziosi.
Non è più tempo per me di accettare nuove sfide : aghi, ditale e fili colorati continueranno a restare inoperosi in fondo al cestino da lavoro, ma sarà comunque un piacere per gli occhi, almeno per i miei, osservare il lavoro realizzato da mani abili o da macchine intelligenti, che in qualche modo mi ricordano il tempo passato.