E così arriviamo agli anni 60 e 70. Ormai i libri li sceglievo senza i consigli della Gimì. Come li sceglievo? Probabilmente con lo stesso criterio che uso adesso: guardo titolo e copertina, se mi attizza leggo il risvolto con la storia per sommi capi e decido. A volte, invece, se lo conosco già, cerco l'autore. Quando mi è piaciuto il libro di un certo scrittore, considero una garanzia il suo nome per comprare gli altri scritti da lui. Così di parecchi autori ho tutta la produzione. Spesso solo fino ad un certo punto perchè capita che il genere mi stanca oppure che lo scrittore, diventato ormai famoso, ci tiri dentro e scriva delle schifezze che vende solo perchè c'è il suo nome in copertina. Questa cosa mi fa arrabbiare moltissimo, mi sento presa in giro e, a volte, per il dispetto, se la delusione è molto forte, regalo via anche i suoi libri precedenti. Devo dire, però, che questo succede solo da un po' di tempo; in passato non era così.
In quegli anni mi è capitato di leggere libri che mi sono piaciuti moltissimo e poi di vederne il film. O, più raramente, viceversa, di vedere un bel film e poi comprare il libro.
Tutti libri molto belli. In particolare ho amato Desirée. Dopo averlo letto mi sono buttata su tutti i libri che parlavano di Napoleone, sperando di trovarne qualcuno che mi piacesse allo stesso modo, ma....non è successo! Quei libri sono finiti regalati a qualcuno. Anche come film, l'unico all'altezza, secondo i miei gusti, è stato Maria Walewska:
con la divina, Greta Garbo e Charles Boyer.
L'altro libro, fra questi, che ho amato maggiormente è Un albero cresce a Brooklyn, che sono andata a ripescare e che oggi comincerò a rileggere.