Quella poesia mi piaceva moltissimo. Era lunga e anche un po' triste per la verità. Non ce l'avevano fatta studiare a scuola, l'avevo trovata da sola nell'Enciclopedia dei Ragazzi e a furia di leggerla e rileggerla avevo imparato a memoria le prime strofe :
Viveva con sua madre in Cornovaglia:
un dì trasecolò nella boscaglia,
nella boscaglia un dì tra cerro e cerro
vide passare un uomo tutto ferro.
Morvàn pensò che fosse San Michele:
s'ingocchiò : Signore San Michele
non mi far male, per l'amor di Dio!
Né mal fò io, né San Michel son io.
No: San Michele non poss'io chiamarmi:
cavalier, sì: son cavaliere d'armi.
Allora non avevo idea di dove fosse la Cornovaglia e non ero nemmeno sicura se i cerri fossero alberi o animale, ma forse per quei versi rimasti impressi così a lungo nella mia mente, forse per le fantasie che aveva suscitato il testo completo della poesia, o forse per qualche lontana pagina di catechismo, S.Michele è da sempre associato nella mia mente all'immagine di un fiero cavaliere errante.
Oggi 29 settembre la Chiesa ricorda l' Arcangelo Michele, con Gabriele e Raffaele, e quale occasione migliore per saperne di più di questa figura così importante non solo per la Chiesa ma anche per la tradizione popolare in genere e per i suoi fedeli in particolare ?
San Michele ha una posizione di assoluto rilievo nelle gerarchie celesti, infatti è uno degli unici tre Arcangeli, (con Gabriele e Raffaele) di cui si conosce il nome, che in aramaico significa "Chi è come Dio?". Il suo compito è quello di distruggere Satana e i suoi seguaci. E' dunque un combattente, un guerriero e nell'iconografia viene rappresentato con una spada o una lancia, mentre trafigge il nemico.
Un altro suo compito è quello di pesare le azioni buone e quelle malvagie dei defunti. Per questo motivo viene rappresentato mentre regge, oltre alla spada,una bilancia.
Il culto di S. Michele è antichissimo, diffuso in particolare in Oriente, dove gli si attribuisce il titolo di "archistratega". L'imperatore Costantino volle che nella città che portava il suo nome fosse costruito un tempio dedicato al culto di Michele, il Michaelion.
In breve tempo il culto di Michele si diffuse e se nel VI secolo le chiese a lui dedicate a Costantinopoli erano una decina, nel IX secolo erano ormai trenta.
Durante tutto il corso dell'alto Medio Evo, il culto dell'Arcangelo si diffuse rapidamente anche nel mondo di cultura romana e oltre.
A Roma la prima chiesa a lui dedicata fu eretta nel 494; altre ne sorsero a Milano, Piacenza, Genova, Ravenna, Venezia, ecc.
A Roma la prima chiesa a lui dedicata fu eretta nel 494; altre ne sorsero a Milano, Piacenza, Genova, Ravenna, Venezia, ecc.
In tre luoghi in particolare il culto di S.Michele appare particolarmente radicato: un santuario posto in una grotta sul monte Gargano, testimone di tre leggendarie apparizioni, una grotta sul Monte Tancia dedicatagli dai Longobardi nel VII secolo, e il meraviglioso Mont- Saint- Michel in Normandia, dove secondo la leggenda , sarebbe apparso per la prima volta il 16 ottobre 708.
Dall'Italia meridionale la devozione all'arcangelo si diffuse verso Est in epoca carolingia lungo l'itinerario dei monaci celti fino alle Alpi bavaresi.
S.Michele è il santo protettore della Germania e patrono delle città di Bruxelles, Jena, Andernach, Colmar, Saragozza. In Italia oltre 60 località lo riconoscono come patrono; tra esse Caserta, Cuneo, Albenga, Alghero e Vasto.
Dall'Italia meridionale la devozione all'arcangelo si diffuse verso Est in epoca carolingia lungo l'itinerario dei monaci celti fino alle Alpi bavaresi.
S.Michele è il santo protettore della Germania e patrono delle città di Bruxelles, Jena, Andernach, Colmar, Saragozza. In Italia oltre 60 località lo riconoscono come patrono; tra esse Caserta, Cuneo, Albenga, Alghero e Vasto.
A San Michele Arcangelo
RispondiEliminaMio Principe
sulla roccia assolata
hai inciso gli eterni transiti del cielo
che, come me
Ti è votato.
Sul cuore adombrato
hai soffiato l’immortale eco del mare
che, come me
Ti è devoto.
Siano la tua forza, il tuo ardimento
la compassione della tua spada
fondamenta e sigillo di ogni mio
palpito su questa terra amara.
( Michele Gentile )