lunedì 25 settembre 2017

Il chiodo

Ed eccola qui la stagione del chiodo! Non una semplice giacca, una  giacchina o un giaccone,  ma il bomber in pelle o ecopelle. Un indumento di peso medio, che ripara dal vento, non scalda troppo e, soprattutto, dà un'aria piuttosto trasgressiva. Insomma, il classico chiodo.





Leggo qui e là nel web:

Il chiodo, reso famoso da Marlon Brando, continua ancora oggi ad essere un capo icona al pari di un paio di jeans o di una Kelly. Tanto che numerose brand del lusso da Versace, Yves Saint Laurent e ancora Balenciaga, Balmain o Gucci lo hanno, negli anni, proposto nelle proprie collezioni e Ralph Lauren lo indossa e lo produce.




La storia del chiodo dimostra che anche un semplice capo d’abbigliamento può diventare il simbolo di intere generazioni.

Incarnazione dello spirito anticonformista delle sottoculture legate al rock’n’roll, il chiodo attraversa indenne le epoche ed entra nella hall of fame della moda come capo cult.





Il vero e proprio ”chiodo” fu pensato nel 1928 dall’americano Irving Schott appositamente per i motociclisti. Lo chiamò Perfecto, dal nome del suo sigaro preferito.
Il litigioso figlio di un emigrato russo, Irving, iniziò la sua carriera come modellista per manifatture di abiti agli inizi del 900. Nel 1913 egli aprì con suo fratello Jack una fabbrica col nome di Schott Bros. nel Lower East Side di Manhattan. I loro primi successi furono degli impermeabili rivestiti di lana all'interno, che venivano venduti porta a porta. Poi diversificarono la loro produzione e cominciarono ad etichettare cappotti e quant'altro con il marchio Perfecto.


 A quell'epoca le motociclette erano probabilmente l'ultima cosa a cui i due fratelli pensavano, dato che non sapevano nemmeno guidare! 
Irving fu introdotto nel giro delle moto da un amico, membro della famiglia Beck, uno dei maggiori distributori della Harley-Davidson. Preparò per loro un catalogo con le sue giacche che fu consegnato a tutti i rivenditori del paese, e così  i motociclisti impararono a conoscere il suo nome e i suoi prodotti. Così nel 1920 la Schott Bros iniziò a confezionare abbigliamento per i cataloghi della Beck e ad intergire con un mondo che sarebbe divenuto uno dei suoi principali clienti.




Una seducente Marlene Dietrich trasformò il chiodo in un capo ultra femminile, indossandolo nel film “Disonorata” nel 1931. Nel dopoguerra grazie alla sua robustezza il chiodo fu scelto come uniforme per la polizia americana e per lo stesso motivo, negli anni 50 fu adottato dai biker, che si radunavano in bande per partecipare a gare di velocità con le moto.






Le caratteristiche che contraddistinguono il chiodo da tutto ciò a cui si era abituati prima? Le maniche più lunghe, ottime per chi deve stare allungato sulla propria motocicletta, il fatto di essere corto in vita e non lungo fino a mezzo polpaccio come i trench formali di allora e l’abbottonatura, una vera rivoluzione per l’epoca: la cerniera laterale. Questa particolare chiusura impedisce infatti al vento di passare. Siamo di fronte alla nascita del mito.






Era il 1953 quando nel film “il selvaggio” Marlon Brando sfoggia la sua bicker’s jack che diventa in poco tempo il simbolo della ribellione. Da lì in poi l’ascesa di questo capo diventa inarrestabile. Ricompare poco dopo in un’altra pellicola cinematografica, “gioventù bruciata” dove il protagonista James Dean indossa il suo giubbotto di pelle, simbolo ormai del ragazzo ribelle. 




Tra gli anni ’50 e i primi anni ’60 i giovani che indossano il chiodo non sono solo i motociclisti. I giovani degli anni del boom economico, specialmente in America e Inghilterra, cambiano radicalmente il modo di vestirsi dei padri e ascoltano musica rock’n roll, ed è proprio la musica che influenzerà la moda del chiodo. 





Come dimenticare il simbolo stesso del rock’n roll Elvis Presley, che indossa la sua giacca di pelle durante i concerti?




Ma come Perfecto diventa Il Chiodo qui da noi?
Siamo nel 1974 e un rivenditore torinese di articoli per bickers, espone in vetrina una giacca di pelle a cui aveva aggiunto delle piccole borchie in metallo. Un passante lo chiama “chiodo” ed è da questo momento che in Italia la giacca corta di pelle prende questo nome.











I movimenti rock e punk incoronano il chiodo a vera e propria uniform: è il caso dei Ramones, dei Sex Pistols, ma anche di Robert Plant, leader dei Led Zeppelin che indossa il chiodo a torso nudo. E quel genio di Andy Warhol, reinterpreta il Perfecto a modo suo, facendolo customizzare e colorare dagli amici artisti.






 E poi ancora, le celebrities stregate da questo capospalla sono infinite: George Clooney, Ryan Gosling, Brad Pitt in Fight Club e Leonardo di Caprio in The Aviator sono solo un esempio.



















E a proposito di menti geniali il chiodo più famoso e costoso del mondo è risultato essere quello di Albert Einstein: il padre della relatività. Il suo famoso biker di Levi Strauss & Co., capo feticcio per il fisico è divenuto negli anni parte del suo signature look. Tanto da apparire ritratto anche in cover del Time magazine. Nel 2016 è stato battuto all’asta per 132.000 euro e acquistato dalla Levi’s: la stessa casa che lo aveva prodotto. 




Il chiodo può essere di qualsiasi colore, ma il classico rimane il colore neutro, come quando è nato, oppure il nero. Possibilmente il capo deve avere un aspetto "vissuto", amato e strapazzato. Un chiodo nuovo deve invecchiare alla svelta se non vuol fare magra figura.





Nessun commento:

Posta un commento