Recensione
Dopo le Biancaneve con Julia Roberts e Charlize Theron, dopo La Bella e la bestia con Vicent Cassel non poteva mancare un' altra celeberrima fiaba di Perrault….rivisitata dal regista Eric Stromberg che si pone dalla parte della fata cattiva, quella che fa il dono terribile alla dolce principessina Aurora.
Ma la fiaba è rivisitata bene, perché seguendo una narrazione lineare e parallela a quella conosciuta, si inizia con la grande delusione amorosa della splendida fata Malefica (ma che nome per la povera fata dalle ali stupende!!!!!…) che viene presentata come una innamorata della natura, una Verde ante litteram, in lotta contro il re Stefano che vuole distruggere la sua brughiera.
Una fata cattiva ???? no, non proprio, diciamo una fata incattivita dalla doppiezza crudele dell’uomo e quindi privata della serenità un po’ idiota delle altre tre buone fatine ….
Maleficent è Angiolina Jolie, sempre lei, incredibilmente Angiolina Jolie…anche con un copricapo a corna che sembra abbia terrorizzato ogni bambino convocato per partecipare ad alcune scene del film: tanto che la produzione ha dovuto usare come piccola attrice Vivienne, la figlioletta della Jolie e di Brad Pitt.
Veramente si può credere che un bambino di oggi abituato a mostri, pupazzi orridi, rumori spaventosi si possa spaventare per un copricapo??? Quando, poi, è posto su quel viso, sempre bellissimo???? facciamo finta di crederci….
E dobbiamo dire che la Jolie (e veramente solo di lei si può parlare)…è una superba dark Lady per l’eleganza, sempre raffinata, per la gestualità sobria e contenuta…e, anche se spesso in altri film ci è sembrata quasi immobile, qui al contrario riesce ad esprimere la rabbia, l’amore ( il suo “Buonanotte Bestiolina” è un sussurro tenerissimo) e la disperazione con molta intensità.
Notevoli gli effetti speciali di Charlie Graovac: d’altra parte la narrazione di una fiaba con apparizioni improvvise di elfi e fatine, con le trasformazioni di alberi in soldati e con cieli tagliati dai voli spericolati di Maleficent, offre una opportunità straordinaria a chi lavora in questo settore.
E poi la dolce, inattesa conclusione della scoperta dell’amore puro, pur tradendo Perrault, è una sottile metafora che fa riflettere e introduce una ulteriore novità, in questo fantasy così ricco di atmosfere medievali e di paesaggi romantici.
Un’altra piacevolissima sorpresa è la colonna sonora di J. Newman Howard che, nei titoli di coda, riprende, dalla Bella Addormentata del 1959, il famoso Once Upon a Dream qui interpretato dalla voce calda di Lana del Rey, assolutamente da ascoltare seduti e incantati.
A chi conserva nella memoria le arie del balletto di Tchaikowsky non può sfuggire la suggestione delle note suadenti del valzer della Bella Addormentata, anche se riadattato….ma la bellezza è sempre bellezza.
La Disney anche questa volta ha colpito nel segno: ha cercato una strada diversa ed è andata bene…..
Paola
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