martedì 22 luglio 2014

Il ventaglio

Un oggetto che attira spesso l'interesse dei collezionisti è il ventaglio. Con questo nome alla nostra mente balzano immediatamente  le damine del settecento, imparruccate, col neo sul mento e con il ventaglio in mano. Ma la sua storia è decisamente più antica, infatti lo ritroviamo sui bassorilievi egizi ed asiatici di alcuni secoli prima di Cristo.








 All'inizio il suo uso era strettamente legato alle cerimonie religiose o ai servizi dell'alta nobiltà, poi pian piano, divenne comune per rinfrescarsi, per scacciare gli insetti e per ravvivare il fuoco.
In Europa divenne comune al tempo di Caterina de Medici, che lo introdusse in Francia ed ebbe grande sviluppo nei secoli diciassettesimo e diciottesimo, quando ci si sbizzarrì nelle sua costruzione sia come materiali, che come decorazione. 

Da una parte  divenne sempre più elaborato e destinato ad essere esibito in grandi feste, o appeso alle pareti come un quadro, dall'altro  divenne sempre più standardizzato, leggero e resistente per l'uso estivo quotidiano.
Nel diciottesimo secolo la Spagna divenne la principale produttrice di ventagli, sia da uomo, che da donna. Col tempo, poi, il ventaglio divenne un oggetto di uso strettamente femminile.



Una curiosità:

Nel secolo diciannovesimo e ad inizio del ventesimo, in Francia e Spagna il ventàglio si trasformò in uno strumento di comunicazione ideale in un momento nel quale la la libertà di espressione, di circolazione e di socializzazione con l'altro sesso, delle donne era stata fortemente limitata. Alcuni fabbricanti di ventagli sembra che abbiano codificato e diffuso la nozione di questo tipo di messaggi, per aumentarne il desiderio e incrementarne le vendite.
I principali gesti ed i significati corrispondenti che diedero luogo a quella che venne denominata la lingua del ventaglio, sono:


  • Sostenere il ventaglio con la mano destra di fronte al viso: seguimi.
  • Sostenerlo con la mano sinistra di fronte al viso: vorrei conoscerti.
  • Coprirsi per un po' l'orecchio sinistro: vorrei che tu mi lasciassi in pace.
  • Lasciarlo scivolare sulla fronte: sei cambiato.
  • Muoverlo con la mano sinistra: ci osservano.
  • Cambiarlo alla mano destra: ma come osi?
  • Lanciarlo con la mano: ti odio!
  • Muoverlo con la mano destra: voglio bene ad un altro!
  • Lasciarlo scivolare sulle guance: ti voglio bene!
  • Mostrarlo chiuso e fermo: mi vuoi bene?
  • Lasciarlo scivolare sugli occhi: vattene, per favore.
  • Far scivolare un dito dell'altra mano sui bordi: vorrei parlarti.
  • Appoggiarlo sulla guancia destra: si.
  • Appoggiarlo sulla guancia sinistra: no.
  • Aprirlo e chiuderlo lentamente e ripetutamente: sei crudele!
  • Abbandonarlo lasciandolo appeso: rimaniamo amici .
  • Sventagliarsi lentamente: sono sposata.
  • Sventagliarsi rapidamente: sono fidanzata.
  • Appoggiarsi il ventaglio sulle labbra: baciami!
  • Aprirlo molto lentamente con la destra: aspettami.
  • Aprirlo molto lentamente con la mano sinistra: vieni e parliamo.
  • Colpirsi la mano sinistra con il ventàglio chiuso: scrivimi.
  • Chiuderlo a metà sulla destra e sulla sinistra: non posso.
  • Aperto massimamente ma coprendo la bocca: sono single.


Tanto importante era il ventaglio nel '700, che Carlo Goldoni ne fece il protagonista di una intricata commedia piena di equivoci e ripicche amorose.
Il ventaglio compare anche in primo piano in molte opere d'arte e in film di successo.

















































































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