In genere non amo i racconti di guerra, preferisco storie lievi o avventurose, che raccontino cose belle e fatti felici e che lascino lontani dalla mente gli orrori e le nefandezze che l'uomo sa compiere così bene.
Questo libro, invece, narra per la sua maggior parte le vicende di Stanley, un ragazzino che finisce in prima linea, durante la prima guerra mondiale, come addestratore di cani messaggeri.
Ecco la trama, in breve:
Lancashire 1917. Mentre il fratello è partito per la guerra, il giovane Stanley continua la propria vita a casa con il padre, che avverte sempre più freddo e distante. La grande passione del ragazzo sono i cani e per questo si prende cura di loro. Quando però Rocket, uno splendido levriero, riesce a scappare e torna a casa gravida, Stanley dovrà fare i conti con il padre che non vuole tenere i bastardi. Il ragazzo, tuttavia, riuscirà a far nascere la cucciolata e a tenersi Soldier, il cane dal pelo bianco grigiastro e occhi color del ghiaccio, fino a quando lo stesso padre decide di annegarlo.
Il tragico episodio spinge Stanley a lasciare la casa paterna per arruolarsi nell'esercito, nonostante la minore età, con l'intento di raggiungere il fratello in Francia. Stanley verrà assegnato al servizio cani messaggeri, dove sarà chiamato ad addestrare Bones, un alano con il quale instaurerà un legame fortissimo. E proprio per guidare Bones, Stanley finirà in Francia, dove conoscerà la triste realtà della guerra e tutto l'eroismo degli amici a quattro zampe. Ma riuscirà a trovare il fratello? E che fine ha fatto il padre, sparito misteriosamente nel nulla?(http://letteraturaecinema.blogspot.it/2013/06/recensione-per-te-qualsiasi-cosa-di-sam.html)
La storia è avvincente, il finale sorprendente e soddisfacente. La guerra è mostrata in tutta la sua crudeltà, ma seppure non edulcorata, è descritta in maniera non troppo sconvolgente: ci si appassiona al legame cane-ragazzo quasi dimenticando il frangente in cui si trovano.
Oltre alla rilevanza storica, il romanzo di Angus riesce ad emozionare il lettore per il grande senso di umanità che trasmette; il legame indissolubile tra un cane e il suo padrone, che spinge il primo a fare qualsiasi cosa (anche sacrificare la propria vita) per il secondo e viceversa. (idem c.s.)
Questo libro, scritto con una prosa semplice e lineare, va consigliato non solo a chi ama i cani e vuole saperne di più su di loro, ma anche a chi sa troppo poco di una pagina di storia recente e dolorosa.
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