lunedì 17 giugno 2013

Il girasole

Non l'avevo mai ospitato prima d'ora nel mio giardino, forse perché mi incuteva un po' di soggezione, con lo stelo così alto e la corolla così importante, ma ieri ,quando l'ho visto in mezzo a tanti suoi simili nel reparto fiori del centro commerciale, con dimensioni "normali", non ho avuto esitazioni e l'ho portato a casa.


Non ho ancora pensato alla sua collocazione, devo prima assolutamente documentarmi sulle sue necessità e dargli il posto che più gli si addice.
 
Nel frattempo mi sono chiesta cosa si racconta della sua origine, della sua storia e ho visto che nella rete, su diversi siti, blog ecc., ricorrono, tra le altre, alcune leggende  che, pur  narrate in forma leggermente diversa, riportano le stesse vicende. L'origine non è citata, pare sia anonima, comunque dopo averle lette, ve le racconto a modo mio.

La prima è mitologica e racconta la storia di una giovane ninfa, Clizia, che si era innamorata perdutamente del sole.
Lui, bello e splendente, se ne andava in giro per il cielo tutto il giorno sul suo carro di fuoco, a raccogliere gli omaggi di ammiratori e ammiratrici. Fra le tante, la devozione della piccola Clizia riuscì a intenerirlo e a far breccia nel suo cuore e, un po' per lusinga un po' per amore, pensò bene di sedurla.
Ma volubile com'era, il Sole si stancò presto dell'amore di Clizia e abbandonò la fanciulla in mezzo a un campo per riprendere la sua corsa nel cielo col suo carro di fuoco. Per giorni e giorni la povera Clizia pianse ininterrottamente con lo sguardo rivolto al cielo, finchè il suo corpo incominciò a irrigidirsi trasformandosi in uno stelo resistente. I suoi piedi sprofondarono poco a poco nel terreno, mentre i suoi biondi capelli diventarono una grande corolla gialla. Ma benché  fosse ormai un bellissimo fiore color dell'oro,il suo amore per il sole rimase immutato e  il suo sguardo continuò per sempre  a seguire l' amato nel suo viaggio attraverso il cielo.


Un'altra leggenda invece risale al paese da cui il girasole proviene, il Perù.
Si racconta che in un tempo lontano, quando gli uomini non conoscevano ancora la caccia e l'agricoltura, tanto che si nutrivano solo dei nemici uccisi in battaglia, il dio Sole mandò sulla terra due dei suoi figli per insegnare agli uomini la civiltà.
Il figlio Manco Capac e la sua sorella -sposa Mama Oello Huaco portarono con sé nel viaggio verso la terra l'immagine del padre, rappresentato da un girasole, e un cuneo d'oro , dotato di poteri magici. La civiltà sarebbe nata là dove il cuneo fosse penetrato nel terreno senza difficoltà. Il cuneo li condusse ad una fertile vallata del Perù che diventò la culla della civiltà degli Incas e a quel luogo fu dato poi in nome di Cuzco , che in lingua Inca significa "ombelico", la capitale dell'Impero.



La terza leggenda racconta così:

Un potente imperatore aveva una bellissima figlia che non voleva assolutamente sposarsi. Nessun pretendente, per quanto nobile , bello e ricco, faceva per lei e al padre, quando le parlava di matrimonio, diceva sempre "Mi piace soltanto il Sole."
Un giorno l'Imperatore perse la pazienza e cacciandola di casa le disse :" Se è questo che vuoi, vattene, sposa il Sole e non tornare mai più".
La povera principessa si incamminò verso oriente, finchè, dopo aver attraversato pianure, valli e monti, giunse al palazzo del Sole.
In casa c'era una vecchia che le chiese:" Che cosa cerchi fanciulla?". "Cerco il Sole" rispose lei e raccontò la sua storia. La vecchia disse allora:" Il Sole è mio figlio e io te lo darò in marito, ma attenzione, non dovrai mai guardarlo in viso".
La principessa promise e per molto tempo mantenne la promessa, ma poco a poco la curiosità incominciò a divorarla. " Io so cosa ti tormenta " le disse un giorno la vecchia " e voglio aiutarti. Metti una bacinella d'acqua davanti a tuo marito e guardalo mentre vi si specchia. Attenta però a non farti scoprire!"
Quando il Sole tornò a casa , la principessa fece come aveva detto la vecchia, ma il volto che vide riflesso era così bello che le mancò il respiro e dimenticando ogni prudenza, prese a fissare estasiata il volto del suo sposo.
Quando il Sole se ne accorse divenne furioso: "Se non sai obbedire, non puoi rimanere nella mia casa!" e la cacciò.
La povera principessa se ne andò piangendo ma non andò molto lontano, perché quando il sole la vide in mezzo a un campo ebbe compassione di lei e la trasformò in un grande fiore giallo. E da allora il fiore giallo  si volta continuamente verso il sole per ammirarne la bellezza. Per questo gli uomini lo hanno chiamato "girasole".









 

 
 









1 commento:

  1. Ciao Adele,
    Nos agrada e nos embevece uma bela história.Podia ficar "mil e uma noite" a ouvi-las sem me fadigar e sem me distrair.
    Obrigado mil vezes

    Molto mi piaci un bel conto,poteva stare zitto e audila mile volte a aspetare finire il propio tempo(senza fine).
    Grazie Mille

    JATeixeira

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