La mia recensione:
To Rome with love
Per prima cosa una confessione: non ho mai avuto una grande passione per Woody Allen né per Roberto Benigni, è grave?????
Perciò dopo essermi colpevolmente addormentata durante Midnight in Paris, sono andata a vedere quest’ultimo lavoro del genio Allen con il proposito di non cedere alla mia prevenzione.
E allora inizio con la nota positiva. Roma è bellissima, color ocra, morbida, una cartolina splendida, uno spot pubblicitario favoloso
E poi il cast stellare :Woody Allen , Roberto Benigni, Judi Davis, Alec Baldwin, Penelope Cruz .,Ellen Page, Jesse Eisenberg.
Molti pur bravi attori italiani appaiono e scompaiono in un attimo. Ma cosa è successo allo splendido viso di Ornella Muti?
Comunque brave Alessandra Mastronardi e Penelope Cruz.
L’atmosfera, stranamente, è quella degli anni 50( ricordiamo Vacanze Romane?) forse anche per la colonna sonora : Nel blu dipinto di blu, Arrivederci Roma (sempre affascinante) e addirittura Ciribiribin che canticchiava mia mamma .
E poi la trama… come al solito per Allen non c’è un’unica trama, ma tanti fili che si intrecciano per formare un ordito…
Ecco l’italiano, gestore di pompe funebri, che canta solo sotto la doccia con una voce straordinaria: e sarà poi sfruttato nel modo più ridicolo. O la giovane coppia, che arriva in treno come solo negli anni 50 poteva accadere: a lui capita l’incontro con la escort Penelope Cruz e a lei con l’attore sex symbol, secondo Allen, Antonio Albanese(!!!!!????). Per entrambi un episodio sessuale che li spingerà a tornare più saggi a Pordenone, lasciando per sempre la corrotta e dissoluta Roma.
E poi Benigni da cui si poteva sperare in qualcosa di più…perché lo spunto è interessante: oggi possiamo essere trasformati in personaggi per un giorno senza nessuna ragione. La cinica spiegazione è che si diventa famosi perché si è famosi…. E l’amara conclusione del ritorno all’anonimato è ovvia. Anche Benigni, però, non riesce a coinvolgerci.
Più intrigante il filo condotto da Alec Baldwin, una specie di Grillo parlante che aiuta il trionfo del vero amore .
Ma è questa l’Italia, vista with love da Woody Allen?? uomini in canottiera e gigioni e donne in vestaglietta dedite alla cucina , sciatte e gelose ?
Mi dispiace, ma , pur con tutti i nostri difetti e le nostre mancanze, non mi pare proprio.
paola
Non ho visto il film, ma oggi voglio fare una piccola aggiunta, Paola, perdonami se mi intrometto nel tuo campo, ma ecco cosa penso:
NON è grave se non apprezzi Allen, nè Benigni: NON SEI SOLA!!
La Muti mi fa venire da piangere, quando vedo come si è conciata....sarebbe stata una bellissima vecchia e invece è un mostro di plastica. Che peccato!
E se l'Italia descritta è quella che mi dici tu, vorrei dire: BASTA!!! Ma che la finiscano con questi stereotipi!!
infatti è una visione stereotipata dell'Italia tutta, che non capisco come possa essere v enuta in mente a un genio, almeno molti lo ritengono tale, come Woody Allen. Non c'è lo sforzo di una ricerca sul territorio della nostra realtà, molto più sofferta e intelligente. Per esempio le donne italiane sono strizzate in tailleur o vestitini a fiori anni 50, parlanno da oche giulive, ma quando mai...per non dire degli uomini.Incredibile...
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