In Scout si può intavedere la stessa Harper Lee, nata e cresciuta in un ambiente simile a quello descritto, mentre nell'amico Dill è ravvisabile la figura di Truman Capote, amico di infanzia della scrittrice.
Maycomb, il paese dove si svolgono gli avvenimenti è popolata da cristiani devoti, patrioti difensori dell'Alabama e "gente dabbene"; è un il tipico paesino del profondo sud degli anni '30, dove i bianchi tollerano e perfino incoraggiano la segregazione razziale. In questa atmosfera di razzismo, pregiudizio, perbenismo e ipocrisia, si muove Scout, che con il fratello e l'amico, vive nel costante
 terrore del "buio oltre la  siepe",cioè di ciò che è vicino, ma non si conosce perchè non si vede. Le loro paure sono incarnate da Boo Ridley, il mito del  quartiere, il fantasma che ogni notte spia le "donne dabbene" dalle finestre e  si nutre di gatti e scoiattoli vivi.
Ma Scout e Jem  non sono bambini come tanti e soprattutto sono figli di un  avvocato la cui ossessione per la libertà, la tolleranza e la verità,  finiranno per sconvolgere la calma sonnolenta di Maycomb durante un'estate  particolarmente turbolenta: Atticus Finch. 
Scout, in questa estate, impara a crescere, impara a non temere ciò che non conosce e a liberarsi dai pregiudizi. Ci sono un paio di frasi che il padre le rivolge, quando lei lo tempesta di domande, che sono esplicative del carattere di Atticus Finch e che sono l'insegnamento di base del libro:
"volevo che tu vedessi che cosa è il vero coraggio, tu che credi che sia  rappresentato da un uomo col fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di  essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare  fino in fondo, qualsiasi cosa succeda”. Perchè quello che conta è:" prima di vivere con gli altri, bisogna ch’io viva con me stesso: la coscienza è  l’unica cosa che non debba conformarsi al volere della maggioranza”.
Da questo libro è stato tratto un bellissimo film in bianco e nero, con un grande Gregory Peck nei panni di Atticus Finch:

Un altro libro che ho letto recentemente parla dello stesso argomento: the help di  Kathryn Stockett:
Questo libro è molto più "lieve" dell'altro, meno drammatico e meno didattico. La storia è raccontata da tre donne di colore che fanno le colf per le signore bianche ed evidenziano la grettezza di queste donne ancora piene di pregiudizi, di boria immotivata e , sì, di cattiveria seppur spesso inconsapevole. Si svolge negli anni sessanta e la situazione ambientale è tale e quale quella del buio oltre la siepe. Il che vuol dire che l'America si è evoluta molto, molto lentamente. In questa narrazione i protagonisti sentono parlare per la prima volta di Martin Luther King e la presenza de ku klux klan è ancora fortissima.
Un bel libro che ci delinea un mondo che forse noi, in Italia, non abbiamo mai conosciuto.
Anche da questo libro è stato tratto un film, che io non ho visto, ma che mi dicono sia veramente bello.






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