venerdì 7 aprile 2017

La maschera di ferro



Tratto dal romanzo di Dumas Il visconte di Bragelonne, è un film che mi piace sempre rivedere, soprattutto in questa versione, è una storia intricata ed incredibile, ma, in effetti, quasi del tutto vera.
Un prigioniero che portava sempre una maschera sul volto è realmente esistito, ci sono documenti storici che lo affermano. Ma chi era costui?





Nel creare questo personaggio Dumas si ispirò a ricerche effettuate da Voltaire che – imprigionato nel 1717 per breve tempo alla Bastiglia – venne a sapere da alcune guardie che alcuni anni prima vi era detenuto uno strano personaggio, detto "La Maschera di Ferro" poiché portava sempre sul volto una maschera di velluto nero, assicurata da cinghie metalliche, che ne rendeva invisibili le fattezze. Al personaggio, ormai palesemente anziano, veniva riservato un trattamento di favore: cibo scelto e abbondante, vestiti costosi, possibilità di tenere in cella libri e persino un liuto.


Voltaire

Dumas padre


Appassionatosi al mistero e uscito di carcere, il filosofo francese compì varie ricerche scoprendo dal giornale del carcere che l'individuo che si celava dietro Maschera di Ferro era deceduto quasi all'improvviso nell'autunno del 1703 ed era stato seppellito nel Cimitero si Saint Paul des Champs a Parigi, con il nome (evidentemente fasullo) di Marchiergues o Marchioly. Governatore della Bastiglia era in quel momento un certo Benigno di Saint-Mars (dal 1698) che assistette alle esequie. 


Saint Mars


Le direttive sul trattamento da riservare alla Maschera di Ferro giungevano al Saint-Mars direttamente dal potente ministro francese della guerra, il marchese di Louvois. Al prigioniero veniva, come già detto per la detenzione nella Bastiglia, riservato un trattamento speciale. Tuttavia gli era fatto divieto di parlare con chicchessia, escluso il confessore (ma solo in confessione), con l'ufficiale comandante della guardia quando doveva chiedere qualche cosa che riguardava la sua detenzione (altri argomenti di conversazione erano vietati) e con il medico quando si fosse ammalato. Inoltre poteva togliersi la maschera per mangiare e per dormire, ma in ogni caso la doveva indossare quando si trovava in presenza o in vista di qualunque altra persona. Gli erano consentite anche brevi passeggiate nel cortile della fortezza, sempre mascherato e sotto stretta sorveglianza delle guardie.
Tutto questo è documentato, ma quello che rimane tutt'oggi un mistero è chi mai fosse quest'uomo.

Bisogna tener presenti questi fatti:
  • il prigioniero sapeva qualcosa di estremamente grave, così grave che se si fosse saputo, avrebbe creato problemi in alto loco;
  • la sola vista del volto del prigioniero avrebbe creato negli astanti dubbi e sospetti, quindi era un volto noto;
  • la soluzione di far sparire con discrezione l'incomodo recluso (i veleni non mancavano all'epoca e il loro uso era piuttosto diffuso) non era evidentemente praticabile e l'unica spiegazione plausibile è che ostavano motivi di carattere politico o affettivo.
re sole-Luigi xiv


Le ipotesi fatte nel tempo sono parecchie: 
Quella di Voltaire, ripresa da Dumas  nel romanzo, è che si trattasse di un gemello omozigote di Luigi XIV che avrebbe potuto contestare il suo diritto al trono. Questa ipotesi è piuttosto debole, dato che a quel tempo la regina partoriva pubblicamente e sarebbe stato impossibile nascondere un bambino.

Un'altra ipotesi vede nell'uomo dalla maschera un figlio illegittimo del re, imprigionato per qualche motivo segreto.

Qualcuno sostiene che l'uomo fosse il padre naturale di Luigi XIV, in quanto Luigi XIII, alla sua nascita, non frequentava il talamo nuziale da almeno vent'anni e per motivi dinastici Richelieu e poi Mazarino trovarono questa soluzione di comodo.

Gli studi moderni, invece, propendono per l'ipotesi che la maschera di ferro fosse uno dei prigionieri rinchiusi nella fortezza di Pinerolo, che seguirono Saint Mars nei suoi spostamenti, prima all'isola di Santa Margherita e poi alla Bastiglia. Questi prigionieri erano: una spia di nome Dubreil, un gentiluomo di nome Eustache Dauger coinvolto in scandali sessuali a Parigi, un monaco giacobino, un domestico di nome La Riviere, il sovrintendente delle finanze Nicolas Fouquet e il conte italiano Ercole Antonio Mattioli.
Nessuna di queste ipotesi, comunque, è stata accertata e il mistero rimane.



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