giovedì 27 ottobre 2016

Fido : un esempio di amore e fedeltà

Una sera d'inverno del 1941 un uomo residente a Luco del Mugello, Carlo Soriani, operaio alle Fornaci Brunori di Borgo S.Lorenzo, trovò in un fosso un cucciolo di cane ferito. Ignorando a chi potesse appartenere, Soriani lo portò a casa e decise di adottarlo, dandogli il nome di Fido.

Una volta ristabilitosi, il cane si affezionò talmente al suo padrone, che ogni mattina lo accompagnava da casa alla piazza centrale di Luco, dove Soriani avrebbe preso la corriera per Borgo S. Lorenzo.
Fido tornava quindi a casa, ma alla sera era di nuovo alla fermata della corriera, attendendo l'arrivo del padrone, che poi riaccompagnava a casa.

Il 30 dicembre 1943, in piena guerra, Borgo S.Lorenzo fu oggetto di un violento bombardamento alleato: anche le Fornaci Brunori furono colpite e molti operai, tra cui Carlo Soriani, perirono. 

La sera stessa Fido si presentò come al solito alla fermata della corriera, ma ovviamente non vide scendere il suo amato padrone.
Il fedelissimo animale non si perse d'animo e per i quattordici anni successivi (oltre 5000 volte), fino al giorno della sua morte, si recò quotidianamente alla fermata, nella speranza, purtroppo vana, di veder scendere Soriani.
(da wikipedia)

Nel frattempo la guerra era finita, l'Italia stava cambiando, ma per il vecchio cane la speranza di veder tornare il suo padrone non cambiava mai. Ormai tutti nel paese lo conoscevano e tutti gli volevano bene, tanto che nel 1957 non solo il Comune di Borgo insignì Fido della medaglia d'oro ma gli dedicò anche un monumento,proprio nella piazza centrale del paese.

 Lo scultore Salvatore Cipolla realizzò una statua in maiolica che raffigurava il cane, appoggiata a un basamento di pietra su cui sta scritto: A Fido, esempio di fedeltà.







La  fama di Fido uscì dai confini del paese e la sua storia fu raccontata su alcune riviste molto diffuse a livello nazionale nonchè nei cinegiornali dell'Istituto Luce.








Quando Fido morì il 9 giugno del 1958 il quotidiano fiorentino La Nazione ne diede notizia con un articolo a quattro colonne e nel corso dello stesso mese la famosa Domenica del Corriere commemorò Fido con una copertina firmata da Walter Molino: Fido viene ritratto in punto di morte sul ciglio della strada con sullo sfondo quella corriera che per tanti anni aveva puntualmente aspettato.
  



Per permettergli di tornare finalmente accanto al suo padrone, Fido fu sepolto all'esterno del muro perimetrale del cimitero di Luco, dove riposa il suo padrone Carlo.





 Con tante brutte storie che ci vengono raccontate ogni giorno, mi scalda il cuore ricordare questo lontano episodio di amore e fedeltà.





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