Da wikipedia e da http://www.mondodelgusto.it/2010/12/27/chiave-simbolo-del-potere-oggetto-ricercato-dei-mercati-antiquari/ di Massimo Tommasini
Da sempre simbolo di custodia, di sicurezza, di alleanza e quindi di potere: questa la simbologia della chiave.
Non a caso, la resa di una città viene da sempre rappresentata con la consegna di una chiave e la presenza della chiave denota sempre nelle varie epoche il grado di potere del personaggio: ancora oggi donare a qualcuno le chiavi della città rappresenta un gesto di stima e di riconoscimento.
La nascita delle chiavi, sebbene molto semplici, si può far risalire alla preistoria, quando l'uomo abitava ancora nelle caverne. I nostri antenati utilizzavano delle primitive porte, costituite da rami, e sbarrate dall'interno. Un rametto di legno veniva inserito in una fessura nei pressi di questa barra, sollevandola.
Per avere delle vere serrature bisognerà aspettare fino al tempo degli antichi egizi, i quali, circa 4000 anni fa, costruirono una serratura con un principio di funzionamento molto semplice: una chiave, inserita nella fessura della serratura, sollevava dei pioli di legno, i quali, allineandosi, rendevano possibile lo scorrimento del chiavistello.
Questo principio di funzionamento fu ripreso dagli antichi romani, e successivamente, nell'Ottocento, da Linus Yale Senior. Fu però il figlio, Linus Yale Junior, a perfezionarla e brevettarla nel 1861 e nel 1965. Oggi è conosciuta come serratura a cilindro, o a pistoncini, ed è indubbiamente il tipo di serratura più diffuso al mondo, per la semplicità nella produzione, la varietà dei livelli di sicurezza ottenibili e la comodità della chiave piccola.
Per secoli, infatti, furono usate chiavi di notevole ingombro, anche se di eccellente livello artistico. Questo è un fattore che dall'Ottocento a questa parte, grazie anche alla nascita e sviluppo dell'industria, non viene più considerato nella costruzione di chiavi e serrature, si considerano esclusivamente la praticità e la sicurezza.
La chiave nell’antichità era prerogativa dei padroni o dei tutori della casa, primo nucleo centralizzato di potere; successivamente passa a rappresentare il potere del ciambellano.
Questo personaggio veniva investito della carica con la “consegna ufficiale della chiave” che apriva, anche solo simbolicamente, le porte delle stanze del re; e il ciambellano portava questa chiave sempre appesa al collo, con un cordone o infilata in modo vistoso nella cintura dalla parte destra, come si vede in tutte le rappresentazioni.
A partire dal XVIII secolo le chiavi da ciambellano divennero sempre più ricche, realizzate come vere e proprie opere d’arte, fuse, oltre che in ferro, anche in metalli preziosi come l’argento e l’oro.
La chiave nel tempo ha sempre espresso i cambiamenti di stile: pensiamo alla linearità della chiave romana, essenziale e nello stesso tempo artistica nella sua forma e disegno classico,
oppure alle particolarità delle chiavi medievali decorate con tante simbologie,
o ancora all’elegante raffinatezza decorativa delle chiavi del cinquecento veneziano che hanno similitudine visiva sia con i rosoni dei palazzi lagunari sia con i vaporosi pizzi delle merlettaie buranesi, tanta è la leggerezza del loro decoro.
Tecnicamente la chiave subisce un’evoluzione che è legata alla complessità del meccanismo della serratura: anch’esse, sia nel Medioevo sia nel Rinascimento, erano vere e proprie opere d’arte, curate, oltre che nella funzionalità, anche nella decorazione, tanto che nei forzieri la serratura interna era a vista per dare la possibilità di ammirare la ricercatezza del disegno che riprendeva solitamente una figura zoomorfa o geometrica.
Possedere una collezione di chiavi antiche che spazi dal periodo romano sino ai primi esempi di chiave moderna, seguendo le più svariate tipologie e funzioni, significa possedere autentici pezzi di storia.
Molto interessanti per i collezionisti una chiave romana ad anello,
una chiave gotica con impugnatura a losanga,
una serie di chiavi del cinquecento veneziano con impugnature decorate a geometrie
e una chiave fiorentina con fusto a torciglione.
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