e ancora di più lo era il sottotitolo : profumi e colori nei giardini di dieci scrittrici ; trattandosi di un e-book non ho esitato un attimo e con un semplice click me lo sono portato a casa.
"Ognuno deve amare qualcosa e io non conosco oggetti d'amore che immancabilmente ti ricambino come i libri e un giardino"
Bastano queste parole, che l'autrice attribuisce a una delle sue "eroine" per comprendere il denominatore comune che unisce queste donne, vissute in epoche e contesti diversi, ma unite da un grande amore per la natura, la lettura e la scrittura.
Tutte hanno in comune un' infanzia vissuta in un contesto che è rimasto vivo nel ricordo; tutte, o quasi, hanno in comune una nonna, o una mamma, che ha insegnato loro come vivere in prima persona il rapporto con la natura.
L'autrice stessa, Adele Cavalli, alla sua prima esperienza letteraria, è tornata dopo molti anni a vivere nella vecchia casa di quando era bambina e nella cura del giardino ha trovato lo stimolo per cercare chi, come lei, appassionata di lettura e scrittura, ha conosciuto la gioia del contatto con la terra,con i colori, con i profumi,con l'armonia e la pace, sensazioni che solo la natura può offrire.
Adele Cavalli non riscrive dieci monografie d'autore, ma cerca di cogliere il legame a due sensi tra amore per la scrittura e amore per la natura, in ciascuna delle dieci donne.
Sono certa che la lettura di questo libro sarebbe stata per me molto più gradevole se avessi potuto averlo tra le mani, per sfogliare le pagine, sentire la consistenza della carta sotto i polpastrelli, percepire il leggerissimo odore di stampa e di nuovo, tutte sensazioni che purtroppo l'e-book non è in grado di offrire.... ma in ogni caso la mia curiosità non si è certo esaurita.
Prima di incontrarle in questo libro, molte delle protagoniste mi erano note solo come scrittrici , altre solo come giardiniere. Alcune mi erano del tutto sconosciute, perciò al di là della presentazione di Adele Cavalli, originale e accurata, ho sentito la necessità di sapere qualcosa di più delle loro vite in genere, delle loro storie e così sono andata a trovarle....
Prima di incontrarle in questo libro, molte delle protagoniste mi erano note solo come scrittrici , altre solo come giardiniere. Alcune mi erano del tutto sconosciute, perciò al di là della presentazione di Adele Cavalli, originale e accurata, ho sentito la necessità di sapere qualcosa di più delle loro vite in genere, delle loro storie e così sono andata a trovarle....
Colette |
Colette, pseudonimo di Sidonie-Gabrielle Colette (28 gennaio 1873- 3 agosto 1954) è una scrittrice francese considerata fra le maggiori figure della prima metà del XX secolo.
Figlia ultimogenita di un capitano degli zuavi in congedo e di una vedova, Sidonie Landoy (detta "Sido"), Colette cresce in Borgogna in grande libertà e a stretto contatto con la natura; ha un'infanzia felice circondata dall'affetto per la famiglia e fin da bambina impara ad amare la musica e i libri. Colette viene educata soprattutto dalla madre, una donna perspicace, di mentalità moderna, che insegna alla figlia ad osservare la natura e le trasmette la passione per il giardinaggio; in ricordo della madre, Colette scriverà il romanzo Sido.
Oltre che scrittrice prolifica fu attrice di music-hall, autrice e critica teatrale, giornalista e caporedattrice, sceneggiatrice e critica cinematografica, estetista e commerciante di cosmetici.
Creatrice del personaggio di Claudine, Colette nella sua lunga carriera produsse circa un'ottantina di volumi fra romanzi, racconti, memorie, opere per il teatro, raccolte di articoli giornalistici e di recensioni teatrali, oltre ad una sterminata corrispondenza personale.
Con un notevole balzo spazio- temporale, e non solo, Adele Cavalli ci racconta l'amore per la natura di Emily Dickinson, la poetessa americana che ormai tutti conoscono e apprezzano.
Emily Elizabeth Dickinson (Amherst 1830 - 1886), considerata tra i maggiori lirici del XIX secolo, visse la maggior parte della propria vita nella casa dove era nata.
Gran parte della sua produzione poetica riflette non solo i piccoli momenti della vita quotidiana, ma anche temi sociali del suo tempo.
Il suo amore per la natura traspare da tutte le sue poesie.
“Sono più miti le mattine
e più scure diventano le noci
e le bacche hanno un viso più rotondo,
la rosa non è più nella città.
L’acero indossa una sciarpa più gaia,
e la campagna una gonna scarlatta.
Ed anch’io, per non essere antiquata,
mi metterò un gioiello”.
Così descrive l'autunno.
Scrisse con l'occhio di una naturalista dei paesaggi del New England e trattò la natura come una divinità. Nella sua stanza Emily teneva sempre dei fiori ed i ritratti di famiglia. La casa che fu il suo rifugio è oggi un museo di proprietà del Trustee of Amherst College.
Victoria Mary Sackville-West, Lady Nicolson, (1892-1962) è una poetessa e scrittrice inglese, meglio nota come Vita Sackville-West, famosa per la sua relazione tempestosa con Virginia Woolf, per i suoi scritti sul giardinaggio e per la realizzazione del giardino del Castello di Sissinghurst nel Kent.
La passione di Vita per le piante e l'architettura dei giardini l'ha resa molto più famosa delle sue opere letterarie. Nel 1946 divenne collaboratrice per il giornale Observer per cui curò la rubrica di giardinaggio che, oltre a renderla famosa al suo tempo, ha influenzato la pratica dell'arte inglese nella cura dei giardini in maniera profonda.
Con il marito Long Barn creò da zero il meraviglioso giardino di Sissinghurst, a cui ho dedicato un post il 15 agosto del 2013, il giardino più visitato d'Inghilterra.
Di Mary Annette Beauchamp, nota con lo pseudonimo di Elizabeth von Arnim, non sapevo proprio nulla prima di leggere il libro di Adele Cavalli, ma cercando notizie sul suo conto ho dovuto ricredermi, perchè ho scoperto che un film visto per caso in tv un paio di anni fa,"Un incantevole aprile", tratto da un suo romanzo, mi era piaciuto al punto da ricordarlo ancora oggi.
Nasce in Australia nel 1866 e cresce in Inghilterra. Sposa del conte H.A. von Arnim, vive diciotto anni in Pomerania nella tenuta del marito, dove si prende cura del giardino di cui oggi purtroppo non rimane traccia.
Rimasta vedova,torna in Inghilterra e, dopo una relazione con H.G.Wells, che nell'autobiografia la descrive come " la donna più intelligente della sua epoca", sposa Francis Russel, fratello di Bertrand. Vive tra Inghilterra, Svizzera e Francia. Muore negli Stati Uniti nel 1941.
La sua carriera di scrittrice inizia con la pubblicazione nel 1899 di "Il giardino di Elizabeth", un'opera semiautobiografica, in cui l'io scrivente si chiama "Elizabeth" senza cognome. Il libro ebbe grande successo tanto che l'autrice ne pubblicò molti altri sempre firmati "by the author of Elizabeth and her German garden". Alla fine si farà chiamare Elizabeth anche in famiglia.
Il successo di quel primo romanzo nasce dall'amore immenso che Elizabeth nutre per il suo giardino. Da esso trae linfa vitale per la propria esistenza, mentre cerca di evitare il più possibile il rapporto con le persone.
"Nel giardino Elizabeth legge,sogna, prepara la sua carriera di scrittrice. Nella cura delle piante e dei fiori, nella maternità, nel trascorrere delle stagioni, nella fuga dalla distruttività dei rapporti sociali, Elizabeth sente autentica la determinazione a essere qualcosa di più di una buona moglie tedesca. La natura, come l'uomo, deve essere libera.E sotto le mentite spoglie di un inno all'intensa bellezza della vegetazione, una donna più avanti del suo tempo ci parla di un modo - così moderno - di vivere il conflitto tra libertà e oppressione."
E mentre aggiungo un nuovo titolo all'elenco dei prossimi libri da acquistare, mi rendo conto che la mia visita alle altre scrittrici giardiniere raccontate da Adele Cavalli richiederà molto tempo, perciò oggi mi fermo qui. L'appuntamento è alla prossima puntata.
Figlia ultimogenita di un capitano degli zuavi in congedo e di una vedova, Sidonie Landoy (detta "Sido"), Colette cresce in Borgogna in grande libertà e a stretto contatto con la natura; ha un'infanzia felice circondata dall'affetto per la famiglia e fin da bambina impara ad amare la musica e i libri. Colette viene educata soprattutto dalla madre, una donna perspicace, di mentalità moderna, che insegna alla figlia ad osservare la natura e le trasmette la passione per il giardinaggio; in ricordo della madre, Colette scriverà il romanzo Sido.
Oltre che scrittrice prolifica fu attrice di music-hall, autrice e critica teatrale, giornalista e caporedattrice, sceneggiatrice e critica cinematografica, estetista e commerciante di cosmetici.
Creatrice del personaggio di Claudine, Colette nella sua lunga carriera produsse circa un'ottantina di volumi fra romanzi, racconti, memorie, opere per il teatro, raccolte di articoli giornalistici e di recensioni teatrali, oltre ad una sterminata corrispondenza personale.
Colette |
Con un notevole balzo spazio- temporale, e non solo, Adele Cavalli ci racconta l'amore per la natura di Emily Dickinson, la poetessa americana che ormai tutti conoscono e apprezzano.
Emily Dickinson |
Emily Elizabeth Dickinson (Amherst 1830 - 1886), considerata tra i maggiori lirici del XIX secolo, visse la maggior parte della propria vita nella casa dove era nata.
Gran parte della sua produzione poetica riflette non solo i piccoli momenti della vita quotidiana, ma anche temi sociali del suo tempo.
Il suo amore per la natura traspare da tutte le sue poesie.
“Sono più miti le mattine
e più scure diventano le noci
e le bacche hanno un viso più rotondo,
la rosa non è più nella città.
L’acero indossa una sciarpa più gaia,
e la campagna una gonna scarlatta.
Ed anch’io, per non essere antiquata,
mi metterò un gioiello”.
Così descrive l'autunno.
Scrisse con l'occhio di una naturalista dei paesaggi del New England e trattò la natura come una divinità. Nella sua stanza Emily teneva sempre dei fiori ed i ritratti di famiglia. La casa che fu il suo rifugio è oggi un museo di proprietà del Trustee of Amherst College.
Vita Sackville West |
Victoria Mary Sackville-West, Lady Nicolson, (1892-1962) è una poetessa e scrittrice inglese, meglio nota come Vita Sackville-West, famosa per la sua relazione tempestosa con Virginia Woolf, per i suoi scritti sul giardinaggio e per la realizzazione del giardino del Castello di Sissinghurst nel Kent.
Vita Sackville West |
La passione di Vita per le piante e l'architettura dei giardini l'ha resa molto più famosa delle sue opere letterarie. Nel 1946 divenne collaboratrice per il giornale Observer per cui curò la rubrica di giardinaggio che, oltre a renderla famosa al suo tempo, ha influenzato la pratica dell'arte inglese nella cura dei giardini in maniera profonda.
Con il marito Long Barn creò da zero il meraviglioso giardino di Sissinghurst, a cui ho dedicato un post il 15 agosto del 2013, il giardino più visitato d'Inghilterra.
Di Mary Annette Beauchamp, nota con lo pseudonimo di Elizabeth von Arnim, non sapevo proprio nulla prima di leggere il libro di Adele Cavalli, ma cercando notizie sul suo conto ho dovuto ricredermi, perchè ho scoperto che un film visto per caso in tv un paio di anni fa,"Un incantevole aprile", tratto da un suo romanzo, mi era piaciuto al punto da ricordarlo ancora oggi.
Nasce in Australia nel 1866 e cresce in Inghilterra. Sposa del conte H.A. von Arnim, vive diciotto anni in Pomerania nella tenuta del marito, dove si prende cura del giardino di cui oggi purtroppo non rimane traccia.
Rimasta vedova,torna in Inghilterra e, dopo una relazione con H.G.Wells, che nell'autobiografia la descrive come " la donna più intelligente della sua epoca", sposa Francis Russel, fratello di Bertrand. Vive tra Inghilterra, Svizzera e Francia. Muore negli Stati Uniti nel 1941.
La sua carriera di scrittrice inizia con la pubblicazione nel 1899 di "Il giardino di Elizabeth", un'opera semiautobiografica, in cui l'io scrivente si chiama "Elizabeth" senza cognome. Il libro ebbe grande successo tanto che l'autrice ne pubblicò molti altri sempre firmati "by the author of Elizabeth and her German garden". Alla fine si farà chiamare Elizabeth anche in famiglia.
Il successo di quel primo romanzo nasce dall'amore immenso che Elizabeth nutre per il suo giardino. Da esso trae linfa vitale per la propria esistenza, mentre cerca di evitare il più possibile il rapporto con le persone.
"Nel giardino Elizabeth legge,sogna, prepara la sua carriera di scrittrice. Nella cura delle piante e dei fiori, nella maternità, nel trascorrere delle stagioni, nella fuga dalla distruttività dei rapporti sociali, Elizabeth sente autentica la determinazione a essere qualcosa di più di una buona moglie tedesca. La natura, come l'uomo, deve essere libera.E sotto le mentite spoglie di un inno all'intensa bellezza della vegetazione, una donna più avanti del suo tempo ci parla di un modo - così moderno - di vivere il conflitto tra libertà e oppressione."
E mentre aggiungo un nuovo titolo all'elenco dei prossimi libri da acquistare, mi rendo conto che la mia visita alle altre scrittrici giardiniere raccontate da Adele Cavalli richiederà molto tempo, perciò oggi mi fermo qui. L'appuntamento è alla prossima puntata.
Solo ora ho trovato la tua pagina e ti ringrazio per come hai presentato il mio libro, mi ha fatto molto piacere conoscerti
RispondiElimina