Vermeer - "La merlettatrice" 1670 - Museo del Louvre |
Il merletto o pizzo o trina è una particolare lavorazione dei filati per ottenere un tessuto leggero, prezioso e ornato.
La lavorazione può essere fatta a mano o a macchina e il merletto può prendere nomi diversi secondo la tecnica o gli strumenti usati, o il luogo in cui la produzione di pizzi si è affermata per la particolare abilità delle merlettatrici nell' esecuzione del manufatto.
La
"Romantica" storia del merletto
Se realizzato a mano, il merletto a seconda dello strumento utilizzato può essere a tombolo, ad ago, a uncinetto, a punto in aria. Il disegno del merletto può variare secondo la tecnica utilizzata o le tradizioni locali.
Genericamente più il filato è sottile più il merletto risulta impalpabile ed è considerato prezioso. Oggi si usano solitamente filati di cotone, ma anticamente si utilizzavano anche fili di seta, d'oro e d'argento per alcune lavorazioni particolarmente pregiate.
Ci sono zone geografiche che hanno raggiunto fama internazionale per l'abilità delle merlettatrici locali nel realizzare veri e propri capolavori.
Il merletto di Burano, ad esempio, è uno dei più rinomati al mondo, ha tradizione plurisecolare ed è specifico di quest'isoletta della laguna veneta, dove si trova anche un celebre museo del merletto.
Una leggenda vuole che proprio grazie ad un pescatore sia nata questa tradizionale produzione tessile artigiana. Costui infatti, avendo resistito al canto delle sirene per amore della sua bella che lo attendeva a Burano, avrebbe ricevuto dalla regina dei flutti una corona di schiuma per ornare il capo della sua sposa. Le amiche della diletta, invidiose e conquistate dalla bellezza del velo, avrebbero cercato di imitarlo, dando inizio a una scuola di tradizione centenaria.
Ma come in tutte le tradizioni che si perdono nella notte dei tempi, congetture e leggende nascono in quantità. Infatti si narra anche di una bellissima fanciulla che, inginocchiata davanti all'immagine della Vergine Maria, mentre pregava con fervore chiedendo la guarigione per la madre ammalata,
vide un ragno tessere con fili d'argento fiori bizzarri ma incredibilmente belli: con fili sottili tentò allora di riprodurne il lavoro per poter fare alla Vergine un dono speciale e bellissimo.
Ed eccone una terza che racconta di un giovane pescatore veneziano che , partendo per la guerra d'Oriente, lasciò in dono alla sua amata una rarissima alga di prodigiosa bellezza. Mentre la fanciulla aspettava il ritorno del suo innamorato, lontano ormai da tanto tempo, l'alga cominciò ad appassire e, perchè non andasse perduta la bellezza del dono e non intristisse anche il suo amore, ella imparò a riprodurla, tessendo con l'ago sulla più fine delle reti da pesca del padre.
Il pizzo a tombolo più famoso del mondo è il pizzo di Fiandra. La leggenda ci racconta come è nato: c'era una volta a Bruges una fanciulla di nome Serena, bellissima ma poverissima. Amava, riamata, un giovane artista povero quanto lei. Un brutto giorno la mamma di Serena si ammalò tanto gravemente che la fanciulla, pur di ottenere la guarigione, non avendo altri mezzi, offrì in voto alla Madonna, la rinuncia al suo amore per il giovane artista.Mentre glielo comunicava, seduti all'ombra di un grande albero, dai rami cadde sul suo grembiule una tela di ragno fittissima, fine,elaborata e leggiadra allo stesso tempo. I due innamorati ne restarono incantati e lei pensò subito di provare a rifarla con il filo più fine del suo fuso. Lui con alcuni rami dell'albero chiuse e tese il grembiule fra quattro bastoncini,in modo da portare a casa, indenne, il prezioso disegno della ragnatela. Così mentre Serena lo copiava col suo filo, lui l'aiutava a tener separati e ordinati i tanti fili necessari, che altrimenti si sarebbero arruffati e ingarbugliati, legando un bastoncino di legno all'estremità di ciascun filo. Così dall'amore e dall'arte nacque il primo tombolo e il primo pizzo di Bruges, che piacque moltissimo alle gran dame della città che ricompensarono lautamente la giovane autrice della stupenda ragnatela.
La fantasia popolare ha creato una gran varietà di sequel alla leggenda, ma citarli tutti ci porterebbe lontano.
Oggi trine e merletti sembrano non conciliarsi con le esigenze e i ritmi della vita moderna, eppure non hanno perso il loro fascino. A volte gli stilisti li ripropongono nelle sfilate di moda in accostamenti anticonvenzionali e provocatori, oppure li ritroviamo con tutta la loro carica sexy nelle raffinate trasparenze delle collezioni di biancheria intima e infine continuano ad essere un must nei sogni delle spose più romantiche.
Che capolavori. Un museo stupendo. Sono capolavori incantevoli. Purtroppo oggi non è più possibile creare questi capolavori a mano ma si possono creare degli altri con la lana per esempio. Il mio hobby preferito lo sferruzzare con i ferri non con l'ago. Mi piacerebbe però ma non ho nessuno che mi insegni e allora mi dedico completamente ai ferri anche in vacanza quando mi trovo a fare delle escursioni val venosta non mi dimentico mai di portare appresso il mio lavoro.
RispondiElimina