Per filo e per segno : recensione
THE FLIGTH
Whip Whitaker ( Denzel Washington), comandante
pilota di aerei di linea South Jet 227, dopo una notte trascorsa tra sesso con
la bella hostess Katerina (Nadine Velasquez), droga e alcol a tutto spiano, inizia
con estrema disinvoltura il volo d’orario dopo essersi fatto una ricca sniffata
di cocaina per reagire al sonno.
Affidato l’aereo e i 130 passeggeri nelle abili
mani del suo secondo Ken Evans, si prepara ad un riposante sonnellino quando si
verifica un guasto catastrofico che lo costringe a riemergere dalle nebbie per
riprendere in mano la situazione, non prima di aver assunto un robusto cocktail
energizzante a base di vodka e succo di arancia…
Inizia in questo modo spettacolare il film
Flight, con 20 minuti di tensione
tecnicamente perfetti…dalla bravura del comandante che riesce a
rimettere l’aereo, ormai in caduta libera, in assetto eseguendo un volo
rovesciato da manuale, all’eroismo della hostess, alla paura dei passeggeri.
La narrazione prosegue poi, però, lentissima evidenziando
l’esistenza di un uomo che, come
desidera mostrare il regista Robert Zeneckis , fino alla fine rigetta ogni
occasione di redenzione. Anzi sembra sempre volersi negare la minima
possibilità di cambiamento pur avendo in se stesso il desiderio di apparire al
mondo eroico ed esemplare.
Anche l’incontro con Nicole ( Kelly Reilly:
bellissima) in overdose da eroina è come l’incontro di due isole, ognuna chiusa
nel suo mondo circoscritto, incapaci di darsi calore e comprensione.
Non ci sono vie di fuga per Whip dalla spirale
dell’alcolismo: l’ amicizia vera di Charlie ( Bruce Greenwood) che per lui
mette a rischio la sua reputazione, la famiglia con il figlio,che lo disprezza
e lo allontana, la stima dei media che lo acclamano come eroe, niente ha
importanza.
La sua fuga continua e la sua vita precipita come l’aereo….fino
alla conclusione, che naturalmente non si svela.
Il tutto sostenuto unicamente da un Denzel Whashington , due volte premio Oscar, per il quale la definizione di ottimo è ormai scontata.
Il tutto sostenuto unicamente da un Denzel Whashington , due volte premio Oscar, per il quale la definizione di ottimo è ormai scontata.
Anche se la sua bravura, in questo personaggio,
appare quasi scontata e, come dire???, banale…quasi non frutto di una ricerca,
ma di una normale applicazione del suo
dono naturale.
Migliore, perché meno prevedibile è l’interpretazione
dell’amico spacciatore Harling Mays (un John Goodman che riesce a tirare fuori anche un sorriso da situazioni pazzesche e
spiacevoli).
In definitiva, poche sono le figure positive e
lo stesso eroismo del pilota è messo in discussione dal suo modo di
interpretare la vita e la responsabilità.
Zaneckis, probabilmente, ha l’intenzione di
inviare agli spettatori più giovani un
messaggio “buono”, ma il risultato non sembra proprio quello auspicato. Anzi si
potrebbe pensare che è anche rischioso….
Gradevole la colonna sonora con musiche degli
anni 60-70
Paola
Maria Simonetti
Non ho ancora visto queto film, perchè non avevo un'idea precisa in merito, ma ora penso lo vedrò, la curiosità mi è venuta! Grazie!
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