Domenica è il gran giorno. Anche le nostre compagne di viaggio, due signore piemontesi e una toscana, sono venute fin qui per il nostro stesso motivo : il festival delle rose.
Si parte di buonora la mattina, il cielo è sereno e presto farà molto caldo.
La Valle delle Rose, che ha per capitale Kazanlak, copre una vasta area, protetta a nord dalla catena dei Balcani e a sud da un'altra catena montuosa meno elevata, gli Antibalcani, che corre parallela alla prima. A est e a ovest scorrono due fiumi, il Tundza e lo Stryama.
La valle gode di un microclima molto particolare che favorisce lo sviluppo e la crescita di un'antica rosa damascena, portata fin qui nel 1420 dalla Tunisia da un giudice turco che amava coltivarla nel suo giardino.
Questa rosa "trigintipetala" -composta da 36 petali - pare sia stata portata in Europa da un crociato proveniente da Damasco verso la metà del XIII secolo, ma ci sono anche altre storie sul suo conto, forse era conosciuta già in epoca romana.
Per arrivare a Kazanlac la strada è lunga. I campi sono pieni di fiori spontanei di tanti coloriChi arriva fin qui per il festival, probabilmente immagina di passare in mezzo a un immenso roseto fiorito vasto quanto la valle, ma non è così e , riflettendoci un po', se ne comprende la ragione.
In primo luogo la rosa damascena cresce a cespuglio, con un fitto fogliame nel quale si nascondono i fiori, e soprattutto, durante le quattro/ sei settimane della fioritura, le rose vengono raccolte nelle prime ore del mattino, quando ancora sono umide di rugiada, e portate negli stabilimenti specializzati per l'estrazione del loro prezioso olio.
Ai turisti che arrivano numerosi in occasione del festival vengono riservati alcuni filari nei quali possono cogliere le rose e annusare il loro incredibile profumo. Inoltre gli abitanti dell'intera regione indossano i costumi caratteristici e offrono agli ospiti cibi locali, musica e balli.
E' possibile anche visitare le distillerie del territorio per seguire le attuali fasi di lavorazione del prodotto e confrontarle con quelle adottate in passato.
La Bulgaria è la prima esportatrice di olio di rosa, utilizzato nella preparazione di prodotti cosmetici, alimentari, in profumeria in tutto il mondo.
La città è tutta in festa e per la strada principale vanno in scena piccole rievocazioni storiche, sfilano gruppi sportivi, scuole di ballo, gruppi folkloristici per la gioia dei numerosissimi turisti giapponesi e cinesi con l'immancabile macchina fotografica pronta allo scatto.
Il pranzo si tiene all'aperto con tavoli colmi di piatti tipici, grandi barbecues fumanti e allegre danze folkloristiche.
La Bulgaria non è soltanto rose e folklore; la sua storia è antica e ricca di testimonianze.
Nel pomeriggio visitiamo la tomba tracia di Kazanlak datata del IV secolo a. C.
Destinata a uno dei sovrani di Tracia, la sepoltura è costituita da uno stretto corridoio e da una camera circolare magnificamente affrescati. Per preservare questo gioiello non si possono scattare foto all'interno, ma voglio comunque mostrarvi alcune immagini trovate nel web.
Nel corteo funebre spiccano i magnifici cavalli traci, cantati anche da Omero e i due sposi, seduti su troni vicini, si tengono per i polsi, intrecciandoli in un gesto di tenera intimità.
Nonostante soffi un venticello gradevole, il caldo si fa sentire e per darci un po' di conforto e relax , la nostra guida ci porta alla Shipka Memorial Church
Questa chiesa ortodossa, costruita tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento in stile russo, è dedicata a tutti i soldati russi, ucraini e bulgari caduti durante la guerra di liberazione dall'oppressione turca.
Le sue cupole dorate si intravvedono da lontano sul fianco della collina e l'ombra e il silenzio che la circondano regalano un' innegabile sensazione di pace.
E' stata una giornata intensa, piena di colori, profumi, emozioni.
Ma la vacanza continua...
La valle gode di un microclima molto particolare che favorisce lo sviluppo e la crescita di un'antica rosa damascena, portata fin qui nel 1420 dalla Tunisia da un giudice turco che amava coltivarla nel suo giardino.
Questa rosa "trigintipetala" -composta da 36 petali - pare sia stata portata in Europa da un crociato proveniente da Damasco verso la metà del XIII secolo, ma ci sono anche altre storie sul suo conto, forse era conosciuta già in epoca romana.
Per arrivare a Kazanlac la strada è lunga. I campi sono pieni di fiori spontanei di tanti coloriChi arriva fin qui per il festival, probabilmente immagina di passare in mezzo a un immenso roseto fiorito vasto quanto la valle, ma non è così e , riflettendoci un po', se ne comprende la ragione.
In primo luogo la rosa damascena cresce a cespuglio, con un fitto fogliame nel quale si nascondono i fiori, e soprattutto, durante le quattro/ sei settimane della fioritura, le rose vengono raccolte nelle prime ore del mattino, quando ancora sono umide di rugiada, e portate negli stabilimenti specializzati per l'estrazione del loro prezioso olio.
Ai turisti che arrivano numerosi in occasione del festival vengono riservati alcuni filari nei quali possono cogliere le rose e annusare il loro incredibile profumo. Inoltre gli abitanti dell'intera regione indossano i costumi caratteristici e offrono agli ospiti cibi locali, musica e balli.
E' possibile anche visitare le distillerie del territorio per seguire le attuali fasi di lavorazione del prodotto e confrontarle con quelle adottate in passato.
La Bulgaria è la prima esportatrice di olio di rosa, utilizzato nella preparazione di prodotti cosmetici, alimentari, in profumeria in tutto il mondo.
La città è tutta in festa e per la strada principale vanno in scena piccole rievocazioni storiche, sfilano gruppi sportivi, scuole di ballo, gruppi folkloristici per la gioia dei numerosissimi turisti giapponesi e cinesi con l'immancabile macchina fotografica pronta allo scatto.
Il pranzo si tiene all'aperto con tavoli colmi di piatti tipici, grandi barbecues fumanti e allegre danze folkloristiche.
La Bulgaria non è soltanto rose e folklore; la sua storia è antica e ricca di testimonianze.
Nel pomeriggio visitiamo la tomba tracia di Kazanlak datata del IV secolo a. C.
Destinata a uno dei sovrani di Tracia, la sepoltura è costituita da uno stretto corridoio e da una camera circolare magnificamente affrescati. Per preservare questo gioiello non si possono scattare foto all'interno, ma voglio comunque mostrarvi alcune immagini trovate nel web.
Nel corteo funebre spiccano i magnifici cavalli traci, cantati anche da Omero e i due sposi, seduti su troni vicini, si tengono per i polsi, intrecciandoli in un gesto di tenera intimità.
Nonostante soffi un venticello gradevole, il caldo si fa sentire e per darci un po' di conforto e relax , la nostra guida ci porta alla Shipka Memorial Church
Questa chiesa ortodossa, costruita tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento in stile russo, è dedicata a tutti i soldati russi, ucraini e bulgari caduti durante la guerra di liberazione dall'oppressione turca.
Le sue cupole dorate si intravvedono da lontano sul fianco della collina e l'ombra e il silenzio che la circondano regalano un' innegabile sensazione di pace.
E' stata una giornata intensa, piena di colori, profumi, emozioni.
Ma la vacanza continua...
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