lunedì 2 luglio 2018

Non è bello ciò che è bello, ma...

Trovare bella una persona è certamente un fatto soggettivo, anche se, oggi come oggi, i media ci inducono ad apprezzare quello che decidono loro.
  Non in tutte le epoche si è ammirato lo stesso tipo di donna e non tutte le culture ritengono belle le stesse cose. Credo, però, che ci sia un limite entro cui chiunque può trovarsi più o meno d'accordo.
Pensiamo, per esempio, alle odalische, alle donne degli harem di cui abbiamo letto nelle mille e una notte e ci immaginiamo sinuose bellezze vestite di veli, con sonagli alle caviglie e sorrisi sensuali....Be', forse la realtà era tutt'altra cosa!
Nell'800 in Persia era vietato riprodurre i volti delle persone, specialmente se si trattava di donne. Lo scià, però, era al di sopra della legge e quando la regina d'Inghilterra, Vittoria,  regalò a Naser Al-Din, shah Quajar ( 1848-1896) una macchina fotografica, nacque la passione per la fotografia del sovrano, che immortalò molte delle sue 84 bellissime mogli e concubine, abbigliate come piaceva a lui, con gonnelline che ricordavano i tutù del balletto di San Pietroburgo, che l'aveva affascinato nel 1873, quando aveva assistito ad una sua rappresentazione.



Queste fotografie, che dovevano essere privatissime, sono state di recente rinvenute nel palazzo Golestan a Teheran e, alla faccia della privacy, sono state condivise dai media di tutto il mondo.
E scopriamo che "bello" per l'epoca e il luogo, era grasso, mascolino, peloso, senza la minima grazia.... maschietti, mi dispiace, ma credo dobbiate dare un addio al mito dell'harem e delle voluttuose odalische!! Cambiate sogno!!
La prima di queste signore era la favorita, quella che lui andava a trovare ogni notte, anche dopo aver visitato un'altra moglie, quella che ascoltava e da cui si faceva consigliare.
Alla morte dello scià, in un attentato, lei gli sopravvisse solo pochi mesi.


























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