lunedì 1 gennaio 2018

Il galletto-banderuola

Ed ecco raccontato qui come mai le banderuole segnavento sono quasi sempre rappresentate da un simpatico galletto




Da sempre le banderuole segnavento vengono usate come semplice e pratico mezzo di rilevamento della velocità e direzione del vento e su di esse troviamo raffigurati stemmi, insegne, altri emblemi ma soprattutto il gallo.
Vi siete mai chiesti il perché del gallo? Mario Giuliacci spiega la ragione.

La pratica iniziò circa 2000 anni fa, quando una banderuola a forma di Tritone, il dio del mare, venne collocata in cima alla Torre dei Venti di Atene.

La Torre dei Venti, chiamata anche horologion, è una torre ottagonale in marmo Pentelico, situata nell'agorà romano di Atene. Il costruttore è presumibilmente Andronico di Cirro, che l'avrebbe realizzata nel 50 a.C.; ma secondo altre fonti sarebbe stata realizzata nel II secolo a.C., prima del resto del foro.





La struttura è alta 12 metri e ha un diametro di circa 8 metri. Nel passato il tetto era sormontato da una banderuola segnavento a forma di Tritone, indicante la direzione del vento. Sotto una cornice adornata da teste di leone, con funzione di grondaia, corre il famoso fregio raffigurante le otto divinità del venti: Borea (N), Kaikias (NE), Euro (E), Apeliote (SE), Noto (Astreo) (S), Lips (SO), Zefiro (O), e Skiron (NO). I Venti sono raffigurati in volo, con le ali spiegate, recanti frutti, corni o bacili d'acqua come doni simbolici della stagione in cui spirano. In un secondo tempo, quando la torre cambiò funzione, furono aggiunte sotto il fregio nove meridiane per poter verificare l'ora solare in ogni stagione. All'interno si trovava anche un orologio idraulico alimentato dalla fonte Klepsidra, situata sull'Acropoli. La torre aveva due ingressi con portico coperto che permettevano l'accesso al pubblico. Dell'orologio interno non resta che il basamento e il canale di scolo dell'acqua.




Nell’XI secolo Papa Niccolò I fece nascere la tradizione di collocare sul campanile di ogni chiesa cristiana una banderuola segnavento a forma di gallo, chiaro riferimento al Vangelo di Marco in merito al tradimento del discepolo Pietro: “In verità ti dico: proprio tu, prima che il gallo canti due volte, tu mi rinnegherai tre volte”.

Ben presto le banderuole diventarono simbolo di distinzione di potere e di comando, tale per cui l’installazione veniva regolamentata da una serie di editti e solamente gli edifici più prestigiosi appartenenti ad un certo rango potevano fregiarsene.













All’epoca dei Comuni venne consentito l’uso di segnavento anche alla più ricca borghesia mercantile e presto diventarono emblema di appartenenza a uno status sociale elevato.



Durante il Rinascimento l'iconografia si arricchisce di animali anche fantastici come grifoni e chimere.

Solo nei Seicento i grandi proprietari terrieri di origine non nobile si ribellarono alla proibizione di installazione banderuole: esse erano infatti fondamentali per la sopravvivenza al fine di poter trarre, attraverso la direzione del vento, delle sommarie previsioni del tempo.





Oggi hanno una funzione prettamente decorativa. Ma il più antico segnavento tuttora esistente, con 1200 anni, è il Gallo di Ramperto, una banderuola in lamina di rame originariamente dorata e argentata, con gemme, posta nell’820 per volere del Vescovo Ramperto sul campanile romanico della chiesa dei Santi Faustino e Giovita a Brescia.

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