giovedì 28 dicembre 2017

La rosa di Gerico

Ho incontrato il nome di questa pianta mentre mi aggiravo nel web in cerca di nuove leggende sul Natale: veniva riferita per qualche motivo non meglio precisato alla Vergine Maria, ma quell'accostamento tra la regina dei fiori e una delle città più antiche al mondo sollecitava la mia curiosità a voler sapere qualcosa di più sul suo conto.
Ecco dunque cosa ho trovato:
Innanzi tutto ci sono due piante diverse che portano lo stesso nome: una viene definita volgarmente "rosa di Gerico vera", il cui nome scientifico è Anastatica hierochuntica della famiglia delle Brassicaceae,



mentre l'altra viene detta "rosa di Gerico falsa" ed è scientificamente chiamata  Selaginella lepidophylla.       





La storia di entrambe ha a che fare con il deserto, ma in continenti diversi, estremamente lontani l'uno dall'altro.
La prima, quella definita vera, è diffusa nelle zone desertiche del Medio Oriente e del Nord Africa, come la Siria, l'Arabia e l'Egitto.
La seconda invece, quella definita falsa, proviene dalle zone desertiche dello Stato di Chihuahua, al confine tra USA e Messico.




Altro elemento in comune è l'appellativo che le identifica proprio per il loro inconsueto ciclo vitale : pianta  della resurrezione.
Ed ecco perché:

- la rosa di Gerico vera è una pianta molto piccola, con una sola radice lunga fino a 20 centimetri, dalla quale si diramano molti rami, tutti rasenti il suolo. Le sue foglie sono rade, piccole e grigiastre e durante  la stagione delle piogge, nella parte più interna della pianta, spuntano piccoli fiori che custodiscono i semi.
Quando però inizia la siccità, la pianta si disidrata e progressivamente ripiega i suoi rami in una sorta di palla compatta in cui vengono custoditi i semi. Quando la pianta è ormai morta, il vento strappa la sua unica radice e la trascina qua e là per il deserto, senza però disperdere i suoi semi dormienti.
Appena la pioggia ricomincia a cadere, ecco che i semi si destano dal loro lungo sonno e iniziano a germogliare e a dar vita a nuove piante: una rinascita che ha il sapore di una resurrezione.
 



- la falsa rosa di Gerico viene anch'essa associata alla resurrezione per la sua capacità di adattarsi a lunghi periodi di siccità, per poi rigenerarsi a contatto con l'acqua. 

Anch'essa, in assenza di umidità si chiude a palla per poi ritornare verde non appena ha riacquistato i suoi liquidi.
Essendo una pianta ormai molto commercializzata, non è necessario andare nel deserto per seguire da vicino il suo particolare ciclo biologico, che ha un nonsoché di magico.

Se la si pone in un piatto fondo quando è secca e si aggiunge un po' d'acqua, nel giro di poche ore inizierà a schiudere i suoi rami e acquisterà colore. Ovviamente in assenza d'acqua tornerà a richiudersi.

 





 

Se la Selaginella viene coltivata in piena terra , con la giusta umidità, diventa sicuramente più rigogliosa e può vivere a lungo.
 
 
La rosa di Gerico vera fu introdotta in Europa dai crociati che forse, già nella sua terra d'origine,  avevano sentito parlare delle sue doti terapeutiche in relazione alla sfera sessuale femminile. In un contesto cristiano poi era probabilmente nata una correlazione con la consuetudine di considerare Sant'Anna, la madre di Maria, come protettrice delle partorienti; portare una rosa di Gerico, capace di aprirsi con facilità, ad una partoriente, in alcune regioni era considerato un gesto di  buon auspicio.
 
Al di là di ogni fantasiosa leggenda resta comunque l'incredibile stupore che la natura sa suscitare in noi ogni volta che ci capita di osservarla da vicino.

3 commenti:

  1. Ciao,i uoi post sempre interessanti,li leggo, li assorbo,raramente lascio commenti,non saprei dirti perchè,per ora è così con tutti.Però questo mi ha incuriosito ancora più del solito.Ti rubo qualche attimo,se hai voglia di leggermi.Da giorni seguo una strana piantina,nata fra le tante che non curo moltissimo,grasse.Grescendo,e guardando le foto che hai postato,mi sembrerebbe quasi ci sia una somiglianza fra le giovani nate,nel deserto e questa mia.Vivo inSicilia e quest'anno ci contendavamo qualche primato col deserto..Vuoi vedere che qualche semino è arrivato fin quì?.Scusami,forse c'entrava poco.Comunque terrò da conto la giovane nata e farò delle foto..Ciao e auguri oer un anno nuovo all'insegna della gioia,della curiosità e di tanta serenità.

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  2. MOLTO BELLA LA DESCRIZIONE

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