Sapeva che avrei apprezzato in particolare i numeri di Mimosa, definita dal sottotitolo, Rivista mensile della giovinezza, la mia lettura preferita quando ero un'adolescente.
Il suo formato ridotto permetteva di tenerla tra i libri di scuola legati dalla cinghia - la classica cartella era ormai roba da scolari-, e all'occorrenza si poteva leggere con comodità sull'autobus - ammesso che si trovasse un posto a sedere-.
All'interno c'erano le pagine dedicate al cinema, ai cantanti, ai personaggi dello spettacolo; c'erano racconti e novelle con un "lui" e una "lei", consigli sulla moda, sul trucco, sui problemi adolescenziali, le rubriche per la posta, per i libri, le ricette di cucina. Perfino gli inserti pubblicitari sembravano diretti a un pubblico di teen-agers, e a me tutto questo piaceva un sacco.
Rileggere questa rivista oggi significa fare i conti con tutte le trasformazioni generazionali che si sono succedute dagli anni '50 ad oggi , per cui anche per chi era adolescente allora ed oggi non lo è più da un pezzo, appare evidente l'intento di modellare la personalità delle giovani lettrici secondo stereotipi precisi e ormai superati, con un linguaggio a volte suadente e poco spontaneo. E come ho potuto comprendere documentandomi un po' sulle pubblicazioni di quegli anni, quello di Mimosa era un progetto pedagogico partito da lontano.
Non so se la scelta di Dindì sia stata consapevole o casuale, comunque con i giornaletti di Mimosa ho ricevuto anche un numero di La Vispa Teresa , definito Rivista mensile delle piccole donne nonché "pubblicazione culturale sorellina di Mimosa", come a dire: coltiviamoli da piccoli.
Direttrice Editoriale del settimanale La Vispa Teresa era stata Lia Pierotti Cei che aveva svolto non solo lavoro redazionale, ma anche quello di scrittura di testi , compresi alcuni fumetti, dal n.1 del 1947 alla chiusura della testata nel 1954, passando poi al nuovo mensile Mimosa fino al 1960.
Il legame tra le due riviste è confermato anche dal messaggio promozionale dell'ultima pagina.
Quanto ai contenuti, poiché l'unico numero a mia disposizione si riferisce al mese di dicembre 1953, gli argomenti trattati , in forma di racconto, fumetto, gioco, ecc, fanno riferimento prevalentemente al tema del Natale.
La parte narrativa della rivista ricorda un po' a mio parere quella dei testi scolastici della scuola elementare dell'epoca e forse per questo non mi dispiace, mentre nei messaggi diretti alle piccole lettrici, si ricorre a un tono mieloso, quasi insopportabile, con sovrabbondanza di diminutivi e vezzeggiativi.
Forse sono troppo severa...forse la vita mi ha inacidito...
comunque ,a completare la panoramica delle pubblicazioni per le giovani generazioni degli anni '50, ecco un'altra sorpresa nel mio pacco dono
rivista mensile pubblicata da una casa editrice non più di Milano, ma di Roma.
Purtroppo di questa rivista non ho trovato in rete nessuna informazione, o forse non ne sono stata capace.
Mi piacciono molto le immagini della copertina nella versione fronte e retro, ma non ci sono indicazioni circa l'autore.
All'interno ci sono simpatiche storielle a fumetti, brevi racconti e la rubrica della posta tenuta da un'arzilla zia Camilla, poesie e disegni creati dalle stesse lettrici.
Ciascuna a modo suo, tutte e tre le riviste illustrano una visione del mondo e dell'adolescenza destinato a scomparire con l'arrivo degli anni '60 che , come si sa, hanno cambiato completamente la storia del nostro costume, in meglio o in peggio è difficile dirlo. Probabilmente, come spesso accade, si è "buttato il bambino con l'acqua sporca". I pochi nomi di autori e illustratori che ho potuto individuare sono finiti alla pagina "letteratura dimenticata", nonostante il loro grande impegno.
Per questo voglio ricordarne almeno una, in particolare, per tutti :Olga Visentini.
Nata in provincia di Verona nel 1893, Olga Visentini, dopo aver conseguito il diploma di maestra nel 1910 e aver insegnato nelle scuole elementari, grazie ad una borsa di studio frequentò la facoltà di Magistero presso l'Università di Firenze, laureandosi in Lettere.
Scrisse più di cento opere, fiabe, racconti, poesie e filastrocche, romanzi storici e romanzi fantastici per ragazzi, oltre a traduzioni e riduzioni di classici. Olga Visentini è stata anche un'attenta studiosa di problemi pedagogici riguardanti il mondo della letteratura per l'infanzia e fu autrice di manuali e antologia per la scuola.
Probabilmente le nostre strade si sono inconsapevolmente incrociate su un banco di scuola, dentro le pagine di un libro.
Direttrice Editoriale del settimanale La Vispa Teresa era stata Lia Pierotti Cei che aveva svolto non solo lavoro redazionale, ma anche quello di scrittura di testi , compresi alcuni fumetti, dal n.1 del 1947 alla chiusura della testata nel 1954, passando poi al nuovo mensile Mimosa fino al 1960.
Il legame tra le due riviste è confermato anche dal messaggio promozionale dell'ultima pagina.
Quanto ai contenuti, poiché l'unico numero a mia disposizione si riferisce al mese di dicembre 1953, gli argomenti trattati , in forma di racconto, fumetto, gioco, ecc, fanno riferimento prevalentemente al tema del Natale.
La parte narrativa della rivista ricorda un po' a mio parere quella dei testi scolastici della scuola elementare dell'epoca e forse per questo non mi dispiace, mentre nei messaggi diretti alle piccole lettrici, si ricorre a un tono mieloso, quasi insopportabile, con sovrabbondanza di diminutivi e vezzeggiativi.
Forse sono troppo severa...forse la vita mi ha inacidito...
comunque ,a completare la panoramica delle pubblicazioni per le giovani generazioni degli anni '50, ecco un'altra sorpresa nel mio pacco dono
rivista mensile pubblicata da una casa editrice non più di Milano, ma di Roma.
Purtroppo di questa rivista non ho trovato in rete nessuna informazione, o forse non ne sono stata capace.
Mi piacciono molto le immagini della copertina nella versione fronte e retro, ma non ci sono indicazioni circa l'autore.
All'interno ci sono simpatiche storielle a fumetti, brevi racconti e la rubrica della posta tenuta da un'arzilla zia Camilla, poesie e disegni creati dalle stesse lettrici.
Ciascuna a modo suo, tutte e tre le riviste illustrano una visione del mondo e dell'adolescenza destinato a scomparire con l'arrivo degli anni '60 che , come si sa, hanno cambiato completamente la storia del nostro costume, in meglio o in peggio è difficile dirlo. Probabilmente, come spesso accade, si è "buttato il bambino con l'acqua sporca". I pochi nomi di autori e illustratori che ho potuto individuare sono finiti alla pagina "letteratura dimenticata", nonostante il loro grande impegno.
Per questo voglio ricordarne almeno una, in particolare, per tutti :Olga Visentini.
Nata in provincia di Verona nel 1893, Olga Visentini, dopo aver conseguito il diploma di maestra nel 1910 e aver insegnato nelle scuole elementari, grazie ad una borsa di studio frequentò la facoltà di Magistero presso l'Università di Firenze, laureandosi in Lettere.
Scrisse più di cento opere, fiabe, racconti, poesie e filastrocche, romanzi storici e romanzi fantastici per ragazzi, oltre a traduzioni e riduzioni di classici. Olga Visentini è stata anche un'attenta studiosa di problemi pedagogici riguardanti il mondo della letteratura per l'infanzia e fu autrice di manuali e antologia per la scuola.
Probabilmente le nostre strade si sono inconsapevolmente incrociate su un banco di scuola, dentro le pagine di un libro.
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