Quasi sempre gli eventi di aggiornamento professionale, per lo meno quelli che mi riguardano, richiedono un bel po' di sacrificio: levataccia al mattino, chilometri di autostrada, metrò affollato e qualche ora di chiacchiere non sempre interessanti nell'anonima sala convegni di un grande hotel del centro.
Per questo è stata una gradevole sorpresa partecipare all'evento organizzato qualche giorno fa nella bella villa Castelbarco a Vaprio d'Adda, raggiungibile per me in un quarto d'ora.
Solo una sessantina i partecipanti e solo tre ore dedicate ai lavori, per il resto opportunità di visitare in tranquillità il parco e parte della villa, consumare un gustoso lunch nella limonaia e, sorpresa, percorrere i sorprendenti sotteranei sconosciuti ai più.
In passato avevo già avuto modo di visitare la villa e il giardino in occasione di qualche mostra di giardinaggio o di artigianato, ma questa volta ,senza la distrazione degli oggetti in esposizione, la confusione e il chiacchiericcio del pubblico, mi sono gustata per bene tutti i dettagli, in una giornata climaticamente perfetta.
Guardate questo soffitto : non è delizioso ?!? Sembra proprio anticipare l'atmosfera del giardino dove il frinire delle cicale, che celebra giustamente l'estate, si spegne nel verde del canneto.
Intanto negli ombreggiati cortili interni, oggi deserti, i bossi dall'acconciatura perfetta si raccolgono a gruppi per raccontarsi indisturbati le loro piccole storie, sotto lo sguardo attento del doccione a forma di drago e della campanella, sempre pronta a far sentire dal tetto la sua voce petulante.
La grande terrazza piena di sole, con la statue, la fontana e le ortensie opulenti, s'affaccia sull'orizzonte profilato dalle colline poco lontane.
Poi il giardino scende gradatamente ad incontrare l'acqua giù in fondo dove scorre il Naviglio della Martesana, progettato da Leonardo da Vinci
E' arrivato il momento di rientrare per il buffet allestito nella limonaia.
L'ambiente è luminoso e accogliente e consente di ammirare dalle numerose finestre il lato sud del giardino con le gigantesche magnoglie potate a forma di piramide.
Prima di scendere nei sotterranei del castello, la guida ci racconta brevemente la sua storia.
Secondo gli storici già intorno al 1100 esisteva in questo luogo un insediamneto di tipo monastico, un convento in cui vivevano i seguaci di S.Colombano, che nel seicento era diventato una modesta casa di campagna.Fu nel settecento che il conte Giuseppe Simonetta, dopo esserne diventato proprietario, la trasformò nella "villa delle delizie" , e fece ricostruire anche la piccola chiesa con il campanile ancora oggi in bella vista.
Successivamente il conte Cesare Castelbarco, amante dell'arte e della storia, la portò al massimo splendore, aumentandone notevolmente la superficie e costruendo sulla spianata a lato del terrazzo due palazzine gemelle in stile impero, destinandone una a Museo e la seconda a Teatro per intrattenere gli ospiti.
Era il tempo in cui le grandi famiglie nobili, a volte alleate, a volte nemiche, cercavano in ogni modo di ostentare la loro ricchezza come dimostrazione di potere.
In quest'ottica si può interpretare anche la costruzione del lungo passaggio sotterraneo che si snoda sotto il parco, fatto scavare tra il 1835 e il 1838 dal conte Carlo Castelbarco, un uomo di cultura che certamente conosceva gli usi, i costumi e l'arte delle grandi civiltà del passato, compresi i centri termali e i mosaici ad esempio; si consideri inoltre che i terreni su cui sorge la villa sono ricchi d'acqua, stante la contiguità non solo con il naviglio ma anche con il fiume Adda, per cui era possibile creare con quell'acqua quelli che oggi chiameremmo "effetti speciali".
Ecco quindi come appaiono ora i sotterranei :
Nel primo tratto, una serie di piccole stanze, una di seguito all'altra, con pareti soffitti e pavimenti ricoperti di piccoli sassi disposti secondo la tecnica del mosaico, con motivi floreali, stemmi, figure,animali ecc., con spesse vetrate disposte su un solo lato.
Un tempo poteva affiorare acqua dal pavimento o dalle pareti, sicuramente con grande stupore e ammirazione da parte degli ospiti.
Gradualmente ai sassi si aggiungono le conchiglie, alcune provenienti da mari lontani, per formare decorazioni sempre più ricercate.
Superate le prime stanze che contengono anche alcuni reperti archeologici, inizia un lungo corridoio, su cui si aprono piccoli vani laterali sovrastati da lucernari, che si presenta come una sorta di fondo marino capovolto.
Inevitabile il sigillo finale.
Attraverso la serra si torna in superficie in un punto del parco che ci consente una nuova prospettiva
La giornata si conclude qui ed e' stata spesa davvero bene.
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