La Corrispondenza Recensione di Paola
Un bel film quest’ultima opera di Giuseppe Tornatore…come sempre giocata sul dialogo e le espressioni, sull’ambientazione e la cura dei dettagli. Che dire? Dopo lo splendido e dimenticato dai vari premi Oscar ecc. ( e questo la dice lunga sul valore di certe premiazioni) "La migliore offerta", si era certi che il cammino intrapreso dal nostro regista avrebbe dato un altro buon prodotto e così è stato.
Ma non si pensi ad un proseguimento più o meno criptico. No, assolutamente.
Questo film torna su un tema più volte affrontato…l’amore che sopravvive alla scomparsa di uno di due..magari con lettere o presenze inquietanti… qui, però, appare tutto lo stile interiorizzato di Tornatore, che d’altra parte cura anche la sceneggiatura.
Come raccontare la trama? È necessario essere molto semplici….il sessantenne professore di astrofisica Ed Phoerum ( Jeremy Irons)e la studentessa Amy Ryan (Olga Kurylenko) hanno una intensa relazione. Si incontrano a dotte conferenze, si amano e si dicono arrivederci. Unico luogo in cui sostano più a lungo insieme è Borgo Ventoso( la splendida Isola di san Giulio nel lago d’Orta ). Ma il contatto tra loro non si spezza mai grazie ai mezzi telematici …mail, chat, skype consentono loro di essere incastrati l’uno nella vita dell’altra, come in un gioco di scatole cinesi.
Dialoghi fitti, confessioni, desideri, tutto si scopre durante questo rapporto: soprattutto Amy che crede di pagare con un lavoro rischioso (la stuntwoman) il prezzo di un errore giovanile...Schema da cui Ed la vuole ad ogni costo liberare.
Ma poi all’improvviso il professore salta un appuntamento importante.
Amy viene a sapere che è morto dopo una devastante malattia…ma continua a ricevere messaggi e regali.
La ragazza sa che tutto avviene per una volontà precisa di Ed, però cerca delle risposte concrete: va ad Edimburo e York (belle le foto di alcuni scorci di viuzze strette e dell’antica biblioteca). Gira intorno alla casa del professore, torna a Borgo Ventoso dove ha un dialogo kafkiano con il pescatore (l’italiano Paolo Calabrese) spiritato, chiaramente un po’ fuori di testa.
Infine stanca, depressa rinuncia al suo legame con Ed per poi pentirsene e ricercarlo sul web, nel telefonino.
Ma nel frattempo, pur continuando nella sua folle ricerca di autodistruzione, riallaccia rapporti spezzati, riprende in mano il bandolo della sua vita...ritrova Ed nella dimensione d’amore che tutto supera.
Un film che sarà amato dalle anime romantiche, che aspirano ad un amore in grado di sconfiggere il tempo e lo spazio… film in cui emergono soprattutto la mano del regista e la bellezza del testo.
Certo Irons è Irons, ma la voce profonda di Luca Ward che lo doppia mirabilmente dà spessore e significato alla sua interpretazione insieme all’espressione in qualche fuggevole immagine dallo schermo del pc.
Olga Kyrulenko (già splendente bond-girl) molto bella, di una bellezza che qui appare onesta e non laccata, è anche brava nel sostenere le diverse facce di una giovane donna con tantissime problematiche esistenziali.
Morricone firma la colonna sonora forse un po’ ossessiva che tuttavia accompagna bene il film.
E uscendo dalla sala senti nella mente la domanda …della corrispondenza di amorosi sensi non parla Foscolo nei Sepolcri? C’è qualche fuggevole ricordo????
paola
E' un film che vedrò di sicuro!...adoro Tornatore!...e la storia sembra davvero per i miei gusti.
RispondiEliminaGrazie per la recensione!
Loredana