C'è una costruzione, in Belgio, che mi ha stupito ed affascinato. Non l'ho vista dal vivo, ma l'ho scovata nel web. Ecco di che cosa si tratta:
Da: https://www.archinfo.it/reading-between-the-lines/
Ha già quasi cinque anni, ma forse non tutti conoscono Reading between the lines, la straordinaria chiesa immersa nella campagna di Borgloon, un paesino del Belgio che conta appena diecimila abitanti.
Il progetto, dello studio Gijs van Vaerenbergh, suggerisce esattamente di “leggere tra le righe” perché è proprio lo spazio tra un elemento costruttivo e l’altro, il vuoto tra le “linee” che compongono il piccolo edificio, a farlo percepire come scomparso in mezzo al verde del paesaggio.
La chiesa, infatti, è realizzata da cento lastre d’acciaio e duemila colonne, composte in modo tale da fare apparire l’edificio sia come un’essenziale chiesa moderna, sia, cambiando il punto di vista, come una visione che si dissolve nell’atmosfera frizzante della campagna.
Pensata come un oggetto d’arte che on può essere rinchiuso in alcun museo, l’architettura rappresenta una parziale realizzazione di Z-Out, il progetto quinquennale ideato da Z33, museo d’arte contemporanea della città di Hasselt.
Da:http://www.archiportale.com/news/2011/10/architettura/reading-between-the-lines-il-paesaggio-attraversa-l-architettura_24318_3.ht
Proposito dell’opera è infatti favorire la riflessione sul crescente abbandono della pletora di piccole chiese presenti nella regione dell’Haspengouw, dovuto al numero sempre più basso di parrocchiani. “Il progetto affronta temi come la scala, la pianta etc…ma al tempo stesso esso trascende la questione strettamente architettonica. Questo edificio non ha una funzione ben definita, la sua peculiarità sta nell’esperienza visiva che offre, potrebbe essere inteso come segno disegnato nello spazio”, spiegano i progettisti.
Pensata come “un oggetto d’arte trasparente”, la struttura, alta 10 metri, vede l’accostamento di 100 sottili lastre e 2mila colonne di acciaio, attraverso cui è possibile scorgere l’ambiente circostante. L’osservatore esterno, in base alla posizione assunta, distingue l’edificio come un volume pieno o come una presenza effimera, parzialmente celata da paesaggio. Chi è all’interno della struttura può invece guardare l’intorno attraverso una serie di tracce orizzontali astratte.
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giovedì 8 marzo 2018
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