giovedì 19 marzo 2020

Papà, il primo amore di ogni bambina e il primo eroe di ogni bambino






Non è difficile diventare padre. Essere un padre: questo è difficile. (Wilhelm Busch)


E' tutto chiuso in questa frase, perchè per essere padre non è abbastanza dare la vita, ma bisogna aiutare questa vita a crescere giorno per giorno, bisogna essere presenti, incitare, insegnare, correggere, proteggere, dare fiducia e sicurezza. 




Essere un buon padre è come farsi la barba. Non importa quanto sei stato bravo a raderti oggi, devi farlo di nuovo domani. (Reed Markham).

Se avrai fatto bene il tuo lavoro, tuo figlio cercherà di essere come te e tua figlia si cercherà un marito proprio come te.
Non è facile, ma niente di ciò per cui vale la pena impegnarsi, lo è.








































Quando Dio creò il papà cominciò disegnando una sagoma piuttosto robusta e alta…
Un angelo che svolazzava sbirciò sul foglio e si fermò incuriosito..
Dio si girò e l’angelo “scoperto” arrossendo gli chiese:
– Cosa stai disegnando?
– Questo è un grande progetto… Rispose Dio.
– Che nome gli hai dato? …Chiese l’angelo…
– L’ho chiamato PAPA’… Rispose Dio continuando a disegnare lo schizzo del papà su un foglio….

– P – A – P – A’…. pronunciò l’angelo
– E a cosa servirebbe un papà?
– Un papà interviene per dare aiuto ai propri figli… saprà incoraggiarli nei momenti difficili…
saprà coccolarli quando si sentono tristi… giocherà con loro quando tornerà dal lavoro…
saprà educarli insegnando cosa è giusto e cosa no… Precisò Dio.
Dio lavorò tutta la notte dando al padre una voce ferma e autorevole,
e disegnò ad uno ad uno ogni lineamento.
L’angelo che si era addormentato accanto a Dio, si svegliò di soprassalto e
girandosi vide Dio che ancora stava disegnando.

– Stai ancora lavorando al progetto del papà? chiese curioso.
– Sì… rispose Dio con voce dolce e calma – Richiede tempo…
L’angelo sbirciò ancora una volta sul foglio e disse:
– Ma non ti sembra troppo grosso questo papà se poi i bambini li hai fatti così piccoli?
Dio abbozzando un sorriso rispose:
– E’ della grandezza giusta per farli sentire protetti… ma anche per incutere quel po’ di timore perchè
non se ne approfittino troppo e lo ascoltino quando insegnerà loro ad essere onesti e rispettosi…

L’angelo proseguì con un’altra domanda:
– Non sono troppo grosse quelle mani?…
– No… rispose Dio continuando il suo disegno… – Sono grandi abbastanza per
poterli prendere tra le braccia e farli sentire al sicuro.
– E quelli sono i suoi occhi? Chiese ancora l’angelo indicandoli sul disegno.
– Esatto… rispose Dio… – Occhi che vedono e si accorgono di tutto pur rimanendo calmi e tolleranti…
L’angelo storse il nasino e aggiunse:
– Non ti sembrano un po’ troppo severi…?
– Guardali meglio…. rispose Dio.

Fu allora che l’angioletto si accorse che gli occhi del papà erano velati di lacrime mentre guardava con orgoglio e tenerezza il suo piccolo bambino….

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