In tutti gli anni che siamo stati in vacanza a Rimini, quando ero bambina, non eravamo mai saliti lassù; si andava sempre in gita a San Marino. Era un rito, una tradizione.
Ieri, invece, eravamo ancora a Rimini per riportare a casa le nostre "ragazze" e faceva questo caldo indemoniato che chiamano Flegetonte. Dovevamo aspettare le ragazze grandi, che erano al cinema, e non ci pareva giusto tenere la piccolina in riva al mare, a soffrire quest'ondata africana. Così siamo saliti in collina e abbiamo scoperto questo gioiello. A mio parere molto più bello di San Marino, che ormai è soltanto una serie di negozi e outlet, dominio dei russi che comprano a tutto spiano per rivendere in patria i prodotti italiani. Probabilmente San Leo è meno sfruttato, meno hollywoodiano, più genuino.
Tirava un'ariettina piacevolissima, così ci siamo attardati tra i monumenti medievali a scoprire le sue bellezze non tanto nascoste e ad ammirare il panorama di tutta la valle del Marecchia, giù fino al mare.
Purtroppo non avevo la macchina fotografica, quindi le immagini sono tutte prese dal web e sinceramente non ne ho trovato nessuna che mi soddisfacesse e rendesse l'idea dei fiori che allietano ogni angolo, della serenità e della tranquillità che si respira nelle viuzze, nè dello splendore del panorama che da lassù si gode.
La città prende il nome dall'eremita San Leo, un dalmata compagno di San Marino. Capitale storica del Montefeltro (l'antico nome di San Leo fino al XII secolo, quando questa denominazione rimase alla diocesi), nel X secolo divenne sede vescovile, fu luogo di passaggio di San Francsco nel 1213 e Dante nel 1306, prigione di Felkice Orsini e di Cagliostro, San Leo ha avuto anche l'onore di essere capitale d'Italia o, meglio, del Regno Italico di Berengario II, il quale fu sconfitto a Pavia nel 961 d.C. da Ottone I di Sassonia e che poi si rifugiò a San Leo, dove resse l'assedio per due anni prima di cedere all'avversario.
Il centro fu dominio dei Medici, conteso con i Della Rovere, fino al passaggio sotto lo stato pontificio nel 1631. (Wikipedia)
Se vi capita di andare da quelle parti, non perdetevelo! Io ci tornerò di sicuro, anche perchè ho visto che nei dintorni c'è ancora parecchio da scoprire.
San Leo è davvero un posto speciale! I lavori di restauro della rocca e di mantenimento di tutte le opere d'arte che il paese contiene sono stati fatti molto bene, nel rispetto della storia, senza lasciar troppo spazio agli interessi legati al turismo di massa. Insomma, è un gioiellino della mia regione!
RispondiEliminaMa...ques'ondata di caldo non è Caronte? Flegetonte non è quella di prima? Vabbè... sempre di fiumi infernali si tratta!
Lilia
mi correggo. Ovviamente Caronte non è un fiume, ma un demonio e per di più con occhi di bragia!
RispondiEliminaLilia