Lo so, quando do' ascolto alla mia curiosità finisco sempre nei guai.
Le scrittrici giardiniere raccontate da Adele Cavalli nel suo libro hanno personalità così complesse e interessanti che mi è davvero difficile presentarle con poche parole e altrettanto difficile diventa selezionare le immagini che le rappresentano sia dal punto di vista fisico, sia per le opere che hanno creato.
Edith Wharton (1862 - 1937) cresciuta tra la ricca classe borghese di New York e lunghi viaggi e soggiorni in Europa, appassionata scrittrice fin dall'infanzia, pubblicò una quarantina di libri in quarant'anni, tra cui L'età dell'Innocenza con cui vinse, prima donna nella storia, nel 1921 il Premio Pulitzer. Dal libro furono tratte diverse versioni cinematografiche, tra cui , la più famosa,quella di Martin Scorsese nel 1993, che ho rivisto recentemente in TV.
Esperta di decorazioni e architettura d'interni, nutrì una grande passione per il giardinaggio, in particolare per i giardini all'italiana, che aveva conosciuto da bambina nei suoi viaggi in Italia.
Insieme all'architetto Ogden Codman jr., realizzò The Mount tra le colline del Berkshire, una casa progettata e costruita in base ai precetti che essa stessa aveva illustrato nel 1897 nel suo libro The Decoration of Houses, circondata da un giardino formale, il tutto improntato a principi di proporzione, armonia,semplicità e sostenibilità.
Dal cuore della casa al giardino e dal giardino al bosco e dal bosco alle colline, dalle rose che si arrampicano sui muri del giardino segreto ai viali di olmi e aceri
Edith vive in questa casa per più di dieci anni, ma poi riprende i suoi viaggi. Trova una casa appena fuori Parigi e ne affitta una seconda in Costa Azzurra , per la bella stagione. Ancora si diverte a inventare spazi, riempire le aiuole di azalee e rododendri, a gustare i profumi e i colori dei suoi giardini.
Scrive"La vita è la cosa più triste che ci sia, quasi quanto la morte, ma ci sono sempre nuovi Paesi da visitare, nuovi libri da leggere e da scrivere; mille piccole meraviglie quotidiane di cui stupirsi e godere."
Più discrete le tracce lasciate da un'altra scrittrice, Marguerite Yourcenar, la prima donna eletta all'Académie Francaise.
Nata a Bruxelles nel 1903 Marguerite Yourcenar, anagramma del suo vero cognome Crayencour,fu educata privatamente dal padre e trascorse l'infanzia nella villa della nonna a Mont Noir, nel nord della Francia.
Trasferitasi successivamente a Nizza, ebbe modo di visitare l'Italia ed in particolare Villa Adriana, dove nasce l'amore per quella che diventerà la sua opera più famosa "Le Memorie di Adriano"pubblicata nel 1951.
Nel 1937 Marguerite conosce l'intellettuale americana Grace Frick, incontro fondamentale non solo per la sua carriera letteraria ma soprattutto per la sua vita privata, dal momento che Grace sarà la sua compagna fino alla morte.
Allo scoppio della seconda guerra mondiale, si trasferisce negli Stati Uniti e ne prende la cittadinanza pur continuando a scrivere in francese.
Dopo la pubblicazione della sua opera più famosa compie lunghi viaggi, specialmente in Oriente, attratta dalle filosofie orientali e dalla cultura giapponese, ma quando la compagna si ammala torna definitivamente negli Stati Uniti, in una piccola casa di legno dipinta di bianco, chiamata Petite-Plaisir, sull'isola di Mount Desert, ai confini del Canada, collegata da un ponte alla costa del Maine.
Qui Marguerite raccoglie le cose che ama , qui ascolta il canto del vento che viene dal mare, qui passeggia nel bosco e ricorda le nuvole azzurre dei giacinti selvatici che coloravano la campagna di Mont Noir.
Qui raccoglie i pensieri e le emozioni che nascono da questo stretto contatto con la natura e scrive un libro dal titolo "Scritto in un giardino".
Muore il 17 dicembre 1987.
Il mare al mattino,
il rumore della sorgente nelle rocce sulle pareti di pietra,
il vento di mare la notte, su un'isola....
Al di là della fama letteraria , della sua partecipazione attiva alla vita politica , sociale e intellettuale del suo tempo, dei suoi legami sentimentali con personaggi altrettanto famosi, di cui si parla nelle sue biografie, Adele Cavalli racconta George Sand, pseudonimo di Amantine Aurore Lucile Dupin, per il suo fortissimo legame con la natura, nato nella dolce e rigogliosa terra del Berry, nella casa di Nohant, circondata da foreste e prati immensi , una casa che sarà punto di riferimento per una vita intera.
Fin da bambina ama perdersi nella solitudine e nel silenzio della campagna, là dove la fantasia la libera da ogni legame e le consente di essere "nuvola,uccello, acqua corrente,orizzonte..."
A Nohant raccoglie pietre, foglie, fiori che cataloga accuratamente nei suoi erbari. Sposata giovanissima, a 27 anni si separa dal marito e si trasferisce a Parigi con i due figli, ma porterà sempre nel cuore la terra della sua infanzia e alla fine ci ritornerà per occuparsi di ciò che ama più di ogni altra cosa, il giardino, la musica ,il teatro.
Davvero inconsueta la personalità di questa donna libera e aperta, legata al passato e nello stesso tempo moderna.
Allevata dalla nonna a Nohant, Amantine scrive nello stesso luogo per i suoi nipotini "Contes d'un grand-mère",perchè imparino a guardare le meraviglie della natura.
Ecco un altro libro da mettere nel mio elenco, come potrei perdermi quel racconto che svela "Ce que disent le fleurs" ?
Continua...
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