La giornata di ieri è stata piuttosto pesante: tanti kilometri per vedere, in fondo, solo un paio di cose... Un po' mi sento in colpa perchè non guardo mai lo stradario nuovo che ha comprato Giorgio e che non mi dà una bella visione d'insieme, tanto è dettagliato. Così guardo il quarantenne, che non riporta le nuove superstrade e indico al guidatore strade di campagna, più lunghe....ma insomma, mi passa presto perchè tanto qui non c'è in giro neanche un cane, quindi il pochissimo traffico è molto scorrevole.
La costa sud, comunque, è molto meno bella di quella nord!
Oggi vogliamo fare qualcosa di breve perchè domani si riparte, ci sarà molta strada da fare e anche le valigie ci aspettano!
La meta è la foresta di Paimpont, a Broceliande, nei luoghi del mago Merlino.
In mezzo a questi campi c'è una foresta, di alberi sottili. Qui i Bretoni ambientano i racconti dei cavalieri della tavola rotonda, contendendoli agli inglesi, che ne reclamano la "proprietà".
A noi poco importa chi abbia ragione; quello che ci affascina sono le leggende, che di storico hanno poco o nulla. Artù era un cavaliere medievale oppure uno degli ultimi romani che difendeva l'impero? Ma poi, Artù sarà vissuto davvero? Comunque nei libri, i contatti fra Bretagna e Cornovaglia sono frequentissimi, quindi è naturale che tutti abbiano ragione e che gli eroi delle avventure abbiano agito sia qui che là.
Ci inoltriamo nella valle senza ritorno, dove gli amanti infedeli rimarranno per sempre imprigionati, a causa di un sortilegio di Morgana, che aveva scoperto il proprio amante fedifrago con un'altra donna.
Vediamo l'albero d'oro:
ricoperto del metallo prezioso per ricordare un incendio che distrusse gran parte della foresta e quindi per renderlo eterno.
E' circondato da punte aguzze...si vede che qualcuno ha cercato di grattarlo via quell'oro!
Ecco la tomba di Merlino, che qui visse l'amore con Viviana, che gli rubò l'arte magica, fino ad imprigionarlo in una bolla d'aria per occupare il suo posto al fianco di Artù:
alla quale non abbiamo bevuto, per non tornare bambine e perdere gli amici del clan!
Il castello di Comper, davanti al lago che nasconde il castello di cristallo che Merlino ha costruito per Viviana:
ancora immersi nell'atmosfera medievale, andiamo nel paese per rifocillarci : c'è del pollo!!!!!
Un'occhiata all'abbazia, trasformata in municipio e poi, via!
verso il castello di Josselin, che l'altra volta mi era piaciuto così tanto....questa volta, molto meno. C'è tutta un'altra atmosfera....poca gente in giro e quasi un'aria di abbandono. Il bellissimo negozio di schemi a punto croce che aspettavo di saccheggiare....chiuso!!
Ecco un po' di foto: qualcuna di quest'anno e qualcuna del 2007:
Non ci fermiamo molto...torniamo verso casa, facendo una puntatina a Jugon le lacs:
un altro paesino ricco di storia e di.....ORTENSIE!!
E' ora di rientrare, domani si parte, ormai abbiamo voglia di casa. Anche quando ti piace tutto e ti diverti, chissà perchè, dopo qualche giorno il richiamo di casa tua si fa sentire.... L'idea era di fermarci ancora a metà strada, visitare qualcosa d'altro e rientrare domenica, ma "sento" che non sarà così: Giorgio guiderà ininterrottamente per tutti i 1300 km. che ci separano da Bergamo .
E così succede senza che nessuno protesti.
Questa vacanza è stata molto bella, abbiamo percorso circa 3.000 kilometri, visitato un paese molto piacevole e rilassante. Il mare lo circonda da tre lati, come l'Italia, ma è molto più vasto.
Inaspettatamente, la vita di mare non è la principale per i bretoni. Nonostante la sua presenza sia sempre evidente, con i richiami a pirati e corsari o anche semplicemente con la richiesta di una benedizione delle barche da pesca in una chiesetta spoglia
la vita contadina è preponderante. Si percorrono kilometri e kilometri in mezzo a campi coltivati e le mucche pascolano anche in riva al mare:
I paesini sono di solito molto piccoli, con case modeste, ma curatissime. Su cento case ce ne sarà forse una, che non è circondata dai fiori. L'amore per il proprio nido e per il proprio paese è evidente. La Bretagna si sente un paese a parte dalla Francia e i bretoni ci tengono moltissimo alla loro individualità.
Non abbiamo visto tutto....bisognerà tornare...i paesini medievali e i castelli che sono rimasti fuori dai nostri giri ci aspettano.Ci sono molte isole che abbiamo trascurato. Oltretutto abbiamo scoperto che fare vacanza affittando una gite, invece che andando all'albergo, non solo è più comodo e piacevole, ma anche molto più economico! In nove giorni, tenenedo conto che il costo della benzina è quello preponderante, abbiamo speso meno di ottocento euro a testa. Non è incredibile?
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