La stampa ha subito una diffusione di massa in epoche recenti, solo a partire dal XIX secolo. Prima di allora i libri non erano facilmente reperibili ne a buon mercato, poiché bisognava copiare accuratamente a mano ogni lettera, con migliaia di ore di lavoro qualificato. Le prime biblioteche pubblicherisalgono all’età greca e romana per poi divenire importanti istituzioni religiose all’interno dei monasteri di epoca medievale. Quando le biblioteche cominciarono ad aprire al pubblico, nel tardo Medioevo e nel Rinascimento, era necessario custodire i libri, scarsi e preziosi, assicurandoli contro eventuali furti. La soluzione che si trovò fu quella di incatenare i libri agli scaffali, non solo per assicurare la sicurezza, ma per permettere anche al pubblico di leggere.
Le catene venivano montate all’angolo o la copertura dei libri, per permettere ai lettori di prendere i libri dagli scaffali per essere letti, senza essere rimossi dalla libreria stessa. Solamente il bibliotecario possedeva la chiave per poter aprire la catena. Con l’introduzione della stampa, le copie divennero più facilmente disponibili e il valore dei libri scese significativamente. Per cui entro la fine dell‘800, i libri incatenati si estinsero. Al giorno d’oggi, in Europa vi sono poche biblioteche nelle quali rimangono rari esemplari di questi particolari volumi, per il puro gusto della conservazione.
La più grande biblioteca rimanente di libri incatenati totalmente intatti è la Biblioteca Cattedrale di Hereford a Hereford, in Inghilterra. Fu fondata nel 1611, e contiene principalmente vecchi manoscritti incatenati, contenente preziose illustrazioni in oro e colore. Gli esemplari più pregiati sono una copia unica dell’antico Antifonario Hereford (un libro di musica per cori liturgici) del 1200, e i Vangeli Hereford, scritti in anglosassone e risalenti intorno al 780 dC. Un altro tesoro degno di nota è il reliquiario di quercia, proveniente da una famiglia cattolica romana. Il reliquario è ricoperto da lastre di rame e porcellana di Limoges raffigurante l’assassinio e la sepoltura di San Tommaso di Canterbury
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La Biblioteca Malatestiana di Cesena è una biblioteca monastica di particolare importanza storica. Fondata alla metà del XV secolo, detiene due primati assoluti: è stata la prima biblioteca civica d'Italia e d'Europa; è l'unico esempio di biblioteca monastica umanistica giunta fino a noi perfettamente conservata nell'edificio, negli arredi e nella dotazione libraria.
L'UNESCO ha riconosciuto l'importanza culturale della Malatestiana inserendola, prima in Italia, nel Registro della memoria del Mondo. Il 19 settembre 2008, Poste italiane ha emesso un francobollo dedicato alla biblioteca, sulla serie tematica "Il patrimonio artistico e culturale italiano".
Oggi vi sono conservati quasi 250 000 volumi, di cui 287 incunaboli, circa 4 000 cinquecentine, 1 753 manoscritti che spaziano fra il XIV e il XIX secolo e oltre 17 000 lettere e autografi; mentre nella sezione moderna della biblioteca sono presenti oltre centomila volumi.
E oggi? In alcuni comuni è nata un'iniziativa un po' diversa dal bookcrossing. Alcuni libri vengono incatenati alle panchine nei parchi e nelle piazze per invogliare i passanti a fermarsi a leggere. Forse si spera che qualcuno resti incatenato alla panchina fino che non ha finito il libro? Tutto va bene per avvicinare la gente alla lettura che, è noto, apre la mente!
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