Con questo nome , silk ribbon (nastro di seta), viene indicata una tecnica di ricamo molto creativa che comporta l'impiego di nastri colorati al posto dei normali filati.
Io l'ho scoperta molti anni fa quando, entrando in una merceria per acquistare fili da ricamo, ho visto in esposizione un sampler con il tema classico dell'alfabeto accompagnato da minuscole roselline in rilievo. Subito ho voluto sperimentare questa tecnica per me nuova e devo dire che il risultato mi ha pienamente soddisfatto.
La storia del silk ribbon viene da molto lontano.
Fin dall'antichità le ragazze amavano intrecciare nei capelli nastri colorati di materiali diversi, ma all'inizio del XIV secolo si cominciarono ad usare nastri di seta. In Francia, e in particolare nella zona di Lione, si sviluppò progressivamente una fiorente industria tessile della seta, sotto la guida di esperti tessitori italiani.
Nel XVIII la richiesta di nastri di seta salì alle stelle. Il re di Francia usava abbellire con i nastri perfino le sue scarpe.Gli abiti delle dame diventavano sempre più ricchi e sfarzosi e fu proprio in questo periodo che nacque la tecnica del ricamo con i nastrini.Le ricche signore amavano abbellire i loro abiti con piccole roselline e foglioline.
Dalla Francia questo tipo di ricamo si trasferì alla corte d'Inghilterra e da lì a tutte le colonie. Insieme ai viaggiatori del vecchio mondo giunse anche nelle Americhe dove in poco tempo diventò assai diffuso.Pare che nel 1700 alcuni cecoslovacchi emigrarono in Pennsylvania e in Georgia e che la regola della loro comunità prevedesse che ogni membro si mantenesse col proprio lavoro. Le donne potevano farlo grazie alla particolare abilità nel ricamo.Fu un successo.Gli abiti da sposa dei laboratori e della Scuola delle Sorelle di Betlemme divennero famosi e ricercatissimi.Le ricamatrici americane divennero così apprezzate che una di esse fu chiamata alla corte della regina Vittoria d'Inghilterra per ricamare i suoi abiti.
Il picco della popolarità di questo tipo di ricamo arrivò negli anni '70 del XIX secolo, con il riconoscimento ufficiale, tributato a quest'arte dalla rivista "Ladies Guide to Needlework". In quegli anni i ricami silk ribbon si ritrovavano non solo sugli abiti, ma anche su ombrelli, lampade.coperte, cappelli.
La moda del silk ribbon è andata progressivamente scomparendo verso la metà del XX secolo, ma gli amanti del ricamo non l'hanno mai del tutto dimenticata.
Fin dall'antichità le ragazze amavano intrecciare nei capelli nastri colorati di materiali diversi, ma all'inizio del XIV secolo si cominciarono ad usare nastri di seta. In Francia, e in particolare nella zona di Lione, si sviluppò progressivamente una fiorente industria tessile della seta, sotto la guida di esperti tessitori italiani.
Nel XVIII la richiesta di nastri di seta salì alle stelle. Il re di Francia usava abbellire con i nastri perfino le sue scarpe.Gli abiti delle dame diventavano sempre più ricchi e sfarzosi e fu proprio in questo periodo che nacque la tecnica del ricamo con i nastrini.Le ricche signore amavano abbellire i loro abiti con piccole roselline e foglioline.
Dalla Francia questo tipo di ricamo si trasferì alla corte d'Inghilterra e da lì a tutte le colonie. Insieme ai viaggiatori del vecchio mondo giunse anche nelle Americhe dove in poco tempo diventò assai diffuso.Pare che nel 1700 alcuni cecoslovacchi emigrarono in Pennsylvania e in Georgia e che la regola della loro comunità prevedesse che ogni membro si mantenesse col proprio lavoro. Le donne potevano farlo grazie alla particolare abilità nel ricamo.Fu un successo.Gli abiti da sposa dei laboratori e della Scuola delle Sorelle di Betlemme divennero famosi e ricercatissimi.Le ricamatrici americane divennero così apprezzate che una di esse fu chiamata alla corte della regina Vittoria d'Inghilterra per ricamare i suoi abiti.
Il picco della popolarità di questo tipo di ricamo arrivò negli anni '70 del XIX secolo, con il riconoscimento ufficiale, tributato a quest'arte dalla rivista "Ladies Guide to Needlework". In quegli anni i ricami silk ribbon si ritrovavano non solo sugli abiti, ma anche su ombrelli, lampade.coperte, cappelli.
La moda del silk ribbon è andata progressivamente scomparendo verso la metà del XX secolo, ma gli amanti del ricamo non l'hanno mai del tutto dimenticata.
Questi piccoli fiori di colori diversi sono di grande effetto soprattutto abbinati a monogrammi o a oggetti come sacchettini di tela per aromi e lavanda, cuscinetti puntaspilli,cornici, ecc.
Cara Mianna
RispondiEliminaavrei gradito che tu mi avessi chiesto il permesso di pubblicare le foto di tanti miei lavori o che almeno li avessi linkati al mio blog, precisando che le foto dei lavori pubblicati non erano tuoi.
Per correttezza poi vorrei sottolineare che la prima M, quella che apre la carrellata non è a Silk Ribbon, ma è ricamo classico con Mouliné e non nastri di seta.
Avrei preferito scriverti queste cose privatamente, ma non ho trovato la tua mail.
Ti autorizzo a cancellare questo commento,ma ti chiedo anche di correggere il Post, dando a "Cesare quel che è di Cesare", come è buona regola tra noi Blogghine.
Se vuoi puoi contattarmi. ti preciserò qualei e quante sono le foto d miei lavori, e di quelle dei lavori fatti con i miei Sal.
La mail la troverai facilmente sul mio Blog.
Un abbraccio
lella
Ti rispondo io, per ora, perché Mianna ha qualche problema col pc in questi giorni e quindi ti risponderà appena potrà. Ci scusiamo di aver usato materiale tuo: l'abbiamo trovato in internet sotto la voce "silk ribbon- immagini" e non sapevamo che fosse opera tua. Pensavamo che quello che circola indisturbato, fosse utilizzabile. Mianna non ha mai detto che i lavori fossero suoi, tranne il primo fotografato. Comunque se avrai la gentilezza di segnalarci quali sono i tuoi lavori, faremo in post di esplicazione. Non cancelleremo il tuo commento perché non c'è nulla di offensivo o di volgare nello spiegarsi gentilmente come tu hai fatto e quindi non c'è ragione di nasconderlo. Ci scusiamo ancora e...a presto, sperando che tu continui a seguirci.
EliminaGrazie Dindi
RispondiEliminasono contenta che non vi siate offese, infatti io non volevo essere offensiva. Capita all'inizio della gestione di un Blog di non sapersi muovere bene e di commettere errori senza volerlo.
Se mi date una mail, o mi scrivete vi risponderò con tutti i dettagli che vi saranno utili per sistemate il Post.
Buona giornata e a presto
lella
Cara Lella, per offenderci ci vuole l'insulto gratuito, non certo una franca spiegazione!! Mianna tace ancora, ma spero che il suo problema pc si sistemi presto. Intanto ti do la mia mail: adelegelfi@gmail.com anche perché voglio raccontarti una cosa riguardo la prima M. Non ho ancora potuto andare a vedere il tuo blog, che non conoscevo, perché la sera, ahinè, ho sonno presto! Ma oggi ci vado e sono sicura che diventerò una tua follower. Ciao per adesso e...alla pricacy della mail!
Eliminapotevi scrivermi privatamente! avrei risposto in automatico.
EliminaOrmai è andata.
Ho inviato a te due mail, spero siano arrivate.
Sono a vostra completa disposizione per ulteriori dubbi, oltre al piacere di leggere volentieri due nuove amiche.
un abbraccio
lella
Eccomi qua. Solo ora ho visto l'intenso scambio di corrispondenza tra Lella e Dindi e ovviamente voglio esprimere il mio pensiero, visto che ho la responsabilità della pubblicazione del post.Innanzi tutto, come ha già detto Dindi,non avrebbe senso da parte mia offendermi per un appunto, una precisazione più che legittima. D'altra parte spero che lo stesso atteggiamento possa essere tenuto nei confronti della mia buonafede. Lo spirito con cui Dindi ed io stiamo portando avanti il nostro blog da più di un anno è quello di condividere le cose che ci piacciono con altre persone che possono avere la nostra stessa lunghezza d'onda.Sapessi Lella come è bello ricevere mail di ringraziamento da parte di persone, più o meno coetanee, che da anni stanno cercando immagini o notizie che trovano sul nostro blog!quindi non vantiamo diritti su cose altrui, ne tanto meno operiamo a fini di lucro, come chiaramente indicato nel disclaimer del blog. Certo la rete offre una quantità enorme di informazioni ed immagini senza indicazione della fonte ed è quindi possibile che passino di mano in mano perdendo la loro identità.E' quello che è successo nel caso di questo post.Devo dire francamente che fra tutte le immagini che la rete propone in sequenza,molte non erano di mio gusto, e se quelle che ho scelto sono tue, significa che abbiamo gli stessi gusti, non trovi?
RispondiEliminaDopo tutto questo sproloquio, concludo chiedendoti scusa se del tutto involontariamente di ho irritato e aspetto che mi indichi le precisazioni da fare in merito ai contenuti del post. Mianna
Ciao Mianna
Eliminanon mi ero e non sono irritata, del resto il mio tono era pacato, come ha sottolineato Dindi.
Inoltre mi fa tantissimo piacere che abbiamo gli stessi gusti e sono sicura che diventeremo amiche, tanto è vero che mi sono aggiunta ai tuoi Membri.
Ho già inviato due mail a Dindi che credo te le girerà. Io non posso farlo perchè non ho la tua mail.
Un abbraccio
lella