Eppure credo che fosse una cosa simpatica, se non si esagerava. Un po' come il nonnismo nel servizio militare. Ricordo che quando Giorgio era ufficiale a Verona, alla Nato, i nonni aiutavano i pivelli ad ambientarsi ed erano preziosi per loro, ma so anche che altrove il nonnismo si è trasformato in cattiveria inutile ed ignorante, fino ad arrivare all'omicidio.
Così all'università: i vecchi tormentavano i nuovi arrivati e la cosa poteva essere divertente, se non si travalicavano i limiti posti dal buon senso. Come per ogni cosa. in medium stat virtus!
Da wikipedia:
La goliardia è il tradizionale spirito che anima le comunità di studenti, soprattutto in ambito universitario, in cui alla necessità dello studio si accompagnano il gusto della trasgressione, la ricerca dell'ironia, il piacere della compagnia e dell'avventura.
I tratti connotativi del fenomeno sono comuni a più gruppi italiani, ma sono anche simili ad altre organizzazioni europee e statunitensi.
La goliardia ha progressivamente perso le sue caratteristiche iniziali e oggi «...gli antichi ed autentici goliardi sopravvivono soltanto come importante elemento per la ricostruzione storica e letteraria del passato medievale.'»
Qui si tratta dell'argomento fin dall'origine della goliardia medievale: http://sitogratis.wedesa.com/goliardia-istituzionale/codici/4b-de-goliardis.html
Copio una parte:
DE GOLIARDIS
Goliardo è lo studente universitario che decide liberamente di seguire i sacri principi degli
“Scholari” che nel XII –XIII in qualità di “Clerici vagantes”si organizzarono nella
“Familia Golia” per seguire gli insegnamenti di Pietro Abelardo (1079-1142)
“Familia Golia” per seguire gli insegnamenti di Pietro Abelardo (1079-1142)
- I Goliardi sono legati tra loro dal sacro vincolo di fratellanza “Fratelli nostra Santa ed Immortale Goliardia”-“Goliae Abelardi frates”.
- I Goliardi inoltre fanno loro la definizione di Goliardia stabilita dai Principes Italicae Goliardiae a Venezia nel 1946.( 1-1-1 De Goliardiae).Che aggiorna e mette equilibrio il passato col presente.
La definizione è la sintesi di quanto troviamo nella prefazione della rivista del 1877 “I Nuovi Goliardi”.
- Clericus (dotto)-Scholasticus (Studente)-Depositum fidei- Membri della Chiesa.
- Clerici Vagantes sono i Clerici laici che per aumentare il loro sapere viaggiavano per l’Europa per seguire le lezioni dei Maestri nei sec.XII° e XIII.°
- I “Clerici vagantes” per mantenersi nei loro viaggi diventavano Giullari-Poeti-Insegnanti ed altro..
- I Clerici vagantes erano soliti riunirsi in gruppi per aiutarsi a vicenda-Nasce lo spirito di fratellanza.
- Le Organizzazioni dei “Clerici vagantes” imitavono il mondo classico ed il mondo medievale. I loro membri prendevano il nome di Principi Duchi Cardinali Cavalieri etc.
I loro idoli Il Dado Bacco e Venere.(In seguito Bacco Tabacco e Venere).I loro strumenti la Satira-la Libertà –la Tradizione-l’Allegria
I Clerici-Vagantes-Goliardi sono distinti secondo la Tradizione in:
MATRICOLE Minus quam ..Merda- Sono gli studenti che si immatricolano al primo anno dell’Università..
Per essere accettate devono prima subire un “Processo” da parte degli anziani per esaminare se hanno speranza di iniziare la vita della goliardia.
Dopo aver placato(per le risposte errate alle domande a loro rivolte per valutarne la maturità) le ire degli anziani con offerte di beveraggi,sigarette,pranzi ed in segno di obbedienza ed indegnità effettuare la “Debragatio” viene loro imposto il “Beretto Goliardico”(4-1-1 De Berrettaculum) e rilasciato un “Papiro Matricolare” (12-1-1-De Papiri Matricolarum) che gli consente l’accesso alla collettività dei Goliardi..
Dopo aver placato(per le risposte errate alle domande a loro rivolte per valutarne la maturità) le ire degli anziani con offerte di beveraggi,sigarette,pranzi ed in segno di obbedienza ed indegnità effettuare la “Debragatio” viene loro imposto il “Beretto Goliardico”(4-1-1 De Berrettaculum) e rilasciato un “Papiro Matricolare” (12-1-1-De Papiri Matricolarum) che gli consente l’accesso alla collettività dei Goliardi..
FAGIOLI “ Insulsi famelici (in quanto desiderosi di rivalsa) sed tollerati Phaseoli “sono gli studenti che sono iscritti al secondo anno-Due Bolli.
ANZIANI Venerabiles Ac excelsi Anctiani- Gloriose Colonne-
LAUREANDI- Divini et Plaecari Laureandi.
FUORI CORSO Siderei Extracursus
GRAN MAESTRO di un Ordine Goliardico.(La sua “Potestas” deriva da uno statuto di un Ordine Goliardico frutto di una tradizione dell’Università cittadina)
MEMBRO di un Ordine Goliardico (Potestas-Secondo Statuto)
ALTA CARICA di un Ordine Goliardico(Potestas -Secondo Statuto
INSIGNITO DI ONORIFICENZA GOLIARDICA (Secondo Statuto di un Ordine Goliardico- E’possibile insignire anche un non goliardo -E’ un titolo che una volta dato non si potrà mai togliere per nessun motivo.
DETENTORE DI UNA CARICA GOLIARDIACA A CARATTERE NAZIONALE
Consigliere del C.S.G.I Consiglio Superiore Goliardia Italiana (8-1-1).- Magistrato T.G.N. Tribunale Goliardico Nazionale (9-1-1 De Iustitia).
PRINCIPES ITALICAE GOLIARDIAE- Principi Istituzionali della Goliardia Italiana-Prinx.(7-1-1 De Principes)
ANTIQUI –Gruppo di goliardi collegati alla vita Universitaria attraverso la professione che si riuniscono per rievocare la loro gioventù goliardica.
Non sono costituiti in Ordine Goliardico ma rimangono membri del loro Ordine d’Origine
CHIARISSIMI PROFESSOR
MAGNIFICO RETTORE.
1947
Matricola che entri sperduta e timida nell'androne dell'Università guardandoti attorno con affanno come un ladro, trattenendo il respiro se qualcuno ti si avvicina, non aver paura ...
Non tremare se qualche «matricolatore» ti domanderà il fatidico foglio. Non guardarlo male e soprattutto non guardarlo in faccia. Non curarti se è alto o basso, se ha i baffi o no, se ti è simpatico o antipatico .... egli non è una persona, è un simbolo, è una figura astratta dalle apparenze umane, è una figura eterna che è sempre stata e che sempre sarà.
Egli è il vigile custode di un mito che ha qualchecosa di ascetico, di mistico, di ideale.
L'entrata all'Università è un rito, un rito simile all’investitura degli antichi cavalieri, è l'ingresso in una setta di privilegiati e la matricola è l'incruento battesimo.
E' lo spogliarsi di una misera veste, per rivestirne una di migliore, di meravigliosa, è la catarsi e, come ogni catarsi, deve avvenire col passaggio attraverso il fuoco di un sacrificio. E' una cerimonia e il matricolatore ne è il ministro.
Rispettalo. Tu ricevi da lui come una benedizione che ti permetterà di appartenere ad una grande famiglia e di entrare nel suo seno a fronte alta: come alla cresima tu sei confermato un soldato, solo con il crisma della matricola ti sentirai degno di un qualchecosa di cui forse subito non ti accorgerai, ma i cui meravigliosi effetti tu comincerai a percepire appena respirerai con lo stesso ritmo di tutti i tuoi compagni, godrai di tutte le loro gioie e soffrirai di tutti i loro dolori.
Ognuno di noi è passato attraverso quella prova che non è una umiliazione, ma una elevazione, una confessione di umiltà di povertà per diventare grandi e ricchi.
Non guardare male il matricolatore e soprattutto non guardarlo in faccia. Non curarti se è alto o basso, se ha i baffi o no, se ti è antipatico o simpatico.
Egli è un apostolo.
Romanticus
Da: “18 CAFOSCARINO” Venezia l947.
I SETTE SACRAMENTI DEL GOLIARDO.
Su questo sito si trovano anche tutte le "leggi" della goliardia in latino ( maccheronico?) e le denominazioni delle varie cariche all'interno dell'organizzazione.
La feluca universitaria è un copricapo adottato dalle organizzazioni goliardiche nelle università italiane. Come nasce? Così:
Il 29 maggio 1848, durante la Prima guerra d'Indipendenza, in occasione della battaglia di Curtatone e Montanara, un battaglione universitario di "felucati" (con la punta del copricapo provvidamente tagliata, per poter meglio prendere la mira con il fucile), attestati in una postazione di scarsa rilevanza strategica e soverchiati nel numero, riuscirono a fermare gli austriaci per una giornata, dando tempo all'esercito sabaudo di organizzare la controffensiva di Goito. Nel tempo questa impresa è divenuta il simbolo delle associazioni studentesche universitarie.
Ogni facoltà universitaria ha il suo colore:
Dal Codice Morandini del 46, ecco le regole riguardanti la feluca :
Possono portare il Beretto Goliardico solo gli studenti universitari.
Personalità ad honorem solo se insigniti da un Capo Ordine o da un Gruppo di Antiqui di emanazione di un Ordine.
Berretto, berrettaculum tu es sacer in saecula saeculorum!
E per quanto riguarda i fregi, queste le regole:
Matricole Berretto completamente nudo e aperto, con il simbolo della Città Universitaria. In alcune Università è tollerato il cordone (sottogola).
FAGIOLI: Qualsiasi cosa che non penda. e cucito ai lati. La Tradizione ne limita gli oggetti al numero di sette.
ANZIANI: Nessuna restrizione.
LAUREANDI: Sono coloro che hanno tanti Bolli quanti sono gli anni della loro facoltà. Frangia dorata a destra.
FUORI CORSO: Penne di airone o di struzzo TAPPO sul cordone solo se “stappato” ad un esame. Il controllo dei Fregi è “Imperium” dei maggior Bolli. Il Maggior Bolli può sequestrare il Fregio non consentito. Il Minor Bolli può riavere i Fregi sequestrati dietro esborso di sigarette (quantità da stabilirsi tra le parti ).
UCCELLAGIONE (sottrazione) del Berretto Goliardico Solo con destrezza. Quando è dimenticato, dimostrando la non maturità del proprietario. Il riscatto deve essere modesto. L’Uccellato deve essere redarguito ed istruito - E’ buona norma in segno di fratellanza goliardica invitare l’uccellato ad una prossima manifestazione. L’Uccellagione del Berrettaculum deve essere solo didattica. Durante manifestazioni Goliardiche o Cene né è vietata la pratica.(Dichiarandone l’immunità)...
Il Berrettaculum è sacro ad ogni goliardo. Il Berrettaculum è la bandiera della goliardia Il Berrettaculum rappresenta la fede dei fratelli della “ Famiglia Golia” seguaci di Abelado. Il Berrettaculum deve essere rispettato dal goliardo. Il Berrettaculum si deve impugnare con la punta rivolta all’insù stando in piedi, quando si canta il Gaudeamus Igitur. Il Berrettaculum deve essere tenuto in testa quando si canta l’inno nazionale goliardico italiano “Di Canti di Gioia” stando in piedi con la mano destra sul cuore. Uguale comportamento per gli Inni degli stati Europei. Il Berrettacum non si deve togliere quando si saluta, basta portare la mano alla punta. Nota:Portare la mano alla punta per salutare è un usanza del Cavaliere Medievale che salutava facendosi riconoscere sollevando la “visiera” dell’elmo. Il Berrettaculum non si toglie in chiesa e nella cerimonie ufficiali. Il Berrettaculun durante i pranzi le cene ed i balli viene lasciato penzolare sulle spalle. Durante il “coito” è consigliabile posarlo sul comodino. Solo agli studenti Pisani è consentito tagliare la punta del Berrettaculum.
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