Quante volte, prima di intraprendere un viaggio, o anche solo di organizzare una gita dietro l'angolo, ci siamo preoccupati di controllare che tempo farà?
Oggi possiamo sapere con estrema facilità se sta piovendo o se splende il sole in località più o meno lontane da noi e non solo in tempo reale, ma anche in proiezione e con minimi margini d'errore.
Al contrario , molto probabilmente, non ci siamo mai chiesti quando e chi ha "inventato" le previsioni del tempo.
Ho trovato la risposta su un vecchio numero di Focus Storia, presente anche on line, per chi fosse interessato ai dettagli.
Robert FitzRoy , che vedete nel ritratto, era un vice-ammiraglio della Marina inglese molto determinato, ma - ahimè - anche poco fortunato e capirete perché.
Nato nel 1805 nel Suffolk, discendeva da una delle più nobili casate d'Inghilterra; FitzRoy in lingua normanna significa infatti figlio di re, anche se le circostanze che avevano motivato l'attribuzione di questo cognome al capostipite della famiglia non erano proprio regali...
Entrato molto giovane in Marina, tra il 1831e il 1835 comandò il brigantino Beagle per la raccolta di rilievi idrografici intorno al mondo e nell'occasione ebbe a bordo lo scienziato Charles Darwin. I due divennero amici , ma anni dopo, quando il naturalista pubblicò "L'origine della specie", l'amicizia tra i due, da tempo incrinata, si sarebbe rotta definitivamente, visto che Fitzroy era per l'interpretazione letterale della Bibbia.
Tornato dal suo viaggio e dopo averne pubblicate le memorie, FitzRoy fu eletto nel 1843 alla Camera dei Comuni con i Conservatori ed ottenne la nomina a governatore della Nuova Zelanda. Purtroppo dopo solo due anni fu destituito, perché ritenuto incapace di gestire le controversie tra indigeni e coloni.
FitzRoy non si lasciò abbattere e tornò ad occuparsi di mare e della sua sicurezza. In quegli anni il trasporto su nave era in continuo aumento e la velocità di navigazione era un fattore essenziale dal punto di vista commerciale; purtroppo però lungo le coste o in mare aperto, tempeste impreviste ostacolavano le imbarcazioni o le distruggevano, con conseguenti danni gravissimi anche in termini di vite umane.
Pur dovendo contare su scarse risorse economiche e magri guadagni per un uomo della sua condizione sociale, FitzRoy non si tirò indietro. La prima cosa da fare era fornire ad ogni capitano gli strumenti adatti per rilevare il tempo incontrato durante la navigazione, per stendere una prima mappa di riferimento.
Non essendoci ancora la radio, le informazioni arrivavano a FitzRoy con grande ritardo, tuttavia lui le annotava con diligenza , rilevando che le perturbazioni, pur diverse nel luogo e nel tempo, avevano elementi comuni, ad esempio, tendevano tutte a spostarsi da ovest verso est. Notò anche che con l'avvicinarsi della tempesta la pressione atmosferica e il vento variavano in modo uguale.
L'ammiraglio fece costruire e collocare gratuitamente nei villaggi di pescatori lungo la costa un gran numero di barometri, in modo da poter avvertire i capitani delle navi al largo della necessità di mettersi al riparo in caso di variazioni sensibili della pressione atmosferica, ancora una volta osteggiato dai suoi superiori.
Quando però nell'ottobre del 1859 il Royal Charter, un clipper di 72 metri, affondò a causa di una violenta tempesta, portandosi dietro centinaia di vite umane, fu evidente che le precauzioni suggerite da FitzRoy avrebbero potuto evitare il disastro e dovevano finalmente essere ascoltate. Così furono installate 13 stazioni metereologiche lungo le coste della Gran Bretagna in grado di lanciare avvisi di tempesta tramite il telegrafo ai comandanti delle navi in navigazione.
Ovviamente ci volle del tempo perché il progetto potesse funzionare al meglio (del resto anche oggi le previsioni del tempo non sono sempre perfette...) e il povero FizRoy continuò ad essere osteggiato dagli armatori per l'eccesso di cautela che portava le navi a sostare anche quando non era strettamente necessario.
Una domenica mattina del 1865, l'Ammiraglio, deluso e depresso, si chiuse in bagno e si tagliò la gola con un rasoio.
Aveva 60 anni .
Qualche anno dopo , nel 1877, l'esploratore argentino Perito Moreno, diede il nome di FitzRoy a questa montagna in Patagonia, dove si incontrano Cile e Brasile. Chissà se l' Ammiraglio avrà apprezzato questo gesto ...
Ho trovato la risposta su un vecchio numero di Focus Storia, presente anche on line, per chi fosse interessato ai dettagli.
Robert FitzRoy , che vedete nel ritratto, era un vice-ammiraglio della Marina inglese molto determinato, ma - ahimè - anche poco fortunato e capirete perché.
Nato nel 1805 nel Suffolk, discendeva da una delle più nobili casate d'Inghilterra; FitzRoy in lingua normanna significa infatti figlio di re, anche se le circostanze che avevano motivato l'attribuzione di questo cognome al capostipite della famiglia non erano proprio regali...
Entrato molto giovane in Marina, tra il 1831e il 1835 comandò il brigantino Beagle per la raccolta di rilievi idrografici intorno al mondo e nell'occasione ebbe a bordo lo scienziato Charles Darwin. I due divennero amici , ma anni dopo, quando il naturalista pubblicò "L'origine della specie", l'amicizia tra i due, da tempo incrinata, si sarebbe rotta definitivamente, visto che Fitzroy era per l'interpretazione letterale della Bibbia.
Tornato dal suo viaggio e dopo averne pubblicate le memorie, FitzRoy fu eletto nel 1843 alla Camera dei Comuni con i Conservatori ed ottenne la nomina a governatore della Nuova Zelanda. Purtroppo dopo solo due anni fu destituito, perché ritenuto incapace di gestire le controversie tra indigeni e coloni.
FitzRoy non si lasciò abbattere e tornò ad occuparsi di mare e della sua sicurezza. In quegli anni il trasporto su nave era in continuo aumento e la velocità di navigazione era un fattore essenziale dal punto di vista commerciale; purtroppo però lungo le coste o in mare aperto, tempeste impreviste ostacolavano le imbarcazioni o le distruggevano, con conseguenti danni gravissimi anche in termini di vite umane.
Pur dovendo contare su scarse risorse economiche e magri guadagni per un uomo della sua condizione sociale, FitzRoy non si tirò indietro. La prima cosa da fare era fornire ad ogni capitano gli strumenti adatti per rilevare il tempo incontrato durante la navigazione, per stendere una prima mappa di riferimento.
Non essendoci ancora la radio, le informazioni arrivavano a FitzRoy con grande ritardo, tuttavia lui le annotava con diligenza , rilevando che le perturbazioni, pur diverse nel luogo e nel tempo, avevano elementi comuni, ad esempio, tendevano tutte a spostarsi da ovest verso est. Notò anche che con l'avvicinarsi della tempesta la pressione atmosferica e il vento variavano in modo uguale.
L'ammiraglio fece costruire e collocare gratuitamente nei villaggi di pescatori lungo la costa un gran numero di barometri, in modo da poter avvertire i capitani delle navi al largo della necessità di mettersi al riparo in caso di variazioni sensibili della pressione atmosferica, ancora una volta osteggiato dai suoi superiori.
Quando però nell'ottobre del 1859 il Royal Charter, un clipper di 72 metri, affondò a causa di una violenta tempesta, portandosi dietro centinaia di vite umane, fu evidente che le precauzioni suggerite da FitzRoy avrebbero potuto evitare il disastro e dovevano finalmente essere ascoltate. Così furono installate 13 stazioni metereologiche lungo le coste della Gran Bretagna in grado di lanciare avvisi di tempesta tramite il telegrafo ai comandanti delle navi in navigazione.
Ovviamente ci volle del tempo perché il progetto potesse funzionare al meglio (del resto anche oggi le previsioni del tempo non sono sempre perfette...) e il povero FizRoy continuò ad essere osteggiato dagli armatori per l'eccesso di cautela che portava le navi a sostare anche quando non era strettamente necessario.
Una domenica mattina del 1865, l'Ammiraglio, deluso e depresso, si chiuse in bagno e si tagliò la gola con un rasoio.
Aveva 60 anni .
Qualche anno dopo , nel 1877, l'esploratore argentino Perito Moreno, diede il nome di FitzRoy a questa montagna in Patagonia, dove si incontrano Cile e Brasile. Chissà se l' Ammiraglio avrà apprezzato questo gesto ...
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