Forse non tutti sanno che il gatto domestico ha degli antenati vissuti ben 10 milioni di anni fa! Si tratta della famiglia dei Felidi, alla quale appartengono anche i mici di oggi. Ancora più incredibile è il fatto che i gatti che ci fanno compagnia corrispondano in maniera straordinaria alle antiche forme.
Nel periodo preistorico il gatto non era considerato un animale domestico: la sua pelliccia era molto ricercata dagli uomini delle caverne.
Si ritiene che la convivenza tra gatto e uomo abbia avuto inizio quando i primi uomini passarono all’agricoltura e cominciarono ad accumulare grosse quantità di cibo. I gatti, allora, furono impiegati nei granai come cacciatori di topi.
Non è dato sapere con certezza quando ebbe inizio il processo di addomesticamento, ma prove certe di convivenza pacifica tra gatto e uomo si trovano nell’antico Egitto (il gatto veniva rappresentato in pitture e incisioni ben 3500 anni fa).
Gli Egizi adoravano il gatto e fin dagli inizi, in questa civiltà, il suo ruolo fu quello di oggetto di culto e simbolo religioso. Dopo la morte, i gatti “egiziani” venivano imbalsamati, mummificati, talvolta messi in sarcofagi a forma di gatto, e sepolti in enormi cimiteri per gatti.
Gli Egizi veneravano la dea Bastet, dal corpo di donna e dalla testa di gatto, simbolo di fecondità, di vita e di maternità. Esisteva persino un tempio dedicato al culto del gatto e non ne era consentita l’esportazione. Tuttavia i primi gatti che giunsero in Italia furono portati dalle navi mercantili o dalle legioni romane. Anche i Greci e i Romani amarono molto il gatto, considerandolo già un animale da compagnia.
Nel Medioevo però i gatti vissero periodi molto duri. Con la diffusione della cristianità, infatti, l’atteggiamento nei confronti del gatto mutò in maniera radicale. Erano considerati animali demoniaci, al servizio di streghe o fattucchiere, e per tali motivi furono vittime di persecuzioni feroci, sevizie e torture.
Nei secoli successivi il gatto conobbe scarsa considerazione, dato che erano ancora vive molte superstizioni.
Solo nel XIX secolo, grazie alla seconda rivoluzione industriale, alla diffusione della cultura e del benessere, il gatto riprese ad essere considerato un animale da compagnia per l’uomo. Venne accolto nelle case e finalmente rispettato, comparendo in dipinti, fotografie, illustrazioni, pagine di letteratura. La rinnovata passione per il gatto fece nascere i primi allevamenti, ma anche le prime associazioni ed esposizioni feline.
Ai giorni nostri il gatto, con la sua intelligenza ed eleganza, è uno degli animali da compagnia più diffusi in tutto il mondo e in particolar modo in Italia.
E' curioso sapere che il gatto è il felino col più vasto areale nel mondo e con la popolazione più numerosa.
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