venerdì 11 ottobre 2019

Il gatto

Non sono particolarmente amante degli animali, pur rispettandoli quasi tutti, e tanto meno dei gatti, ma mi rendo conto di far parte di una minoranza. Il gatto è solitamente un animale da compagnia molto amato e ne è  dimostrazione la grande quantità di foto simpatiche che girano nel web e che io ho raccolto per condividerle.










































Forse non tutti sanno che il gatto domestico ha degli antenati vissuti ben 10 milioni di anni fa! Si tratta della famiglia dei Felidi, alla quale appartengono anche i mici di oggi. Ancora più incredibile è il fatto che i gatti che ci fanno compagnia corrispondano in maniera straordinaria alle antiche forme.

Nel periodo preistorico il gatto non era considerato un animale domestico: la sua pelliccia era molto ricercata dagli uomini delle caverne.

Si ritiene che la convivenza tra gatto e uomo abbia avuto inizio quando i primi uomini passarono all’agricoltura e cominciarono ad accumulare grosse quantità di cibo. I gatti, allora, furono impiegati nei granai come cacciatori di topi.

Non è dato sapere con certezza quando ebbe inizio il processo di addomesticamento, ma prove certe di convivenza pacifica tra gatto e uomo si trovano nell’antico Egitto (il gatto veniva rappresentato in pitture e incisioni ben 3500 anni fa).

Gli Egizi adoravano il gatto e fin dagli inizi, in questa civiltà, il suo ruolo fu quello di oggetto di culto e simbolo religioso. Dopo la morte, i gatti “egiziani” venivano imbalsamati, mummificati, talvolta messi in sarcofagi a forma di gatto, e sepolti in enormi cimiteri per gatti.

Gli Egizi veneravano la dea Bastet, dal corpo di donna e dalla testa di gatto, simbolo di fecondità, di vita e di maternità. Esisteva persino un tempio dedicato al culto del gatto e non ne era consentita l’esportazione. Tuttavia i primi gatti che giunsero in Italia furono portati dalle navi mercantili o dalle legioni romane. Anche i Greci e i Romani amarono molto il gatto, considerandolo già un animale da compagnia.

Nel Medioevo però i gatti vissero periodi molto duri. Con la diffusione della cristianità, infatti, l’atteggiamento nei confronti del gatto mutò in maniera radicale. Erano considerati animali demoniaci, al servizio di streghe o fattucchiere, e per tali motivi furono vittime di persecuzioni feroci, sevizie e torture.

Nei secoli successivi il gatto conobbe scarsa considerazione, dato che erano ancora vive molte superstizioni.

Solo nel XIX secolo, grazie alla seconda rivoluzione industriale, alla diffusione della cultura e del benessere, il gatto riprese ad essere considerato un animale da compagnia per l’uomo. Venne accolto nelle case e finalmente rispettato, comparendo in dipinti, fotografie, illustrazioni, pagine di letteratura. La rinnovata passione per il gatto fece nascere i primi allevamenti, ma anche le prime associazioni ed esposizioni feline.

Ai giorni nostri il gatto, con la sua intelligenza ed eleganza, è uno degli animali da compagnia più diffusi in tutto il mondo e in particolar modo in Italia.


E' curioso sapere che il gatto è  il felino col più vasto areale nel mondo e con la popolazione più numerosa.

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