La salvia comune (Salvia officinalis) è un piccolo arbusto sempreverde, il cui nome deriverebbe dal latino “salvus” (sano) per le sue indiscusse virtù terapeutiche.
Considerata da Greci e Romani l’erba della salute, la salvia doveva essere raccolta con un rituale particolare, senza l'intervento d’oggetti di ferro, indossando una tunica bianca con i piedi scalzi e ben lavati.
Tra i principali effetti riconosciuti alla pianta quello antisettico, digestivo e calmante. Secondo la tradizione veniva utilizzata in infuso per curare l'eccessiva sudorazione o contro l'esaurimento nervoso, o era strofinata fresca per disinfettare le ferite o per rendere più bianchi i denti.
Nel Medioevo la salvia era ancora considerata una vera panacea, la più efficace di tutte le medicine. Il suo raggio d’azione era vastissimo, e con il verbo “salviare” si intendeva genericamente la sua prescrizione.
La stessa Scuola Medica Salernitana con lo scritto “perché dovrebbe morire l’uomo nel cui giardino cresce la salvia? ” accreditò l’alto valore attribuito al piccolo arbusto dalla medicina del tempo.
Chiamata anche “erba sacra”, la salvia si riteneva un potente afrodisiaco maschile, in grado inoltre di proteggere le gravidanze ed accrescere la fertilità femminile. La virtù di rinvigorente sessuale trovava nelle foglie cotte nel vino la bevanda d’eccellenza.
In epoca medioevale a questa pianta somministrata con il cibo, come tutte le medicine del tempo, si cominciò a riconoscere anche il ruolo di condimento capace di rendere più “buono” il cibo.
Per la grande preziosità è possibile rintracciare la salvia in molte leggende d’ogni epoca. Una di queste, ambientata nella Francia del ‘600, vede protagonista un balsamico detto “aceto dei quattro ladroni” che si pensava protesse dalla peste alcuni ladroni che avevano razziato le case durante un’epidemia che colpì Tolosa.
Gli ingredienti principali erano: tre parti di foglie di salvia macerata, unite con una parte di rosmarino , una di timo e una di lavanda.
Ancora alla fine del Novecento alla salvia venivano riconosciute virtù afrodisiache, ufficialmente spiegate per la presenza dei fitoestrogeni che aumentano la fertilità.
(http://www.taccuinistorici.it/ita/news/moderna/spezie-erbe/salvia-la-panacea.html)
Considerata in antichità la regina delle piante officinali, arrivano oggi conferme dalla scienza ufficiale sui poteri terapeutici di questa preziosa pianta.
Ecco un elenco sulle proprietà salutari a detta degli esperti
Svolge funzione digestiva
Stimola l’azione dei succhi gastrici
È un buon tonico per il cuore
Svolge azione antibatterica, disinfettante, decongestionante e diuretica
Combatte l’iperglicemia
Allevia gli spasmi grazie alle sue intrinseche proprietà balsamiche
Svolge azione benefica per le ghiandole surrenali
Rinforza le mucose
Previene i mali di stagione e allevia i sintomi
Combatte raucedine, tosse e mal di gola
Contrasta il raffreddore
La salvia e l’igiene orale
Combatte le carie
Rende lucido e più bianco lo smalto dei denti
Profuma l’alito
Nel linguaggio del fiori la salvia ha diversi significati: innanzi tutto è da sempre il simbolo della salute ma anche il simbolo delle virtù delle massaie dato dal fatto che è una pianta semplice, rigogliosa e dalle innumerevoli virtù.
La salvia però nel linguaggio dei fiori ha altri significati: regalare una salvia azzurra significa dire alla persona amata: «apprezzo le tue qualità», ma regalare una salvia aurea è simbolo di venalità mentre quella di colore porpora è simbolo di ambizione.
Nel Medioevo la salvia era ancora considerata una vera panacea, la più efficace di tutte le medicine. Il suo raggio d’azione era vastissimo, e con il verbo “salviare” si intendeva genericamente la sua prescrizione.
La stessa Scuola Medica Salernitana con lo scritto “perché dovrebbe morire l’uomo nel cui giardino cresce la salvia? ” accreditò l’alto valore attribuito al piccolo arbusto dalla medicina del tempo.
Chiamata anche “erba sacra”, la salvia si riteneva un potente afrodisiaco maschile, in grado inoltre di proteggere le gravidanze ed accrescere la fertilità femminile. La virtù di rinvigorente sessuale trovava nelle foglie cotte nel vino la bevanda d’eccellenza.
In epoca medioevale a questa pianta somministrata con il cibo, come tutte le medicine del tempo, si cominciò a riconoscere anche il ruolo di condimento capace di rendere più “buono” il cibo.
Per la grande preziosità è possibile rintracciare la salvia in molte leggende d’ogni epoca. Una di queste, ambientata nella Francia del ‘600, vede protagonista un balsamico detto “aceto dei quattro ladroni” che si pensava protesse dalla peste alcuni ladroni che avevano razziato le case durante un’epidemia che colpì Tolosa.
Gli ingredienti principali erano: tre parti di foglie di salvia macerata, unite con una parte di rosmarino , una di timo e una di lavanda.
Ancora alla fine del Novecento alla salvia venivano riconosciute virtù afrodisiache, ufficialmente spiegate per la presenza dei fitoestrogeni che aumentano la fertilità.
(http://www.taccuinistorici.it/ita/news/moderna/spezie-erbe/salvia-la-panacea.html)
Uno dei tanti nomi popolari della salvia, anche se non il più conosciuto, è quello di “erba sacra” e a conferirle il fregio della sacralità fu il testo sacro per eccellenza, la Bibbia, che la menziona nel libro dell’Esodo. Fu proprio una pianta di salvia, la judaica, che ispirò un artista per creare il candelabro ebraico a sette bracci. Dopo gli Ebrei, i Greci deposero la massima fiducia nella salvia, utilizzandola come medicina in grado di guarire tutti i mali (ulcera e sterilità, malattie polmonari e quelle dello stomaco, depressione e morso dei serpenti). Con i Romani, che erano soliti portarsela dietro dappertutto, la salvia trovò il modo di viaggiare da un capo all’altro del mondo conosciuto. Col tempo, arrivò prima agli Arabi, che racchiusero le sue virtù in un unico proverbio: “Come può morire l’uomo che ha una salvia nel suo giardino?”, e poi negli orti dei monaci e nei giardini di Carlomagno. E’ noto che gli Inglesi scelsero la salvia come bevanda del pomeriggio fino a quando, dall’India, non arrivarono carichi di tè e droghe; mentre il celebre Re Sole,mescolandola alla veronica, la scelse come compagna quotidiana dei suoi risvegli.
Ecco un elenco sulle proprietà salutari a detta degli esperti
Svolge funzione digestiva
Stimola l’azione dei succhi gastrici
È un buon tonico per il cuore
Svolge azione antibatterica, disinfettante, decongestionante e diuretica
Combatte l’iperglicemia
Allevia gli spasmi grazie alle sue intrinseche proprietà balsamiche
Svolge azione benefica per le ghiandole surrenali
Rinforza le mucose
Previene i mali di stagione e allevia i sintomi
Combatte raucedine, tosse e mal di gola
Contrasta il raffreddore
La salvia e l’igiene orale
Combatte le carie
Rende lucido e più bianco lo smalto dei denti
Profuma l’alito
I tipi di salvia sono più di settecento e tra di loro c'è la salvia ornamentale, coltivata perla sua robustezza e per la bellezza dei suoi fiori. Questo tipo di salvia non commestibile perchè dannosa.
Nel linguaggio del fiori la salvia ha diversi significati: innanzi tutto è da sempre il simbolo della salute ma anche il simbolo delle virtù delle massaie dato dal fatto che è una pianta semplice, rigogliosa e dalle innumerevoli virtù.
La salvia però nel linguaggio dei fiori ha altri significati: regalare una salvia azzurra significa dire alla persona amata: «apprezzo le tue qualità», ma regalare una salvia aurea è simbolo di venalità mentre quella di colore porpora è simbolo di ambizione.
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