A Vani basta notare un tic, una lieve flessione della voce, uno strano modo di camminare per sapere cosa c’è nella testa delle persone. Una empatia innata che Vani mal sopporta, visto il suo odio per qualunque essere vivente le stia intorno. Una capacità speciale che però è fondamentale nel suo mestiere. Perché Vani è una ghostwriter. Presta le sue parole ad autori che in realtà non hanno scritto i loro libri. Si mette nei loro panni. Un lavoro complicato di cui non può parlare con nessuno.
Solo il suo capo sa bene qual è ruolo di Vani nella casa editrice. E sa bene che il compito che le ha affidato è più di una sfida: deve scovare un suo simile, un altro ghostwriter che si cela dietro uno dei più importanti romanzi della letteratura italiana. Solo Vani può trovarlo, seguendo il suo intuito che non l’abbandona mai. Solo lei può farlo uscire dall’ombra. Ma per renderlo un comunicatore perfetto, lei che ama solo la compagnia dei suoi libri e veste sempre di nero, ha bisogno del fascino ammaliatore di Riccardo. Lo stesso scrittore che le ha spezzato il cuore, che ora è pronto a tutto per riconquistarla. Vani deve stare attenta a non lasciarsi incantare dai suoi gesti. Eppure ha ben altro a cui pensare. Il commissario Berganza, con cui collabora, è sicuro che lei sia l’unica a poter scoprire come un boss della malavita agli arresti domiciliari riesca comunque a guidare i suoi traffici. Come è sicuro che sia arrivato il momento di metteretutte le carte in tavola con Vani. Con nessun’altra donna riuscirà mai a parlare di Chandler, Agatha Christie e Simenon come con lei. E quando la vita del commissario è in pericolo, Vani rischia tutto per salvarlo. Senza sapere come mai l’abbia fatto. Forse perché, come ha imparato leggendo La lettera scarlatta e Cyrano de Bergerac, ogni uomo aspira a qualcosa di più grande, che rompa ogni schema della razionalità e della logica.
Vani è ormai uno dei personaggi più amati dai lettori italiani. Dopo il successo dell’Imprevedibile piano della scrittrice senza nome e di Scrivere è un mestiere pericoloso, Alice Basso torna con la perfezione e l’originalità di uno stile che le ha portato l’ammirazione della stampa più autorevole. Un nuovo romanzo, stesse caratteristiche imperdibili: libri, indagini, amore e una protagonista che diventerà come un’amica un po’ strana che non riuscirete più ad abbandonare.
E in effetti è proprio così, per quanto mi riguarda. mi piace Vani e mi diverto molto nel leggere le sue avventure, che sono raccontate nel modo che io preferisco: immediato, attuale, coinvolgente.
A ventisei anni, Delaney Wright ha già bruciato le tappe della sua carriera di giornalista. Sta per diventare una vera e propria star, perché è lei a occuparsi del processo più discusso del momento e sarà sempre lei a lanciare le ultime notizie sul caso al telegiornale più visto della giornata. Dovrebbe essere una ragazza felice, quindi, ma le soddisfazioni professionali non riescono a distoglierla da un pensiero fisso, quasi un'ossessione ormai. Delaney, infatti, desidera con tutte le sue forze scoprire la vera identità della madre biologica, che non ha mai conosciuto. Gli unici che sanno la verità, ma che hanno deciso di tenere il segreto, per il momento, sono Alvirah e Willy Meehan, i due maturi coniugi che si sono trasferiti a New York dopo aver vinto un'enorme somma di denaro alla lotteria. Al processo, intanto, l'imputata Betsy Grant, che è accusata di aver ucciso il ricchissimo marito malato di Alzheimer, rifiuta il patteggiamento, ben decisa invece a provare la propria innocenza. In ballo c'è una grossa eredità, e anche il suo figliastro Alan Grant non vede l'ora che tutto finisca: deve mantenere l'ex moglie e i figli, per non parlare della montagna di debiti che ha contratto con creditori tutt'altro che pacifici. Il corso della giustizia però prende una piega imprevista: le prove contro Betsy sembrano diventare schiaccianti, e Delaney rimane la sua unica salvezza, la sola persona che le crede. Mentre il tempo brucia. Una ragazza senza passato. Una verità da cercare a ogni costo. Anche se il tempo brucia.
Leggibile, senz'altro, ma con nessuna suspence. Fin dall'inizio si saprà come andranno a finire le come e, per un giallo, non è il massimo. Le storie della Higgins Clark non sono male, ma denotano l'età della scrittrice. Dovrebbero essere raccontate in un modo più avvincente, più moderno, più immediato. Restano comunque un passatempo piacevole.
Roma, 7 agosto 2012. Il giorno dopo la festa di compleanno della figlia minore, Vito Semeraro scompare nel nulla. Vito si è separato da qualche tempo dalla moglie Carla. Ma la piccola Mara il giorno del suo terzo compleanno si sveglia chiedendo del papà. Carla, per farla felice, lo invita a cena. In realtà, anche lei in fondo ha voglia di rivedere Vito. Sono stati insieme per tutta la vita, da quando lei era una bambina, sono stati l'uno per l'altra il grande amore, l'unico, lo saranno per sempre. Vito però era anche un marito geloso, violento, capace di picchiarla per un sorriso al tabaccaio, per un vestito troppo corto. "Può mai davvero finire un amore così? anche così tremendo, anche così triste." A due anni dal divorzio, la famiglia per una sera è di nuovo unita: Vito, Carla, Mara e i due figli più grandi, Nicola e Rosa. I regali, la torta, lo spumante: la festa va sorprendentemente liscia. Ma, nelle ore successive, di Vito si perdono le tracce. Carla e i ragazzi lo cercano disperatamente; e non sono gli unici, perché Vito da anni ha un'altra donna e un'altra quasi figlia, una famiglia clandestina che da sempre relega in secondo piano. Ma ha anche dei colleghi che lo stimano e, soprattutto, una sorella e un padre potenti, giù a Massafra, in Puglia, i cui amici si mobilitano per scoprire la verità a modo loro. Sarà però la polizia a trovarla, una verità. E alla giustizia verrà affidato il compito di accertarla. Ma in questi casi può davvero esistere una sola, chiara, univoca verità? Antonella Lattanzi, voce unica nel panorama letterario contemporaneo, costruisce un meccanismo narrativo miracoloso – un giallo, un noir, una storia d'amore – popolato di creature splendidamente ambigue. Attraverso una macchina linguistica prodigiosa e un ritmo incalzante e cinematografico, percorre in funambolico equilibrio il crinale che separa bene e male, colpa e giustizia, amore e violenza. E rivela, uno dopo l'altro, i segreti che ruotano attorno ai suoi personaggi, fino a far luce su quello che è successo davvero la notte in cui Vito è scomparso.
All'inizio pensavo di avere sbagliato acquisto, credevo non mi sarebbe piaciuto questo libro. E invece è molto bello, anche se non è esattamente un libro di evasione. Non sono abituata ai noir, di solito prediligo i gialli o i thriller, per questo ho faticato. Ma sono contenta di averlo letto: è scritto molto bene e fa pensare!
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