domenica 23 ottobre 2016

La lanterna magica






La lanterna magica è una forma di proiezione di immagini dipinte (di solito su vetro) su una parete (o uno schermo appositamente predisposto) in una stanza buia, tramite una scatola chiusa contenente una candela, la cui luce è filtrata da un foro sul quale è applicata una lente.




La più antica descrizione di una lanterna magica risale al 1646, quando il padre gesuita Athanasius Kircher la incluse nel libro Ars Magna Lucis et Umbrae. Probabilmente però a quell'epoca lo strumento doveva essere già noto alle corti europee, importato forse dalla Cina tramite la mediazione degli arabi.

Lo spettacolo della lanterna magica è il più diretto antenato della proiezione cinematografica (che non si tratta di altro che della proiezione di fotografie invece che di lastre disegnate, a una velocità tale da dare l'illusione del movimento), e continuò ad essere praticato anche dopo l'invenzione del cinema. 




La diffusione della lanterna magica fu rapida ed ebbe due principali applicazioni: una didattica e una fantastica, di intrattenimento. Nel primo caso si poteva istruire mostrando luoghi, monumenti, oggetti, piante, animali che nessuno aveva mai visto, con un effetto molto più suggestivo della stampa; nell'altro caso si potevano proiettare immagini fantastiche, sia come sussidio alle conferenze e prediche religiose (si pensi alla serie di punizioni dei dannati tra le fiamme e alla felicità dei beati in paradiso quale supporto alla spiegazione dei versetti sul giudizio universale). I due scopi potevano anche essere strettamente collegati, per potenziare l'insegnamento sviluppando l'immaginazione.






Inizialmente con la lanterna magica si proiettava una sola immagine fissa per volta, ma a poco a poco, grazie a varie invenzioni accessorie, si arrivò a moltiplicare le immagini ed a farle muovere, magari facendo scorrere due o più lastre l'una sull'altra, ottenendo per esempio l'effetto di due persone che si allontanavano o di un cavaliere che muoveva verso un castello.




Figura chiave nello spettacolo della lanterna magica (e non solo), era quella dell'imbonitore, cioè di una persona che spiegasse le immagini mostrate oppure, nel caso di una storia che si sviluppava su una sequenza di illustrazioni, raccontasse gli avvenimenti che venivano proiettati. Le immagini da sole infatti non erano sufficientemente chiare per essere capite nel senso dal pubblico, che quindi aveva bisogno di un commento parlato per comprendere a pieno.
Questa figura di narratore presente fisicamente alle rappresentazioni venne conservata anche in tutti gli spettacoli del cinema delle origini, almeno per tutta la fase del cosiddetto cinema delle attrazioni (1895-1908).

































su qui:http://www.luikerwaal.com/newframe_uk.htm?/postcard1_uk.htm ho trovato le immagini che precedono e che venivano usate come reclame e anche la serie di cartoline d'epoca che seguono e che dimostrano quanto questo aggeggio fosse amato in quel periodo:



























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