venerdì 27 novembre 2015

Lo chignon

Non so se esiste una parola italiana per definire questa pettinatura. La mia nipotina la chiama cucù. Può essere, comunque,  una delle acconciature più delicatamente femminili che esistono perchè può dare morbidezza ai lineamenti e illuminare il volto. Per contro può anche essere la pettinatura di vecchie megere, che tirano i capelli in una crocchia stretta, che "tira" perfino la pelle del viso accentuando i difetti della struttura ossea. Come ogni cosa relativa alla moda, tutto dipende da chi la indossa!!


La parola chignon proviene dalla frase francese chignon du cou, con la quale si indica la nuca. Lo chignon viene realizzato raccogliendo i capelli in un nodo sulla nuca, ma esistono molte varianti di stile. È un tipo di acconciatura indossata per occasioni speciali, come matrimoni o balletti, ma la base dello chignon viene usata anche per l'abbigliamento sportivo quotidiano.

I primi chignon risalgono all'epoca della Grecia antica, dove le donne ateniesi lo utilizzavano comunemente, fermandolo con fermagli di avorio o d'oro. Anche nella civiltà cinese lo chignon era molto diffuso. In tempi più recenti, lo chignon ha acquisito nuova popolarità durante l'era vittoriana, e di nuovo negli anni quaranta, durante la seconda guerra mondiale. È famosa l'acconciatura che Oscar Wilde sfoggiò nel 1884 alla fondazione della Fabian Society. Pare che tale acconciatura contribuì alla condanna per omosessualità che lo scrittore subì.


Lo chignon è l'acconciatura tipica delle ballerine di danza classica, delle ginnaste ritmiche e delle pattinatrici su ghiaccio ed è una pettinatura che non passa mai di moda.

Esistono diversi modi di fare lo chignon, alcuni molto complicati e, magari, creati anche con l'aiuto di toupet. Il mio preferito è quello più semplice: quel modo di raccogliere i capelli con un solo movimento della mano: un gesto che trovo di femminilità estrema, soprattutto quando è fatto da una bambina inconsapevole.







































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