venerdì 3 ottobre 2014

Francobolli, che passione!

Quella della filatelia è una passione che non mi ha mai contagiato. Per fortuna, perchè, conoscendomi, non vivrei tranquilla, sapendo che è IMPOSSIBILE possedere tutti i francobolli esistenti.
Probabilmente, però, il non avvicinarmi a questo mondo mi ha fatto perdere qualcosa di bello. Me ne è venuto il dubbio una volta che ad una mostra ho visto un quadretto costruito da una bricoleuse con tanti francobolli con immagini natalizie. Erano immagini di quelle che piacciono a noi, colorate, con babbi Natale, renne e alberi decorati e mi era parso un oggetto simpatico da esporre durante le festività. Poi, però, non ci ho più pensato. Ieri, invece,  ho ricevuto una busta affrancata con un bollo che celebra la nutella



e mi sono chiesta quanti possano essere gli argomenti che sono stati immortalati in questo modo: infiniti!
Ho anche raccolto, dal solito prezioso Wikipedia, alcune curiosità al riguardo, tralasciando la storia della nascita del francobollo e della filatelia, che se interessati potete andare a leggere sul sito:

Il francobollo ideato dall'inglese  Rowland Hill, tradizionalmente è in carta, di forma quadrangolare, da incollare all'oggetto di una spedizione postale. In rari casi sono stati prodotti francobolli di altre forme, rotondi (Nuova Zelanda), triangolari, pentagonali o di forma non geometrica come nel caso dei francobolli a forma di frutta di Sierra Leone e Tonga. Raramente sono stati anche prodotti francobolli non di carta, come i francobolli della Svizzera fatti parzialmente di pizzo o della DDR composti da fibre sintetiche. Sono stati inoltre emessi francobolli su lamine metalliche. La Repubblica Italiana il 2 luglio 2007 per commemorare il patrimonio artistico rappresentato dalla Basilica di san Vincenzo in Galliano di Cantù ha emesso un francobollo in legno impiallacciato di betulla.





Nel settembre del 1839 venne bandito un concorso pubblico, che invitava la popolazione inglese a proporre delle idee sulla forma che il neonato francobollo avrebbe dovuto assumere. Giunsero in commissione 2700 proposte che si disputavano un premio di 600 sterline. Tutti i bozzetti furono esposti in una sala di Buckingham Palace e sottoposti all'attenzione dei responsabili delle poste inglesi. Nessuna ebbe però il favore del riformatore: Hill decise quindi che si sarebbe occupato personalmente dell'ideazione del francobollo assieme al suo staff. Come soggetto fu scelto il profilo della Regina Vittoria, tratto da una medaglia coniata alcuni anni prima, mentre per evitare contraffazioni la testa fu stampata su un fondo cesellato costituito da losanghe molto fitte. Il 10 gennaio 1840 venne introdotta la tariffa uniforme, ed il 6 maggio 1840 entrò in vigore il primo francobollo del mondo, che passò poi alla storia come Penny Black.


I vecchi francobolli hanno naturalmente un valore economico che è tanto maggiore, quanto pochi ce ne sono in circolazione. I più rari sono quelli stampati per errore e subito ritirati dalla circolazione:


Nel 1847 le autorità di Mauritius, allora possedimento britannico, volendosi dotare dei loro primi francobolli, si aggiudicarono il primato del primo clamoroso errore di stampa, emettendo una serie del tutto simile al Penny Black ma su fondo arancio/rosso (1 penny) o indaco (2 pence) e con l'erronea dicitura di "Post Office" anziché "Post Paid", ossia di "Ufficio Postale" al posto di "Porto Pagato". Questi sono oggi tra i più rari francobolli del mondo, in quanto furono subito ritirati: ne rimangono rispettivamente 14 (dei quali 2 nuovi) per lo One Penny e 12 esemplari (di cui 6 nuovi) per il Two Pence.

Il 1º luglio del 1855 la Svezia, nell'emettere il suo primo francobollo del valore di 3 skilling, commise la prima non conformità tra decreto di emissione (che lo aveva previsto verde) e stampa effettiva (che fu in giallo), regalando così alla storia uno dei più rari francobolli al mondo, il Treskilling giallo, di cui attualmente si conosce un solo esemplare.

L'errore più celebre in Italia riguarda il 205 lire rosa lilla (detto per questo Gronchi rosa), emesso per l'occasione della visita in Perù del presidente della Repubblica Giovanni Gronchi, che riporta i confini del Perù in modo errato e che per questo venne ritirato dal commercio pochissimi giorni dopo la messa in vendita, venendo sostituito dal comune "Gronchi grigio". Il Gronchi rosa è il francobollo di certo più noto di tutte le emissioni della Repubblica Italiana, ma non il più quotato; spesso di esso sono stati prodotti vari esemplari falsificati venduti a collezionisti.


E dopo tante chiacchiere ( ma non sarebbe finita qui, basta andare su wiki), ecco un po' di immagini di francobolli tanto per dimostrare che gli argomenti di cui possono trattare sono infiniti:




























































































Nessun commento:

Posta un commento